Ucraina, il villaggio di Cernivci è operativo

Il Piccolo, 05/04/22

È operativo in Ucraina il Villaggio Profughi, costruito dalla fondazione del Gruppo Gedi, editore di questo giornale. Costruito in due settimane dalla fondazione Specchio d’Italia a Cernivci, il campo aiuta mille profughi di guerra ogni giorno. Si tratta di una struttura da oltre mille metri quadrati, dotata di cucina, mensa, area bambini, brandine e ambulatori medici.

Il Villaggio è stato realizzato in Ucraina per dare una mano a chi fugge dalle città bombardate dall’esercito russo, ma vuole restare nel proprio paese. Si tratta di uno dei progetti che la Fondazione Specchio d’Italia (attiva sin dal primo giorno dopo l’invasione quando ha lanciato una raccolta fondi sulle testate del Gruppo Gedi), ha messo in atto per assisterete vittime della guerra, grazie a oltre 6 mila donazioni.

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«Dopo aver pensato, per i primi giorni, a sostenere i viaggi dei profughiverso l’Italia- spiega il presidente Lodovico Passerin d’Entreves– abbiamo cominciato a notare una diversa propensione di questa gente. Che oggi solo in parte pensa ad espatriare, mentre una fetta importante, forse la maggioranza, preferisce chiedere di fermarsi in quelle zone dell’Ucraina toccate solo marginalmente dalla guerra, e lì attendere il raggiungimento della pace o almeno di un cessate il fuoco e, con essi, la possibilità di ritornare alle proprie case ed al proprio lavoro».

Dove si trova Cernivci

Cernivci è una città della Bogovina del Nord, baricentrica fra Kiev, Odessa e Leopoli, a una quarantina di chilometri dalla Romania. Il Comune di Cernivci ha immediatamente sottoscritto un memorandum con cui ha messo a disposizione una piazza ed una scuola, la prima per attrezzare il campo profughi e la seconda per la logistica e i magazzini. Specchio d’Italia ha acquistato due tensostrutture.

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Sabato è cominciata la distribuzione dei pasti, attualmente 700 al giorno, ed è stata arredata come mensa la prima tensostruttura da 500 metri quadrati. Nelle prossime ore verrà completata, con l’invio di decine di brandine Ferrino, anche la seconda tensostruttura.

Come donare per i profughi dell’Ucraina

Si può donare cliccando qui oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio d’Italia ONLUS, codice Iban IT82 F030 6909 6061 0000 0176 056, Banca Intesasanpaolo. Nella causale indicare “Per la gente dell’Ucraina”.

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Aiuti alle piccole realtà di Trieste: entro il 2 novembre le domande

Il Piccolo, 31/10/2021

Martedì 2 novembre alla mezzanotte scadranno i termini per la presentazione delle domande per poter accedere a un contributo economico a fondo perduto messo a disposizione dalla Fondazione Specchio d’Italia a favore di 50 piccole attività di Trieste e provincia. La Fondazione, che da alcuni mesi si occupa per conto de Il Piccolo anche delle elargizioni sottoscritte dai lettori, ha creato una posta da 100mila euro destinata ad essere distribuita – per un massimo di due mila euro per ogni singola realtà – tra le attività commerciali, artigiane, agricole e turistiche del territorio, in particolare quelle più piccole, che hanno patito più di altre le chiusure causate dalla pandemia.

L’attività è attuata nel contesto di un ampio programma di interventi messo a punto dalle fondazioni Specchio dei tempi e Specchio d’Italia. Prima di Trieste, analoghi bandi sono stati proposti a Torino, Cuneo, Venezia, Sassari e Bari attraverso elargizioni per circa 2,5 milioni di euro a 815 diverse attività. Altri bandi verranno lanciati a Palermo (19 gennaio), Crotone (16 febbraio) e Genova (16 marzo). 

Il bando relativo la provincia di Trieste è consultabile qui. Gli aventi diritto verranno avvertiti entro il 10 novembre e il bonifico in loro favore verrà effettuato nei giorni immediatamente successivi.

