Buon Natale Nonni anche a Bari: un aiuto da 300 euro per 37 anziani

Rosaria, Giuseppe, Carmela, Raffaele. Ecco alcuni nomi dei 37 anziani soli e in povertà di Bari che in questi giorni hanno ricevuto un assegno di 300 euro donato dalla Fondazione Specchio d’Italia. Il progetto è Buon Natale Nonni, iniziativa che da anni la Fondazione realizza in tutta Italia e permette di abbracciare 250 anziani in difficoltà. C’è chi li usa per coprire le spese delle bollette arretrate, chi per acquistare quello che la pensione minima sola non gli permetterebbe oppure chi decide di comprare qualche dono ai nipotini. 

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Vito, volontario della Parrocchia di San Sabino di Bari, che ormai da diversi anni collabora con la Fondazione ci racconta: “Ogni anno quando arriva il momento di consegnare questi aiuti, qui in Parrocchia è una festa. Qualcuno piange dalla gioia e mi abbraccia ringraziando chi, con tanto affetto, gli ha permesso di prendere una boccata di fiato”.

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Le storie di vita di queste persone sono racconti di chi dopo aver lavorato tutta la vita ora vive con una pensione sociale che non gli permette di arrivare a fine mese. Molti hanno i figli lontani, emigrati al nord per trovare fortuna e così si ritrovano soli e con una rete amicale rappresentata dai vicini di casa che ogni tanto li aiutano nelle incombenze quotidiane. 

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Buon Natale Nonni è speranza, sorrisi. Un aiuto concreto. Ogni contributo aggiuntivo che riusciamo a raccogliere si traduce direttamente in un abbraccio virtuale, in un sorriso che si diffonde come un calore avvolgente. Un incoraggiamento a continuare, affinché possiamo abbracciare sempre più nonni, diffondendo gioia e speranza nelle loro vite.

Come donare per gli anziani di “Buon Natale Nonni!”

Si può versare qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio d’Italia ETS codice Iban IT82 F030 6909 6061 0000 0176 056 oppure con bollettino postale sul conto corrente postale numero 1051722237 intestato a Fondazione Specchio d’Italia, via Brentano 2, 20121, Milano.

Causale: “Buon Natale Nonni!”

Tutti i versamenti, eccetto quelli in contanti, sono fiscalmente deducibili.

Nonno Vincenzo: una dentiera nuova grazie al vostro contributo

Se affronti la vita con un sorriso, sostiene Vincenzo, non ti mancherà mai né una carezza né un tozzo di pane. Nato a Pisticci 82 anni fa, Vincenzo è una figura iconica nel quartiere Bari, noto come Benny Hill per il suo aspetto e la sua simpatia, una presenza che ha sempre irradiato gioia e positività.

Discendente da una famiglia di contadini lucani, l’infanzia di Vincenzo è stata segnata da giorni trascorsi per strade polverose e cantieri, raccogliendo materiali di risulta per contribuire al sostentamento familiare. Una giovinezza difficile, ma Vincenzo, sempre sorridente e fiducioso nel futuro, ha presto imparato il mestiere di barbiere, un’arte che ha esercitato con passione per tutta la vita.

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L’assegno di 300 euro ricevuto da Specchio d’Italia è stato come un raggio di luce nella vita di Vincenzo. Con gratitudine nei suoi occhi, ha esclamato: “Vi ringrazio. Farò sistemare la dentiera e sarò libero di sfoggiare il mio famoso sorriso. Potrò di nuovo esprimermi, rivolgendomi alle persone con sicurezza. Nel quartiere tutti mi vogliono bene, e stare con gli altri è per me una terapia di vita, un’esigenza.”

Vincenzo è un’icona a Bari, un barbiere che ha offerto consigli e confidenze con grande soddisfazione per oltre 40 anni. Tuttavia, una grave malattia ha messo a repentaglio la sua autonomia. La riabilitazione e l’amorevole cura della moglie Elvira e della figlia Anna sono diventate essenziali per la sua guarigione, complicata da un diabete cronico e da un deficit dell’udito.

