Oggi altri 52 rimpatri di profughi ucraini da Roma a Leopoli

Angelo Conti
Specchio d’Italia, ormai da quasi tre mesi, sta aiutando centinaia e centinaia di profughi ucraini a tornare a casa. Si tratta di persone che torneranno ad abitare in Ucraina lontano dalle zone di guerra (in circa l’80% del paese non ci sono combattimenti e la vita scorre in modo quasi normale).
Fra i profughi che rientrano, anche fra quelli partiti stamattina da Roma che vedete nella foto, ci sono moltissimi bambini che tornano a frequentare la scuola nel loro paese. La frequenza nelle scuole italiane per quasi tutti si è rivelata molto difficile per evidenti problemi di lingua: la totalità dei profughi parla ucraino e russo, ma non l’inglese e tanto meno l’italiano.
Noi accanto ai profughi ucraini ci siamo ancora, anche attraverso il sostegno di tre campi profughi interni all’Ucraina, a Cernivci, Leopoli e Mostyska. Qui, ogni giorno, assistiamo sino a 2000 persone.

Verso casa il più piccolo dei rifugiati aiutati da Specchio

Angelo Conti

Questa mattina, sul pullman di Specchio d’Italia partito a mezzogiorno da piazza Castello a Torino alla volta di Leopoli, c’era anche Damir, 6 mesi di vita, con la sua mamma Viktoria. Era stato il più piccolo dei profughi giunto a Torino, a fine febbraio, quando doveva ancora compiere un mese di vita.

E’ cresciuto in Italia sino ad oggi, ospite di una famiglia piemontese, sino a quando la situazione in Ucraina si è un po’ tranquillizzata. “Abbiamo deciso di partire perchè nel paese dove viviamo, 300 chilometri ad ovest di Kiev, non ci sono più apparenti pericoli – ci ha spiegato la mamma. -Speriamo che resti davvero tutto tranquillo anche in futuro”.

Con la partenza di questa mattina sono oltre 1080 i profughi rimpatriati gratuitamente da Specchio d’Italia.

Ricordiamo le prossime:

  • 26 agosto TORINO (fronte Teatro Regio, piazza Castello)
  • 30 agosto NOVARA (Parrocchia padre Yuri)
  • 05 settembre ROMA (stazione Tiburtina, stalli pullman)
  • 10 settembre ROMA (stazione Tiburtina, stalli pullman)

Tutte le partenze sono alle ore 12. Si parte solo previa prenotazione e previa verifica validità passaporti.

Per prenotarsi basta una telefonata al numero 342 8488966 tenendo a portata di mano il passaporto.

Come donare per i profughi dell’Ucraina e per i rimpatri

Tutti possono sostenere il rientro in patria delle famiglie ucraine. Si può donare cliccando qui oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio d’Italia ONLUS, codice Iban IT82 F030 6909 6061 0000 0176 056, Banca Intesasanpaolo. Nella causale indicare “Per la gente dell’Ucraina”.

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Guerra Ucraina, cosa abbiamo fatto e cosa faremo

Angelo Conti

Il 24 febbraio scoppia la guerra. Il giorno dopo Specchio d’Italia (con Specchio dei tempi) apre un fondo e inizia ad aiutare l’Ucraina. Dopo cinque mesi i numeri raccontano una storia di interventi importanti: 200.000 pasti, 50.000 pacchetti spesa, tre villaggi di profughi, a Mostyska, Lviv e Chernivtsi, 330 tonnellate di cibo, oltre 100 viaggi con camion, bus e minibus. Con il sostegno di 6.793 donatori è stato possibile raccogliere 1,73 milioni di euro.

Il lavoro della Fondazione già a marzo ci permette di avere un quadro preciso. C’è chi vuole uscire dall’Ucraina, scappare dalla guerra, e Specchio organizza autobus che recuperano famiglie al confine polacco e rumeno. Così oltre 500 profughi riescono così ad arrivare in Italia. Ma c’è anche chi vuole restare, chi non vuole lasciare il proprio Paese. La Fondazione intercetta questa esigenza ed è la prima in Italia a costruire un villaggio a Chernivtsi, all’interno dei confini ucraini. Mille metri quadrati di tensostrutture, una mensa, un’area giochi e una zona per la distribuzione di scarpe e vestiti.