Trieste, una spesa per Joseph e gli anziani più soli

Il Piccolo, 22/10/21
Angelo Conti

Joseph ha 72 anni. Un nome scozzese, una vita trascorsa a Roma, un trasferimento a Trieste pieno di speranze, una lunga serie di scelte di lavoro sbagliate. Sino ad una pensione sociale di 650 euro, con la quale è difficile sopravvivere senza l’aiuto e la solidarietà degli altri. Joseph è uno dei dieci anziani assistiti da Specchio d’Italia a Trieste, uno dei circa 200 in Italia. Riceve due capienti borse della spesa ogni mese, due visite al mese (per complessive 4 ore) di una colf, una telefonata a settimana di un volontario con cui scambiare quattro chiacchiere, un servizio di aiuto immediato in caso di emergenze domestiche, la disponibilità di una psicologa specializzata in problemi geriatrici, un contributo economico per il riscaldamento ogni Natale. Il servizio è partito nei giorni scorsi anche a Trieste, grazie alla collaborazione della Comunità San Martino al Campo, ed è prevista una graduale espansione, oltre i dieci anziani iniziali.

Joseph vive nelle case popolari di Largo Niccolini. Un appartamento dignitoso che, nonostante necessiti dell’aiuto di un bastone, riesce a tenere in ordine. Su un tavolo una vecchia pianola (“non è mai troppo tardi per imparare a suonare”) su un’altra alcuni lavori di artigianato su vetro (“ho imparato a dare vita al vetro, è una mia passione, so come trattarlo e trarne oggetti decorati”). Espedienti per battere la noia del tempo che non passa, quando si è costretti a casa: “Purtroppo soffro di una polineuropatia agli arti inferiori che mi impedisce di camminare, posso farlo solo con il bastone”. Ha un amico prezioso: “Sì, lui mi accompagna qualche volta a fare brevi passeggiate, in qualche modo mi fa da gamba, quella che non riesco più ad usare”.

Ieri ha accolto con grande gioia la consegna della spesa: “Preziosa, perché la ricevo qui, sul tavolo della mia cucinetta. I movimenti da fare sono ridotti al minimo”. Non si vergogna nell’affermare che questo aiuto gli è indispensabile: “La pensione non basta, c’è poco da fare. Trieste non è una città economica e non è affatto facile arrivare a fine mese”.

Ha rimpianti per un passato difficile: “Avevo un discreto lavoro a Roma, ma mi sono licenziato da giovane per inseguire un progetto, poi risultato fallimentare. Sono stato anche ingannato, in qualche modo truffato. Ho perso tutto il denaro che avevo. E, a quel punto, non sono più riuscito a risalire la china. La società molto spesso ti impedisce un riscatto, il passato pesa sempre troppo”.

Da Joseph parte anche a Trieste il Progetto Forza Nonni di Specchio d’Italia. “La nostra fondazione – spiega Marta Versaci, progettista sociale – è presente in 10 città italiane con progetti di sostegno agli anziani, ai bambini, ai ragazzi che cercano un inserimento nel lavoro, alle mamme sole. Cerchiamo di trasformare in solidarietà concreta le donazioni di tante persone. Ed a Trieste agiamo in stretta sinergia con Il Piccolo, per il quale gestiamo e distribuiamo anche le tradizionali elargizioni”.

Specchio d’Italia in questi giorni ha lanciato anche il bando “Trieste che riparte” per aiutare le piccole e piccolissime attività in difficoltà nel dopo Covid: “Abbiamo messo a disposizione 100.000 euro per 50 imprese triestine. Si tratta di contributi a fondo perduto, donazioni insomma. Per le domande c’è tempo sino al 2 novembre ed erogheremo gli aiuti nelle due settimane successive.  Gli interessati trovano tutto cliccando qui. Se enti del territorio, aziende o privati volessero darci una mano potremmo aumentare la dotazione del bando e quindi anche il numero dei beneficiati. Tutti comunque possono darci una mano a realizzare gli altri nostri progetti su Trieste, Forza Nonni compreso”. Queste iniziative possono essere sostenute anche attraverso le tradizionali erogazioni del Piccolo, cliccando qui.