La perdita di Elvira nel 2011 è stata un colpo devastante. “Rivivo continuamente il momento in cui ci siamo giurati eterno amore”, confessa Vincenzo. Con il supporto di Anna, ora il suo pilastro, combatte la maculopatia e la distorsione della vista.

Vincenzo, con la sua voglia di vivere, si muove nel quartiere grazie all’aiuto dell’Associazione Eden, sostenuta dalla Fondazione Specchio d’Italia. “Mi dispiace non potermi più gustare un bel film”, ammette con un sorriso nostalgico, ma la sua determinazione a vivere è evidente.

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La storia di Vincenzo è solo una delle oltre 250 vite toccate dalla Fondazione Specchio d’Italia attraverso il progetto “Buon Natale Nonni”. Ogni donazione, ogni gesto di solidarietà, contribuisce a rafforzare il supporto a nonni come Vincenzo, garantendo loro un Natale più luminoso.

Più fondi raccogliamo, più nonni come Vincenzo possiamo abbracciare. La sua storia è un richiamo alla generosità e alla compassione, una testimonianza vivente del potere di trasformare una vita attraverso la gentilezza e l’aiuto concreto.

 

Come donare per gli anziani di “Buon Natale Nonni!”

Si può versare qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio d’Italia ETS codice Iban IT82 F030 6909 6061 0000 0176 056 oppure con bollettino postale sul conto corrente postale numero 1051722237 intestato a Fondazione Specchio d’Italia, via Brentano 2, 20121, Milano.

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Buon Natale nonni anche a Milano: un gesto di solidarietà per dare speranza

Vittorio, un energico ottantaseienne. Grazia, una donna di saggezza novantunenne. Maria Vittoria, un’incantevole ottantenne. Questi sono solo alcuni dei nomi degli anziani milanesi che anche in quest’anno, sono stati beneficiari di un sostegno significativo: un assegno di 300 euro, offerto attraverso l’iniziativa “Buon Natale Nonni”, promossa grazie al contributo della Fondazione Specchio d’Italia.

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In questi giorni appena trascorsi, abbiamo avuto il privilegio di consegnare i primi assegni, e ciò che abbiamo sperimentato è stato straordinario. Siamo stati accolti da sorrisi che raccontano di una vita vissuta con intensità, lacrime che narrano storie di sacrifici e abbracci che trasmettono il calore di una generazione che ha tanto da insegnare.

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Questo gesto rappresenta un dono prezioso per chi, durante tutto l’anno, affronta la solitudine e le difficoltà quotidiane. Grazie al supporto generoso di migliaia di donatori, queste anime affrontano il periodo natalizio con la possibilità di saldare bollette arretrate o di acquistare i farmaci essenziali per affrontare i primi mesi del nuovo anno con serenità.

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Il numero totale di anziani che stanno beneficiando di questo meraviglioso gesto di solidarietà si estende a 250 in tutta Italia. Ogni contributo aggiuntivo che riusciamo a raccogliere si traduce direttamente in un abbraccio virtuale, in un sorriso che si diffonde come un calore avvolgente. Un incoraggiamento a continuare, affinché possiamo abbracciare sempre più nonni, diffondendo gioia e speranza nelle loro vite.

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Si può versare qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio d’Italia ETS codice Iban IT82 F030 6909 6061 0000 0176 056 oppure con bollettino postale sul conto corrente postale numero 1051722237 intestato a Fondazione Specchio d’Italia, via Brentano 2, 20121, Milano.

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Mario, la povertà dopo il palcoscenico

Giancarlo Zattoni

Mario è una persona che ha vissuto l’incongruenza dell’esistenza nel desiderio di affermarsi con le sue sole forze, ma che ha pagato di persona la sua indipendenza, spesso suscettibile verso le figure dell’autorità. Si presenta, tuttavia, in piena umiltà: nonostante il suo passato di regista teatrale di successo ancora lo investa di momenti di gloria, che alterna a giorni d’oblio e di disincanto che caratterizzano la realtà odierna.