Poi la Fondazione trasferisce da Torino due ambulatori mobili, con lo Specchiobus, per far fronte alle emergenze sanitarie. Acquista una cucina da campo, il furgone che la ospita e un minibus a nove posti per lo sfollamento dei profughi. Ogni giorno rifornisce il villaggio di cibo e generi di prima necessità. Poi guarda a Nord allarga i suoi confini di intervento. Prima a Mostyska, qui Specchio d’Italia fornisce al villaggio attrezzature, generatori di elettricità e totem di calore per il prossimo inverno quando le temperature toccheranno i -15 gradi. Quindi sceglie di intervenire a Leopoli, attivando un programma di sostegno per la fornitura dei pasti e per il miglioramento delle strutture di accoglienza.

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Allo stesso tempo Specchio d’Italia sostiene anche gli ucraini espatriati che hanno raggiunto l’Italia negli ultimi mesi. Le prime 1.000 famiglie arrivate in Piemonte ricevono, in accordo con il Consolato dell’Ucraina a Torino, 500 euro in contanti per coprire le prime spese. Viene attivato anche il progetto “Forza Mamme Ucraine”, per favorire l’integrazione delle donne single di Torino, arrivate nel Paese con i loro figli. L’iniziativa prevede corsi di italiano, animazione per bambini, consulenze psicologiche, gite per conoscere meglio il territorio e attività sportive nei parchi. Il progetto ha coinvolto 210 madri e 387 bambini.

Adesso, sei mesi dopo l’inizio della guerra, c’è anche chi vuole tornare. Proprio per questo, in collaborazione con l’Ambasciata dell’Ucraina a Roma, ha avviato all’inizio di giugno un intenso programma di rientro a casa dei profughi. Nei primi due mesi partivano da Roma e Torino due allenatori a settimana. Finora sono stati rimpatriati 1.000 ucraini. Il programma di ritorno dovrebbe continuare in autunno.

Come donare per i profughi dell’Ucraina e per i rimpatri

Tutti possono sostenere il rientro in patria delle famiglie ucraine. Si può donare cliccando qui oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio d’Italia ONLUS, codice Iban IT82 F030 6909 6061 0000 0176 056, Banca Intesasanpaolo. Nella causale indicare “Per la gente dell’Ucraina”.

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Un bus da Roma a Leopoli per rimpatriare i rifugiati ucraini

Angelo Conti

La Fondazione Specchio d’Italia (che opera in sinergia con la fondazione gemella Specchio dei tempi) è stata fra i primi ad organizzare già a febbraio navette dai confini ucraini verso l’Italia, la prima ad offrire un’accoglienza economica per mille famiglie, la prima a rendersi conto che era necessario un villaggio profughi anche all’interno dell’Ucraina (realizzato a marzo a Cernivci) ed è stata la prima a programmare una serie di pullman gratuiti di rientro per chi, adesso, vuole tornare a casa.

Dopo che cento ucraini sono stati rimpatriati negli ultimi giorni da Torino, martedì 21 giugno sarà la volta di un mezzo da 56 posti in partenza da Roma, area pullman Tiburtina, alle ore 12, diretto a Leopoli.

La partenza da Torino

“Ci siamo resi conto – spiega il presidente di Specchio d’Italia, Lodovico Passerin d’Entreves – che molti profughi hanno il forte desiderio di tornare, ma non riescono a pagare i prezzi chiesti per il tragitto verso l’Ucraina. Ci è parso così logico, per proseguire un’assistenza cominciata il giorno dopo l’attacco russo, offrire la possibilità di un passaggio gratuito sino al loro Paese”. Operazione che ha trovato l’appoggio dell’Ambasciata dell’Ucraina a Roma: “Ringraziamo la Fondazione Specchio d’Italia – ha detto il Segretario Generale Oleksandr Kapustin – che si è resa disponibile per attivare rientri anche da Roma in tempi brevissimi”.