“Trieste che riparte”, arriva il bando che aiuta le piccole imprese

Redazione

Duemila euro per ogni piccola impresa che prova a rialzarsi dopo il lockdown. Arriva anche a Trieste il bando di Specchio d’Italia: un progetto con cui la fondazione del Gruppo Editoriale GEDI ha già sostenuto centinaia di micro-aziende in tutto il Paese. Da Sassari a Venezia passando per il Piemonte, i sussidi a fondo perduto stanziati da Specchio sono un’iniezione di speranza per le attività che più hanno sofferto a causa del Covid.

Artigiani, commercianti e imprenditori: tutti possono candidarsi, se nel 2020 hanno avuto ricavi inferiori ai 40 mila euro. Il bando apre il 19 ottobre e c’è tempo fino al 2 novembre. Per partecipare basterà compilare un modulo online, allegando i documenti richiesti. Poi in pochi giorni la giuria esaminerà le domande pervenute e sceglierà i vincitori, che saranno avvisati dal 13 novembre in avanti. Ne saranno premiati 50, grazie alle donazioni già pervenute (ma la raccolta fondi continua) e ogni centesimo servirà per aumentare il numero degli assegni disponibili. Gli aiuti saranno erogati entro un mese dal lancio dell’iniziativa, perché chi si trova in vera difficoltà non può aspettare e Specchio d’Italia lo sa bene.

La fondazione è nata durante la pandemia dall’esperienza di Specchio dei tempi, una ONLUS che da sessant’anni opera in contesti di emergenza e povertà. A Trieste Specchio d’Italia ha avviato un progetto a sostegno degli anziani più fragili e a breve darà il via a corsi di formazione sull’informatica di base rivolti ad over 60. A Natale donerà le Tredicesime dell’Amicizia, un contributo di 300 € agli anziani poveri e soli.

Da giugno 2021 è braccio solidale de Il Piccolo, con la gestione delle tradizionali elargizioni, ora possibili anche online.

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Aiuti agli anziani in difficoltà, “Forza Nonni” sbarca a Trieste

Linda Caglioni
Il Piccolo, 04/07/2021

È nato all’inizio della pandemia e, dopo essersi esteso a diverse città italiane, approda adesso anche a Trieste. Si tratta del progetto “Forza Nonni!”, un’iniziativa che offre agli anziani over75 non solo un supporto economico, ma anche amicizia, attenzione e condivisione.

«Proporla a Trieste, in sinergia con una testata di grandi tradizioni come Il Piccolo e con il gruppo editoriale Gedi, è per “Specchio d’Italia” un momento di orgoglio. Sapremo essere vicini anche alla comunità giuliana», spiega Lodovico Passerin d’Entreves, presidente della Fondazione Specchio d’Italia, la realtà benefica del gruppo editoriale Gedi che ha sviluppato, a livello nazionale, le attività della Fondazione Specchio dei tempi, attiva da 65 anni in Piemonte ma anche a livello mondiale con progetti di cooperazione in Asia, Africa ed America latina.

L’obiettivo pratico è tendere una mano in aiuto degli anziani che, per età o per condizioni di salute, si sono ritrovati ai margini della società e magari anche della loro stessa famiglia. In che modo? Attraverso un elemento molto semplice: quello della presenza costante in caso di bisogno. I volontari di “Specchio d’Italia” si offrono infatti di stare accanto alle persone anziane anche solo attraverso una telefonata, mostrandosi pronti a intervenire di fronte a situazioni critiche, che richiedono un aiuto immediato, come l’acquisto di un paio di occhiali, di un tutore o di un medicinale non passato dalla mutua.

La forza di questa iniziativa sta anche in altre due misure che hanno il vantaggio di dare un riscontro immediato: la borsa della spesa che ogni due settimane l’anziano riceve a casa sua e il supporto previsto per quattro ore mensili di una collaboratrice domestica. Per chi abbia voglia di sfogarsi, un altro aspetto prezioso è rappresentato dalla messa a disposizione di una psicologa specializzata nelle tematiche della Terza Età, con cui possono essere concordati consulti telefonici.