“Nato 73 anni fa a Imperia, da sempre vivo a Genova. Risiedo nella zona molo al porto antico. Sono stato sposato, ho avuto alcune convivenze, ma ora sono solo. Avevo un fratello che ho perduto nel 2011. Nessuno si occupa di me, a parte alcune amiche che mi dedicano il loro aiuto”. Quest’anno a Natale Mario, grazie alla Fondazione Specchio d’Italia e al progetto “Buon Natale Nonni”, si sentirà meno solo: riceverà un aiuto di 300 euro con il quale potrà pagare le salate bollette invernali.

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Mario continua a raccontarci la sua vita. Il padre era pilota aeronautico, ebbe un incidente gravissimo rimanendo invalido. La madre casalinga. Mario era la testa matta di famiglia, difficile da gestire, nella tanta voglia di vivere e affermarsi seguendo i suoi sogni.

“Ho giocato 15 anni a rugby, arrivando con il Cus Genova alla serie B. Ero mediano di mischia. Tante botte. Ne pago ancora le conseguenze nel fisico”. 

A scuola era un discolaccio senza disciplina, mal visto dai professori che non ne comprendevano le doti. Dopo tanti indirizzi sbagliati, sceglie psicologia che approfondisce da autodidatta, prima di dedicarsi completamente al teatro. “Ho vissuto una carriera nel solco della sperimentazione e dell’avanguardia, con la mia compagnia Oltre l’immagine. Nel 1985 ho presentato alla Biennale di Venezia un importante spettacolo.

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Negli anni successivi inizia un lento declino. Mario è comunque protagonista di molte produzioni sperimentali, da lui create per i più prestigiosi teatri di Genova, riscuotendo grande successo. Ma il denaro non basta più: per rimanere indipendente e finanziare gli spettacoli Mario vende la sua casa e arriva al punto di non versare i contributi per se.

Oggi percepisco una pensione sociale che è un miracolo arrivare a fine mese. Menomale che mi sono rivolto a Specchio d’Italia, che mi ha generosamente accolto nel programma Buon Natale Nonni!. Riceverò un bel contributo che mi darà una boccata di ossigeno. Chissà. Tra i tanti donatori ci potrebbero essere anche molti affezionati spettatori che in tutti questi anni mi hanno applaudito sulla scena”.                              

La storia di Mario è solo una delle oltre 250 che la Fondazione aiuta grazie al supporto dei lettori e della comunità che ogni anno dona per il progetto “Buon Natale Nonni”.

Più fondi raccogliamo, più nonni abbracciamo.

Come donare per gli anziani di “Buon Natale Nonni!”

Si può versare qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio d’Italia ETS codice Iban IT82 F030 6909 6061 0000 0176 056 oppure con bollettino postale sul conto corrente postale numero 1051722237 intestato a Fondazione Specchio d’Italia, via Brentano 2, 20121, Milano.

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Nonna Maria: una storia di speranza a Bastogi.

Giancarlo Zattoni

“Nella mia vita ho sempre svolto lavori pesanti. Ora la mia povera schiena non ce la fa più. Avrei dovuto operarmi alla colonna vertebrale per applicare le placche, ma il dottore me lo ha sconsigliato a causa di un infarto. Ora mi muovo a fatica con le stampelle tra continui dolori.”

Nonna Maria ha 85 anni. Abita da 30 anni nel difficile quartiere romano di Bastogi, in perenne emergenza abitativa e dove il disagio sociale si tocca con mano. Un’abitazione di edilizia popolare affidatale dal Comune, in un’area residenziale resa solo celebre dal film Come un gatto in tangenziale. Soffre ancora di continui attacchi di panico per la perdita del marito Nicola, deceduto nel 2015 dopo essersi fatti compagnia per quasi 50 anni.