Fra le motivazioni dei rientri c’è la consapevolezza che tre quarti dell’Ucraina non è interessata dai combattimenti e ha una vita sostanzialmente normale, il desiderio di riabbracciare parenti lontani ormai da tre mesi, il timore per la possibile perdita del posto di lavoro dopo una assenza così lunga.

Come prenotare un posto sul bus

Per prenotarsi basta una telefonata al numero 342 8488966 tenendo a portata di mano il passaporto. Il servizio è gratuito, finanziato grazie alle donazioni raccolte da Specchio.

Come donare per i profughi dell’Ucraina e per i rimpatri

Tutti possono sostenere il rientro in patria delle famiglie ucraine. Si può donare cliccando qui oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio d’Italia ONLUS, codice Iban IT82 F030 6909 6061 0000 0176 056, Banca Intesasanpaolo. Nella causale indicare “Per la gente dell’Ucraina”.

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Stiamo aiutando i profughi ucraini a rimpatriare

Angelo Conti

Oggi Specchio d’Italia ha avviato, insieme a Specchio dei tempi, il programma di rientro in Patria dei profughi ucraini. L’operazione avviene d’intesa con l’Ambasciata d’Ucraina a Roma e con il Consolato dell’Ucraina in Piemonte. Oggi prima partenza da Torino, ma nei prossimi giorni anche altre da Roma e Napoli.

Mio padre è al fronte. I miei due fratelli pure. Il mio posto è in Ucraina, ecco perché sono felice di poter tornare a casa”. Karina Sharipova ha 22 anni ed è di Kiev. È uno dei profughi ucraini che hanno aperto stamattina, con il primo viaggio, il progetto “Io ritorno a casa” promosso dal Consolato dell’Ucraina del Piemonte con il sostegno economico di Specchio d’Italia e con la supervisione dell’Ambasciata dell’Ucraina in Italia. Si tratta della prima iniziativa nazionale per agevolare il rientro in Patria dei profughi con partenze da Torino, Roma e Napoli.

Il pulmino in partenza da Torino

“La scelta della vostra fondazione – ha voluto sottolineare Oleksandr Kapustin, il Segretario Generale dell’Ambasciata – viene incontro ad una richiesta sempre più diffusa fra i profughi che si sono rifugiati in Italia. Il 60% di loro vuole tornare in patria e non ha i mezzi per farlo”. Mancano infatti servizi di linea strutturati verso il confine fra Polonia ed Ucraina e, sul mercato nero, un posto su un pullmino viene venduto anche ad oltre 150 euro. Se pensiamo che quasi tutte le famiglie si compongono di una mamma con diversi bambini, questa spesa diventa non affrontabile con proprie risorse.

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Specchio d’Italia ha così colto, ancora una volta per primo, questa richiesta (ci sono state 180 prenotazioni in appena 4 giorni) ed ha immediatamente attivato le navette di rientro: questa mattina è partita la prima, da Torino, domenica prossima sarà la volta di due pullman da 54 posti mentre nelle prossime ora verranno calendarizzate partenze anche da Roma e Napoli. I profughi vengono accompagnati sul confine polacco, a scelta fra Przemysl (dove possono prendere il treno per Leopoli) oppure alla barriera di Medyka, a pochi metri dall’Ucraina, dove possono essere facilmente accolti da parenti o amici.

Tutti coloro che partono hanno una storia ed una propria motivazione. Come Olena Podpovidna, 41 anni da Kherkasy, che viaggia con il figlio Oleksii, 16 anni: “Torniamo per due ragioni: la prima è che la situazione sembra essere migliorata ed in molte città, come la nostra, la vita è tornata a scorrere in modo quasi normale. La seconda è che io ho lasciato laggiù un posto di lavoro. Per legge non mi possono licenziare, ma è anche vero che molti profughi interni stanno cercando impieghi nelle città lontane dalla guerra e questo potrebbe complicare il mantenimento del mio livello di lavoro”.