Quando le vacanze natalizie si avvicinano, tutti gli anziani coinvolti nel progetto “Forza Nonni!” ricevono poi un assegno da 500 euro, pensato come un contributo alle spese di riscaldamento. Trattasi di servizi gratuiti, destinati agli over 75 residenti nel comune di Trieste che abbiano un Isee inferiore a 12 mila euro. Le richieste possono essere inoltrate (con dichiarazione Isee, copia di un documento di identità e numero telefonico) all’indirizzo info@specchioditalia.org.

Nel capoluogo giuliano, “Specchio d’Italia” gestisce attualmente le elargizioni effettuate dai lettori del Piccolo, sia attraverso il canale tradizionale degli sportelli del gruppo Unicredit sia attraverso il portale online occupandosi anche dell’inoltro dei versamenti agli enti beneficiati.

Monestier: “Così cambiano le Elargizioni del Piccolo”

Omar Monestier
Direttore Il Piccolo di Trieste

Cari amici, dal 3 giugno cambiano le regole per le Elargizioni al Piccolo. Lo scopo è quello di mantenere viva una tradizione di solidarietà che lega profondamente i lettori al giornale ed entrambi alla loro città, rendendola però meno macchinosa nella gestione ed eliminando i cosiddetti “foglietti”. Per farlo abbiamo introdotto il pagamento tramite Iban e i pagamenti elettronici dal sito con i principali sistemi e le applicazioni già in uso per molteplici servizi.

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Questo permetterà di svolgere un’attività più efficiente e trasparente mantenendo inalterata la natura delle Elargizioni. Si tratta di denaro dei triestini che verrà versato alle istituzioni e alle associazioni triestine nella quantità e nella modalità che ciascun lettore vorrà indicare, esattamente come in passato. Ne daremo conto, in base alle vostre indicazioni, sulla pagina delle Segnalazioni.

L’unica importante novità è che, con questa nuova formula, l’importo versato sarà interamente deducibile fiscalmente. L’Istituto bancario di riferimento sarà ancora Unicredit che in tutti questi anni si è dimostrata attenta alle esigenze dei lettori del Piccolo e buon alleato per la gestione delle Elargizioni.

Le Elargizioni del Piccolo saranno supportate in questa trasformazione dalla Fondazione Specchio d’Italia, che già si occupa di progetti simili in tutto il Paese.

Per domande, dubbi o segnalazioni non esitate a chiedere informazioni alla vostra filiale Unicredit.

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Nasce un portale online per le Elargizioni de Il Piccolo

Gianpaolo Sarti
Il Piccolo di Trieste, 03/05/2021

Le elargizioni del Piccolo si rinnovano, fedeli a una grande storia iniziata più di cent’anni fa, ed entrano nella grande famiglia della Fondazione “Specchio d’Italia”. Da oggi fare beneficenza attraverso il quotidiano diventa più agevole: il lancio del portale ilpiccolo.specchioditalia.org consente di versare direttamente online. E diventa fiscalmente vantaggioso: gli importi si possono detrarre dalle tasse. Nulla cambia, però, per chi è abituato a recarsi allo sportello: il tradizionale servizio rimane immutato.

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C’è un’altra novità, come spiega il vicepresidente operativo di “Specchio d’Italia” Angelo Conti, ed è l’avvio a Trieste di veri e propri progetti di beneficenza da affidare a una onlus del territorio. Si comincerà con “Forza nonni”, dedicato agli anziani che hanno bisogno di sostegno, e con “Forza ragazzi”, riservato al dopo scuola degli studenti.

Conti, il Piccolo è anche solidarietà, un ponte tra i lettori e chi ha bisogno di aiuto.

«Sì, esatto. Il Piccolo continuerà a fare da tramite tra i triestini che desiderano aiutare un ente, un ospedale o un’associazione e quell’ente, quell’ospedale, quell’associazione. Il giornale, come è sempre stato, si impegna a trasferire in breve tempo il denaro versato al destinatario finale».

Sono somme importanti.