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Maria vive di pensione sociale e del concreto aiuto che, anche quest’anno, riceverà grazie all’iniziativa “Buon Natale Nonni!” della Fondazione Specchio d’Italia. Come lei, in tutta Italia sono oltre 250 le persone assistite. A Natale Specchio d’Italia offre un aiuto diretto di 300 euro che la maggior parte dei “nonni” utilizzano per pagare le alte bollette invernali. 

La Fondazione è vicina a Nonna Maria, durante tutto l’anno: riceve 2 spese al mese, il ritiro di un farmaco, le pulizie, una parola buona grazie ai volontari di Specchio e aiuti in casi di particolare bisogno. 

“Sono degli angeli. Chi mi segue ha sempre tante attenzioni per me, mi fa compagnia e mi rincuora perché soffro la solitudine più di ogni altra cosa. Ho sempre bisogno di dialogare con qualcuno. Grazie a Specchio d’Italia anche questo Natale mi sentirò meno sola.”

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Maria continua il racconto della sua difficile vita: “Nasco trovatella ad Avellino. Adottata da una famiglia, ho studiato fino alla terza elementare. Eravamo tanto poveri. Un giorno si studiava e l’altro si lavorava nei campi. Nel 1959 mi innamoro perdutamente di un uomo e con lui fuggo a Roma: lui mi lascia e mi ritrovo sola. Conosco un bravo giovane e dalla nostra unione nascono tre figli. Dopo pochi anni, lui muore di un incidente e la vita si tinge di nero. Per sopravvivere lavoro come donna di pulizia e di fatica. I rimpianti mettono in crisi le scelte fatte. Quei figli non li ho seguiti come avrei voluto. Non potevo tenerli a casa: hanno sofferto tanto in collegio. Ero ormai senza speranza quando incontrai Nicola. Ci amammo subito e ancora lo vivo.”

Maria e Nicola prendono casa nel quartiere di Centocelle.  “Facevamo gli ambulanti. Vendevamo di tutto un po’ a seconda della stagione. Era una vita dura e di stenti. Lavoravo come un mulo. Ora che il mio Nicola non c’è più, mi segue per quanto può il nostro unico figlio.  Con gli altri figli viviamo rapporti improntati su differenti sensazioni ed esperienze. Sono nel mio cuore. Li aspetto sempre.”

La storia di vita di Maria è solo una delle oltre 250 che la Fondazione aiuta grazie al supporto dei lettori e della comunità che ogni dona per il progetto “Buon Natale Nonni”.

Più fondi raccogliamo, più nonni abbracciamo.

Come donare per gli anziani di “Buon Natale Nonni!”

Si può versare qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio d’Italia ETS codice Iban IT82 F030 6909 6061 0000 0176 056 oppure con bollettino postale sul conto corrente postale numero 1051722237 intestato a Fondazione Specchio d’Italia, via Brentano 2, 20121, Milano.

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Gaetana: “Un marito alcolista è stato l’inizio della nostra fine”

Giancarlo Zattoni

“Non mi faccia parlare, non voglio rivivere il passato. La mia vita mi ha riservato soltanto dolore che il ricordare mi dà una grande tristezza”. Gaetana, 82 anni, è originaria di Palermo. Ora vive a Genova nel quartiere di Prà, vicino a Voltri, non lontano dal bacino portuale in cui è stata smantellata la nave da crociera Costa Concordia, e quest’anno riceverà un aiuto di 300 euro a Natale grazie al progetto “Buon Natale Nonni” realizzato dalla Fondazione Specchio d’Italia, ente filantropico di respiro nazionale. 

“Vivo con la pensione sociale di 690 euro: tra l’affitto e le spese non mi rimane nulla. In passato sono stata sul punto di morire: ho avuto un forte attacco di cuore, ora vivo con un defibrillatore cardiaco. Cammino incerta, ho le protesi alle ginocchia. Sopravvivo grazie all’aiuto dell’assistenza sociale e del centro di ascolto della chiesa, tramite cui mi sono rivolta a Specchio d’Italia per essere inserita nel programma Buon Natale Nonni, che mi ha offerto un conforto insperato di cui ringrazio i benefattori e il buon Dio”. Gaetana ha avuto cinque figli, ma solo due le sono sopravvissuti e ora risiedono lontani.