I preparativi per la partenza

Nessuno sembra avere paura. Nemmeno Miroslava Biesedina, 7 anni, che appare ansiosa di rientrare a casa, anche se Kharkiv, la sua città, è stata anche di recente attaccata dai russi: “Non vedo i miei compagni da oltre tre mesi e mi mancano. Sì, in qualche modo ci siamo scambiati messaggi, ma ora li voglio riabbracciare, Non mi sembra vero che domani o dopodomani li potrò rivedere. Abbiamo tante cose da raccontarci”.

Niente paura nemmeno per Karina Sharipova, 22 anni, che ha deciso solo sabato di partire: “Kiev nelle ultime settimane è stata relativamente tranquilla, quindi ci sono tutti i presupposti per il mio rientro. Ho preso il posto di un’amica, che ha scelto di restare ancora un po’ in Italia, non se l’è sentita. Io invece voglio stare vicina alla mia famiglia, a mio padre ed ai miei fratelli che combattono. È il momento di avere coraggio”.

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Tutti hanno parole di grande riconoscenza verso l’Italia. Anastasia Bychkova, un’interprete della task force del Consolato di Torino, traduce da tutti le medesime parole: “Grazie Italia! Sia per come ci avete accolto e sia per come ci avete assistito. Torniamo con la consapevolezza di avere trovato alleati ed amici. Non ci avete mai fatto sentire soli”. Da tutti anche una richiesta: “Molti, fra quelli che resteranno in Italia, lo devono fare perché hanno lasciato in Ucraina città devastate e case distrutte. Loro hanno ancora bisogno di tutto il vostro aiuto e di tutta la vostra simpatia”.

Come donare per i profughi dell’Ucraina e per i rimpatri

Tutti possono sostenere il rientro in patria delle famiglie ucraine. Si può donare cliccando qui oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio d’Italia ONLUS, codice Iban IT82 F030 6909 6061 0000 0176 056, Banca Intesasanpaolo. Nella causale indicare “Per la gente dell’Ucraina”.

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La lettera di Iryna: il grazie di una mamma ucraina

Iryna Luchynska

Pubblichiamo la lettera inviata da Iryna, una mamma ucraina con due figli, che stiamo sostenendo grazie alle donazioni per i profughi.

«I miei figli ed io abbiamo ricevuto aiuto dalla Fondazione Specchio d’Italia e dai lettori de Il Piccolo. Ci inchiniamo a ciascuno di voi. Non si tratta solo di soldi, ma di umanità, comprensione e volontà di aiutare! Grazie a tutti! In questo periodo molto difficile, un tale abbraccio di aiuto ci permette di non perdere i resti della speranza! Vengo da Kharkiv. I miei due figli ed io abbiamo deciso di saltare fuori dal bunker per salire in auto e scappare via, mentre stavano bombardando, e siamo stati fortunati a salvarci. L’anima soffre per coloro che non hanno avuto tempo di scappare come noi».

Grazie ai donatori che ci stanno aiutando ad essere vicino alla gente dell’Ucraina.

Come donare per i profughi dell’Ucraina

Si può donare cliccando qui oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio d’Italia ONLUS, codice Iban IT82 F030 6909 6061 0000 0176 056, Banca Intesasanpaolo. Nella causale indicare “Per la gente dell’Ucraina”.

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Il villaggio di Cernivci sostiene 1800 profughi ogni giorno

Angelo Conti

A Cernivci, all’interno dell’Ucraina, costruita in due settimane una maxi struttura con cucina, mensa, brandine e ambulatori medici.

Noi in Ucraina ci siamo. Ci lavoriamo da quasi tre settimane, intensamente, tutti i giorni. E da sabato scorso anche il Villaggio di Cernivci è operativo per assistere, ogni giorno, sino a 1800 profughi.