«Negli ultimi dieci anni 250 realtà hanno beneficiato delle elargizioni al quotidiano. L’anno scorso sono stati donati 180 mila euro, mentre la media dell’ultimo decennio si aggira attorno ai 250 mila».

Cosa cambia adesso?

«Il Piccolo elargizioni entra nel coordinamento di “Specchio d’Italia”, la fondazione solidale del gruppo Gedi per le testate del Gruppo. Si porta avanti così il concetto di “giornale di comunità”, nello spirito dello “Specchio dei tempi” della Stampa di Torino, con una gestione più razionale e strutturata del flusso di denaro. Ma soprattutto mettiamo in campo due novità: la prima è la deducibilità fiscale delle donazioni, la seconda e che nascerà un sistema di donazioni online all’indirizzo ilpiccolo.specchioditalia.org. Si potrà quindi versare attraverso il web utilizzando ad esempio la carta di credito o Paypal».

In quali città, oltre a Torino, siete operativi?

«Siamo operativi a Milano, Roma, Genova e Bari. Ci sono progetti anche a Sassari e a Venezia a fianco delle piccole imprese colpite dall’emergenza Covid. Come “Specchio d’Italia” abbiamo aiutato 760 aziende erogando circa 2 milioni e 500 mila euro».

A Trieste avete l’intenzione di promuovere direttamente alcuni progetti sul territorio?

«Ora stiamo lavorando per individuare un partner locale serio e affidabile con cui collaborare per realizzare “Forza nonni”, a favore delle persone anziane, e “Forza ragazzi”, per il dopo scuola degli studenti. Si comincia entro l’estate proprio con gli anziani della città che aiuteremo offrendo borse della spesa, assistenti familiari e supporto psicologico. Ci sarà inoltre la possibilità di attivare alcuni volontari che seguiranno personalmente le persone più sole e in difficoltà con colloqui telefonici anche quotidiani. Con questo progetto possiamo partire non appena individuiamo il partner».

E “Forza ragazzi”?

«È pensato in particolare per i giovani che vivono situazioni di disagio e marginalità. Il primo esperimento è stato attuato a Torino, sei anni fa, nell’ex villaggio Olimpico occupato da famiglie di migranti. Era una sorta di terra di nessuno. Noi siamo entrati in questo contesto riuscendo ad attuare iniziative e attività per i bambini e i ragazzi. Ma con i giovani lavoriamo anche a Genova, a Fegino, a Roma nei quartieri di San Basilio e Bastogi. Così a Japigia a Bari. Ora dunque si lavora su Trieste: inizialmente saremo noi, come fondazione, a sostenere i progetti. Poi i lettori triestini potranno contribuire personalmente con le loro elargizioni».

La Fondazione “Specchio d’Italia” è presente anche all’estero con iniziative di solidarietà internazionali.

«Esattamente. Siamo presenti in quattro Paesi: in Sri Lanka, dove seguiamo varie scuole; in Somaliland, nel Corno D’Africa, dove abbiamo costruito un ospedale pediatrico; in Ruanda, a Kigali, esiste invece un progetto per i bimbi che vivono nella foresta e non possono andare a scuola. Siamo anche presenti in Myanmar con una onlus specializzata nei servizi ambulatoriali mobili su jeep e barche. Al confine con la Thailandia aiutiamo i profughi in fuga».

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Da giugno i nostri progetti arrivano a Trieste

Angelo Conti

Trieste sarà la settima città italiana ad ospitare progetti di Specchio d’Italia. La scorsa settimana abbiamo infatti incontrato il direttore della testata giuliana, Omar Monestier, mettendo le basi di una prossima collaborazione. Da inizio giugno ci occuperemo di ottimizzare le donazioni dei triestini verso gli enti locali e subito dopo lanceremo su Trieste il progetto “Forza Nonni”, in aiuto degli over 80 più fragili.

Dopo Roma, Milano, Genova, Bari, Venezia e Sassari è ora la volta di questa città, meravigliosa per il suo stile e la sua eleganza, ma colma di ricordi anche tristi. Fieri di essere presto anche qua.