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“Mio marito Giovanni era bello e simpatico, beveva solo latte. Ci siamo conosciuti a Palermo nel panificio dove lavoravo. Ci siamo parlati per sei anni e poi sposati: dalla Sicilia ci siamo trasferiti a Genova all’inizio degli anni ’60. I figli come ciliege sono venuti uno dietro l’altro. Eravamo una famiglia unita. Poi qualcosa si ruppe. Giovanni incominciò a bere e fu l’inizio della fine. Quando si attaccava alla bottiglia tutto buttava all’aria, diventava violento e pieno di astio”.

Gaetana si chiede ancora adesso quale fosse stato il malessere scatenante di quel cambiamento. Sta di fatto che il marito perse il posto nel cantiere navale dove lavorava. Cominciò la disperazione, la lotta alla dipendenza, le preghiere perché smettesse di bere”. “Come iniziava un lavoro, così lo perdeva. Campavamo a singhiozzo con i soldi che a stento racimolava, la pigione dell’alloggio spesso rimaneva da pagare. Speranzosi di cambiamento ci trasferimmo a Taranto dove abitammo fino al 2004, l’anno in cui Giovanni morì e mise fine al calvario.

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Di notte, Gaetana ancora oggi non riesce a dormire. Nella veglia si rammarica di non essersi rifugiata altrove con i figli, per garantire loro una vita più serena e senza traumi, nonostante si sia sempre sacrificata per il loro bene. Gli attimi più dolci li ho vissuti da bambina a Palermo. Mio padre era spesso imbarcato sulle navi. Allora il nonno mi portava al cinema insieme alle mie sorelle. Come vorrei tornare a quei tempi, alla serenità della mia umile gente. Eravamo poveri, ma felici di nulla”.

La storia di vita di Gaetana è solo una delle oltre 250 che la Fondazione aiuta grazie al supporto dei lettori e della comunità che ogni dona per il progetto “Buon Natale Nonni”. Più fondi raccogliamo, più nonni abbracciamo.

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Da Specchio d’Italia a nonna Franca: sorrisi, compagnia e un sostegno economico.

Giancarlo Zattoni,
La Repubblica, 13/11/2023

“Mi vergogno a dirlo ma sono sola: i miei figli e i miei nipoti non vengono a trovarmi. Sono invalida, mi muovo a fatica con la sedia a rotelle, ho due protesi alle gambe, oltre al diabete. Ma vado avanti, un po’ per tigna e un po’ perché sono abituata a contare solo su di me”.

Racconta Franca, 78 anni, di Roma che anche quest’anno riceve un aiuto di 300 euro a Natale grazie al progetto “Buon Natale Nonni” realizzato dalla Fondazione Specchio d’Italia, ente filantropico di respiro nazionale. Franca si porta il fardello di una vita difficile sulle spalleAbita in un piccolo alloggio popolare assegnatole dal Comune di Roma nel quartiere Primavalle, che insieme alla Garbatella e a Bastogi rappresentano il perimetro geografico dove Franca ha trascorso tutta la sua vita. Quartieri complessi in perenne emergenza abitativa e sociale, oggi in cerca di riscatto ma spesso sinonimo di violente trasformazioni urbanistiche e di masse emarginate.