E’ uno dei progetti che Specchio d’Italia, attivo sin dal primo giorno dopo l’invasione, ha messo in atto per assistere le vittime della guerra, grazie a oltre 6.000 donazioni. Dopo aver pensato, per i primi giorni, a sostenere i viaggi dei profughi verso l’Italia, abbiamo cominciato a notare una diversa propensione di questa gente. Che oggi solo in parte pensa ad espatriare, mentre una fetta importante – forse la maggioranza – preferisce chiedere di fermarsi in quelle zone dell’Ucraina toccate solo marginalmente dalla guerra, e lì attendere il raggiungimento della pace o almeno di un cessate il fuoco e, con essi, la possibilità di ritornare alle proprie case ed al proprio lavoro.

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Per queste ragioni Specchio d’Italia (e la fondazione sorella Specchio dei tempi), pur continuando ad agevolare i viaggi verso l’Italia di chi vuol partire, hanno deciso di costruire un villaggio in grado di ospitare in Ucraina i profughi in fuga dalle bombe. Ed abbiamo scelto Cernivci, una città della Bogovina del Nord, baricentrica fra Kiev, Odessa e Leopoli, ad una quarantina di chilometri dal confine dalla Romania e dal confine di Siret. Qui lavoriamo con Remar Spagna e Remar Italia, due onlus internazionali, da tempo partner affidabili delle nostre fondazioni, che hanno offerto la disponibilità di un gran numero di volontari internazionali.

Il villaggio: numeri e strutture

La municipalità di Cernivci ha immediatamente sottoscritto un memorandum con cui ci ha messo a disposizione una centralissima piazza ed una vicina scuola, la prima per attrezzare il campo profughi e la seconda per la logistica e i magazzini. E così, con il consueto slancio, siamo partiti, mettendo in piedi in poche ore, una fitta serie di viaggi di Tir e furgoni, per trasferire in Ucraina il materiale necessario. Specchio d’Italia ha immediatamente acquistato due tensostrutture da 1.500 metri quadrati complessivi che Remar ha montato in 6 giorni (con l’aiuto dei tecnici del comune di Cernivci).

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Venerdì scorso è cominciata la distribuzione dei pasti, circa 1800 al giorno, ed è stata completamente arredata come mensa la prima tensostruttura da 500 metri quadrati.

Nelle prossime ora completeremo, con l’invio di decine di brandine Ferrino, anche la seconda tensostruttura. Ed entro la fine della settimana raggiungerà Cernivci anche lo Specchiobus, il Ducato maxi di Specchio dei tempi che ospita, a bordo, due ambulatori medici completamente attrezzati. Ci lavoreranno insieme medici e infermieri italiani e ucraini.

Tutto questo è reso possibile dalle donazioni che ci sostengono in un impegno trasparente, immediato e soprattutto di prima linea. Noi vogliamo fare così e lo raccontiamo, puntualmente, ogni giorno. Aiutaci anche tu.

Come donare per i profughi dell’Ucraina

Si può donare cliccando qui oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio d’Italia ONLUS, codice Iban IT82 F030 6909 6061 0000 0176 056, Banca Intesasanpaolo. Nella causale indicare “Per la gente dell’Ucraina”.

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Ucraina, il villaggio di Cernivci è operativo

Il Piccolo, 05/04/22

È operativo in Ucraina il Villaggio Profughi, costruito dalla fondazione del Gruppo Gedi, editore di questo giornale. Costruito in due settimane dalla fondazione Specchio d’Italia a Cernivci, il campo aiuta mille profughi di guerra ogni giorno. Si tratta di una struttura da oltre mille metri quadrati, dotata di cucina, mensa, area bambini, brandine e ambulatori medici.

Il Villaggio è stato realizzato in Ucraina per dare una mano a chi fugge dalle città bombardate dall’esercito russo, ma vuole restare nel proprio paese. Si tratta di uno dei progetti che la Fondazione Specchio d’Italia (attiva sin dal primo giorno dopo l’invasione quando ha lanciato una raccolta fondi sulle testate del Gruppo Gedi), ha messo in atto per assisterete vittime della guerra, grazie a oltre 6 mila donazioni.

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«Dopo aver pensato, per i primi giorni, a sostenere i viaggi dei profughiverso l’Italia- spiega il presidente Lodovico Passerin d’Entreves– abbiamo cominciato a notare una diversa propensione di questa gente. Che oggi solo in parte pensa ad espatriare, mentre una fetta importante, forse la maggioranza, preferisce chiedere di fermarsi in quelle zone dell’Ucraina toccate solo marginalmente dalla guerra, e lì attendere il raggiungimento della pace o almeno di un cessate il fuoco e, con essi, la possibilità di ritornare alle proprie case ed al proprio lavoro».

Dove si trova Cernivci

Cernivci è una città della Bogovina del Nord, baricentrica fra Kiev, Odessa e Leopoli, a una quarantina di chilometri dalla Romania. Il Comune di Cernivci ha immediatamente sottoscritto un memorandum con cui ha messo a disposizione una piazza ed una scuola, la prima per attrezzare il campo profughi e la seconda per la logistica e i magazzini. Specchio d’Italia ha acquistato due tensostrutture.

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Sabato è cominciata la distribuzione dei pasti, attualmente 700 al giorno, ed è stata arredata come mensa la prima tensostruttura da 500 metri quadrati. Nelle prossime ore verrà completata, con l’invio di decine di brandine Ferrino, anche la seconda tensostruttura.

Come donare per i profughi dell’Ucraina

Si può donare cliccando qui oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio d’Italia ONLUS, codice Iban IT82 F030 6909 6061 0000 0176 056, Banca Intesasanpaolo. Nella causale indicare “Per la gente dell’Ucraina”.

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Ucraina, la nostra solidarietà in zona di guerra

Angelo Conti
Il Secolo XIX

Specchio d’Italia raddoppia il suo impegno in Ucraina, anche in territorio di guerra dove sono pochissime le onlus in grado di operare: oltre al villaggio profughi di Cernivci nella regione della Bogovina, supporterà con importanti interventi anche la nascita di un secondo villaggio profughi, questo sul lato ovest del Paese, nel comune di Mostyska, non lontano da Leopoli.

Entrambi gli interventi vengono effettuati con la collaborazione logistica delle onlus Remar Spagna e su richiesta delle amministrazioni locali, preoccupate del flusso – in rapido aumento – di ucraini che lasciano le città bombardate, ma che vogliono restare nel loro Paese, in aree relativamente più sicure perché vicine ai confini occidentali. Cernivci è infatti a circa 40 chilometri dalla frontiera rumena e Mostyska è ad una trentina di chilometri dalla frontiera polacca.

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Intanto dall’Italia continuano a partire tir: l’ultimo carico di derrate alimentari, prodotti per la cura della persona (circa 15.000 confezioni di shampoo), decine di migliaia di bottiglie di acqua minerale (di cui c’è gran bisogno perché l’acqua degli acquedotti è insufficiente per via della aumentata richiesta) e pavimentazioni per oltre 1500 metri così da completare le tensostrutture.

Che cosa abbiamo fatto in un mese

Dall’inizio del conflitto, Specchio d’Italia ha già trasferito in Ucraina e lungo i suoi confini circa 120 tonnellate di aiuti, ha sostenuto economicamente circa 450 famiglie e trasportato in Italia circa 550 profughi.

Intanto la raccolta di Specchio d’Italia e Specchio dei tempi, le due fondazioni vicine al Gruppo Editoriale Gedi, ha superato ieri quota 1,3 milioni di euro grazie a circa 6000 donatori, di tutte le regioni italiane.

Come donare per i profughi dell’Ucraina

Si può donare cliccando qui oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio d’Italia ONLUS, codice Iban IT82 F030 6909 6061 0000 0176 056, Banca Intesasanpaolo. Nella causale indicare “Per la gente dell’Ucraina”.

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La sclerosi e le bombe a 16 anni: la storia di Vlad

Angelo Conti

Nei giorni scorsi Specchio d’Italia ha anche raggiunto Vlad, un profugo di 16 anni colpito dalla sclerosi multipla che era stato trasferito in Italia da uno dei pulmini della fondazione, che si trova ora ospite del Polo della Protezione civile di Bussoleno, vicino a Torino.

Abbiamo offerto un sostegno alla mamma Natascia e regalato a Vlad un tablet perché si senta meno solo.