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“Sono nata alla Garbatella 78 anni fa, avevo tre fratelli ma la vita me li ha portati via uno dopo l’altro quando ancora erano giovani. Mi sono sposata nel 1963 con un uomo buono ma fragile di carattere. Faceva il macellaio ma spesso rimaneva senza lavoro. E’ deceduto a causa del fumo nel 2010. Ho avuto tre figli e ho otto nipoti che vedo pochissimo. Nella mia esistenza non mi sono mai risparmiata nel fare il bene e nel ribadirlo a chi voleva fare il prepotente. Avendo sempre vissuto in quartieri ad alta esclusione sociale e di forte disuguaglianza, ho imparato presto a difendermi dalle persone che volevano imporsi con la violenza e il sopruso, spesso a scapito dei più giovani per portarli sulla cattiva via. Così sono stata in grado di sbarcare il lunario, crescere i miei figli e difenderli dai pericoli della strada. Ora vivo di una minima pensione e la mia è una vita modesta. E’ quindi una benedizione l’aiuto che ricevo attraverso il progetto Buon Natale Nonni della Fondazione Specchio d’Italia”.

Ma soprattutto nonna Franca è confortata dalla disponibilità e dalle attenzioni dei volontari della Fondazione nei suoi confronti: “E’ molto bello ricevere un po’ di affetto dopo una vita di sofferenze e di torti. Un sorriso, una carezza, una telefonata, mi rendono la vita più leggera. Un piccolo gesto che vale tanto e che mi dà serenità e speranza per il futuro.”

La storia di vita di Franca è solo una delle oltre 250 che la Fondazione aiuta grazie al supporto dei lettori e della comunità che ogni dona per il progetto “Buon Natale Nonni”.

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Un Natale sereno a Giuseppina, 92 anni, grazie al progetto “Buon Natale Nonni!”

Giancarlo Zattoni,
La Repubblica, 5/11/2023

“Come è dura la vecchiaia. Sto a malapena in piedi. Mia figlia mi deve sostenere quando andiamo dal fisioterapista, ma il bastone non lo lascio, finché posso non voglio usare la carrozzina. Ho 92 anni: mi sento fragile in casa e insicura quando mi fanno uscire. Il Giambellino è ormai un quartiere pericoloso per i continui furti e le aggressioni. Mi spaventa”.

Giuseppina possiede una notevole lucidità mentale: racconta e ricorda con trasporto una Milano che non c’è più. La vita di ringhiera. Le piccole case di periferia abitate da gente povera, ma laboriosa, unita attorno al nucleo familiare: il piccolo mondo dove ci si prepara ad affrontare le sfide della vita. Sono gli anni confusi e inquieti che precedono il secondo conflitto mondiale, appena celati da una nebbia che si taglia col coltello.

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“Ho sempre vissuto con mamma e papà, e con i miei fratelli che ora non ci sono più. Nata a Lodi, avevo otto anni quando ci siamo trasferiti a Milano, al Ponte Lambro, quartiere operaio, famoso allora per i suoi lavandai. Il periodo della guerra è stato veramente duro. Non si mangiava dal mattino alla sera. Avevamo paura di non esserci da un giorno all’altro, a causa dei bombardamenti”. Nel dopoguerra la svolta. Si torna a vivere e la famiglia al completo si trasferisce nel quartiere del Giambellino. Giuseppina viene assunta da una ditta di telefoni. Vi lavorerà per dieci anni fino alla nascita della figlia avuta dall’amato Giuseppe, sposato dopo lungo fidanzamento.

Mio marito era operaio e guadagnava il minimo necessario per vivere. Nonostante ciò, decidemmo alla nascita della bimba che il mestiere di mamma veniva prima di tutto. Per accudirla lasciai il posto e persi così la possibilità di maturare la pensione. Non me ne sono mai pentita. Nonostante le ristrettezze, abbiamo vissuto una vita allietata dall’armonia familiare”. Nel 1990 scopre il dolore, sempre attuale, di avere perso un figlio spentosi troppo presto. Ora che anche il marito l’ha lasciata, Giuseppina si ritrova a vivere da sola. “La solidarietà di Specchio d’Italia, che mi segue con il progetto “Buon Natale Nonni!”, mi aiuta non solo a pagare le bollette, ma a sentire vicino il cuore gentile e sensibile dei tanti benefattori”.

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Gli aiuti di “Buon Natale Nonni!” arrivano a Genova

Rosetta sta per compiere 90 anni. Ma è scoraggiata. Con la sua parlata che ancora tradisce l’origine trapanese e nulla ha assorbito della gentile cadenza genovese, si lascia un po’ andare e sussurra: “Perché non prende anche me? Non ce la faccio più…”.

Una tristezza che la soffoca pensando all’amata sorella Ninì che se n’è andata da appena una settimana. “Quanto era bella! Quando era giovane faceva la ballerina con Bruno Dossena…”. Erano gli Anni 50 e la vita per Rosetta e Ninì sembrava, ed era, meravigliosa: “Di lì a tre anni avrei incontrato l’amore della mia vita, mio marito Benito, con il quale sono vissuta per 54 anni, fino a quando se n’è andato, portato via da una malattia, 15 anni fa”.

Ora il mondo di Rosetta è tutto nel piccolo alloggio che si affaccia su piazza dell’Agnello, in pieno centro storico: camera, cucina e bagno che le costa un’enormità visto che le porta via due terzi dei 600 euro malcontati della pensione: “E poi c’è ancora il gas e il riscaldamento…”. Riscaldamento? Si fa per dire, perché il tutto si risolve in una stufetta elettrica che Rosetta non accende quasi mai perché sarà pure novantenne e vivrà isolata nel suo piccolo mondo, ma ha sentito anche lei del caro bollette “e – dice – preferisco non rischiare. Patisco un po’ il freddo, ma insomma: come potrei pagare?”.

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A lei, Specchio d’Italia, ha consegnato un aiuto economico di 300 euro nell’ambito di “Buon Natale Nonni!”, l’iniziativa di solidarietà nata a Torino nel 1976 e che da allora, nei successivi 47 anni, grazie alla fondazione sorella di Specchio dei Tempi, che opera in Piemonte, ha consegnato 78.300 sussidi, per un totale di 30,7 milioni di euro. Iniziativa che dal 2020 è sbarcata a Genova e in altre 7 regioni, grazie alla generosità dei lettori delle testate del Gruppo Gedi di cui fa parte anche Il Secolo XIX.

Un piccolo aiuto, una carezza a persone come Rosetta che, da sole, non ce la farebbero. E poi c’è la vicina parrocchia che, ogni quindici giorni, le fa arrivare un pacco alimentare. “Mangio poco e così mi è sufficiente: sono arrivata a 90 anni, non voglio certo morire per un’intossicazione!”, scherza mentre prepara il pranzo: pisellini secchi e minestra. “Qualche volta ci metto un dado…” sussurra, quasi vergognandosi di quel lusso.

Ciò che, invece, e più di tutto, tormenta Rosetta sono le gambe. “Fatico a stare in piedi, spesso cado e quando non mi faccio male seriamente, impiego più di mezz’ora per riuscire a rialzarmi” racconta. Per questo motivo non esce mai di casa anche se vive al primo piano: “Ci sono scalini così alti che non mi arrischio ad affrontarli”. Per lenire il dolore ai piedi ha bisogno di medicine, creme che “non mi posso sempre permettere”. L’ultima volta che i dolori erano diventati insopportabili “mi sono rassegnata a vendere l’unica collanina d’oro che possedevo – dice, questa volta con la voce incrinata -. Era un ricordo del mio amato Benito. Mi hanno dato 60 euro…”.

Aiutateci a donare speranza.

 

“Buon Natale Nonni!” anche a Palermo, consegnati aiuti a 40 anziani

Claudia Brunetto,
La Stampa, 21/12/22

Per il secondo Natale consecutivo hanno scelto di stare accanto ai nonni di Palermo con il regalo di “Buon Natale Nonni!”. Trecento euro in arrivo dalla fondazione Specchio d’Italia, espressione solidale del Gruppo Gedi, che ieri mattina, a pochi giorni dal Natale, hanno fatto ritrovare il sorriso a quaranta over 65 che vivono in condizioni economiche difficili. Una somma, infatti, che servirà a pagare la bolletta della luce, la rata del riscaldamento e magari, perché no, a comprare anche un regalo ai nipotini o a preparare qualcosa di speciale per la vigilia del 24 dicembre o per il pranzo del 25.