La raccolta per i profughi ucraini supera il milione di euro

Angelo Conti

 

Un milione di euro, il traguardo è stato superato ieri.  Dal 27 febbraio, in 15 giorni, la sottoscrizione di Specchio dei tempi e di Specchio d’Italia ha registrato oltre 4.500 donazioni. E’ stata una sottoscrizione prevalentemente popolare: a parte i 100.000 euro donati inizialmente dalle due fondazioni, non ci sono state altre cifre a 5 zeri e quelle a 4 zeri sono state poche. Questa è infatti una sottoscrizione sostenuta dalla gente, da chi è rimasto colpito dalle atrocità della guerra ed ha offerto un aiuto economico colmo di solidarietà ed anche di speranza.

A questi fondi devono essere aggiunti (e ringraziati) i tanti che hanno invece partecipato alle nostre raccolte di derrate alimentari, di farmaci, di arredi per le strutture di emergenza. 

Aiuti umanitari in partenza per il confine polacco

Come stiamo usando le donazioni per l’Ucraina

Cosa abbiamo fatto e cosa stiamo facendo con queste risorse? Innanzitutto abbiamo immediatamente attivato le navette verso i confini dell’Ucraina. Prima in Polonia, nella zona di Jaroslaw, e poi anche in Romania, al valico di frontiera di Siret. I pullmini sono stati decine, poi affiancati anche da pullman da 54 e 66 posti. Sono circa 500 le persone che abbiamo ospitato sui nostri mezzi. Le partenze hanno cadenza quotidiana e continueranno, ogni giorno, anche per tutta la settimana in corso e per la prossima.

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Specchio d’Italia interviene, in caso di situazioni famigliari particolarmente complesse, anche con immediati contributi economici.

Un villaggio per i profughi a Cernivci

Ma gli ucraini abbandonano malvolentieri il loro Paese. La stragrande maggioranza vorrebbe restare là, possibilmente nella zona dell’Ucraina non ancora interessata dai bombardamenti, o in alternativa sui confini. E così abbiamo studiato anche interventi mirati a questo scopo. Da lì l’idea di costruire si Cernivci, una città piena di storia, a 30 chilometri dal confine rumeno, un complesso di tensostrutture che si appoggerà anche ad una ex scuola, concessaci dall’amministrazione locale per ospitare il magazzino ed i volontari.

Il villaggio in costruzione vicino al confine rumeno

I lavori sono già iniziati e il polo assistenziale sarà completamente operativo entro i prossimi 10 giorni. L’intervento è completamente finanziato dalla nostra onlus sorella Specchio d’Italia e si avvale della collaborazione logistica di Remar Spagna, una onlus che da tempo collabora con le nostre due fondazioni anche in Italia.

Come donare per i profughi dell’Ucraina

Si può donare cliccando qui oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio d’Italia ONLUS, codice Iban IT82 F030 6909 6061 0000 0176 056, Banca Intesasanpaolo. Oppure tramite il conto corrente postale n. 1051722237. Nella causale indicare “Per la gente dell’Ucraina”.

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Ucraina, a Cernivci sono iniziati i lavori per il “Villaggio Specchio d’Italia”

Angelo Conti

Martedì abbiamo deciso di farlo, mercoledì lo abbiamo pagato e oggi sono iniziati i lavori. Il villaggio “Specchio d’Italia”, a Cernivci, in Ucraina, a 30 chilometri dal confine rumeno, polo di passaggio di migliaia di ucraini in fuga, comincia a prendere forma. Si tratterà di un complesso di tensostrutture e di una scuola concessaci dall’amministrazione locale. Sarà operativo in 8 giorni.

L’intervento è finanziato da Specchio d’Italia e dalla fondazione gemella Specchio dei tempi.

Come donare per i profughi dell’Ucraina

Si può donare cliccando qui oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio d’Italia ONLUS, codice Iban IT82 F030 6909 6061 0000 0176 056, Banca Intesasanpaolo. Oppure tramite il conto corrente postale n. 1051722237. Nella causale indicare “Per la gente dell’Ucraina”.

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