“Mi sento una persona davvero fortunata – dice Vita Terminello di 80 anniQuesto regalo cambia il mio Natale, è una boccata d’ossigeno in questo momento così difficile. Un pensiero affettuoso sopratutto che ci fa sentire tutti più vicini, come una grande famiglia. Avere questo sostegno è importante, mi fa sentire meno sola”. Specchio d’Italia che da quasi 50 anni porta avanti il progetto “Forza nonni” a Torino e che nel tempo lo ha avviato in altre dieci città italiane, dall’anno scorso ha messo radici anche a Palermo, grazie al supporto delle associazioni Life and life che opera soprattutto nella zona della stazione centrale e del Centro padre nostro di Brancaccio.

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“Il progetto di Specchio d’Italia – dice Angelo Conti, vice presidente operativo delle fondazioni Specchio d’Italia e Specchio dei tempi che con la project manager Marta Versaci sta seguendo i progetti palermitani – vuole aiutare le persone anziane più fragili ad affrontare l’inverno in modo migliore, a vivere con maggiore serenità il Natale. L’iniziativa a Palermo si rivolge a persone in situazioni particolarmente critiche. Ma non si tratta soltanto di un aiuto economico, con questo dono si vuole anche cercare di fare sentire queste persone meno sole. Come ricevere un abbraccio che scalda il cuore”.

Ieri mattina si sono ritrovati tutti nella sede della Life anche life. “Siamo felici di essere al fianco della Fondazione per il secondo anno e di contribuire così a regalare un sorriso – dice Valentina Cicirello della Life and life – Abbiamo iniziato con 18 nonni e adesso sono molti di più. Il nostro impegno continua su vari fronti, ma a Natale non possiamo dimenticare le persone che soffrono e sono sole”.

Elvira Scullari di 77 anni ha ritirato puntuale il suo dono. “La verità – dice – è che questa cosa mi fa sentire importante, mi fa sentire amata. Visto che spesso gli anziani sono dimenticati, vivono ai margini. Questo regalo, invece, ci fa sentire protagonisti“. Con lei e Terminello, c’erano tanti altri anziani. Tutti in attesa della “tredicesima”. “Con questi soldi – dice un ottantenne in fila – comprerò dei regali ai miei nipotini, non l’avevo messo in conto perché non potevo permettermelo, ma adesso posso contare su questa somma per renderli felici”.

Come donare per gli anziani di “Buon Natale Nonni!”

Tutti possono sostenere il progetto “Buon Natale Nonni”. Si può donare cliccando qui oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio d’Italia ONLUS, codice Iban IT82 F030 6909 6061 0000 0176 056, Banca Intesasanpaolo. Nella causale indicare “Buon Natale Nonni!”.

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Buon Natale Nonni!

Angelo Conti

Non per tutti Natale è un giorno di festa. Per tanti anziani è anche il giorno in cui più avvertono la solitudine e la povertà. Ed è per questo che la Fondazione Specchio d’Italia (con l’esperienza che le viene dai 47 anni di “Tredicesime dell’Amicizia” di Specchio dei tempi) consegna in tutta Italia a centinaia di anziani poveri e soli un contributo di 300 euro. Da Milano a Roma, da Bari a Crotone, da Genova a Sassari, da Palermo e Trieste.
Quest’anno l’aiuto agli anziani più fragili ha una finalità in più, quella di attenuare l’impatto delle superbollette su economie fragilissime. Quelle di chi ha lavorato tutta la vita e che, spesso per contingenze sfortunata, si trova ora a sopravvivere con pensioni minime e spese sempre più grandi.
Aiutateci a donare speranza.