Gli aiuti di “Buon Natale Nonni!” arrivano a Genova

Rosetta sta per compiere 90 anni. Ma è scoraggiata. Con la sua parlata che ancora tradisce l’origine trapanese e nulla ha assorbito della gentile cadenza genovese, si lascia un po’ andare e sussurra: “Perché non prende anche me? Non ce la faccio più…”.

Una tristezza che la soffoca pensando all’amata sorella Ninì che se n’è andata da appena una settimana. “Quanto era bella! Quando era giovane faceva la ballerina con Bruno Dossena…”. Erano gli Anni 50 e la vita per Rosetta e Ninì sembrava, ed era, meravigliosa: “Di lì a tre anni avrei incontrato l’amore della mia vita, mio marito Benito, con il quale sono vissuta per 54 anni, fino a quando se n’è andato, portato via da una malattia, 15 anni fa”.

Ora il mondo di Rosetta è tutto nel piccolo alloggio che si affaccia su piazza dell’Agnello, in pieno centro storico: camera, cucina e bagno che le costa un’enormità visto che le porta via due terzi dei 600 euro malcontati della pensione: “E poi c’è ancora il gas e il riscaldamento…”. Riscaldamento? Si fa per dire, perché il tutto si risolve in una stufetta elettrica che Rosetta non accende quasi mai perché sarà pure novantenne e vivrà isolata nel suo piccolo mondo, ma ha sentito anche lei del caro bollette “e – dice – preferisco non rischiare. Patisco un po’ il freddo, ma insomma: come potrei pagare?”.

DONA ORA

A lei, Specchio d’Italia, ha consegnato un aiuto economico di 300 euro nell’ambito di “Buon Natale Nonni!”, l’iniziativa di solidarietà nata a Torino nel 1976 e che da allora, nei successivi 47 anni, grazie alla fondazione sorella di Specchio dei Tempi, che opera in Piemonte, ha consegnato 78.300 sussidi, per un totale di 30,7 milioni di euro. Iniziativa che dal 2020 è sbarcata a Genova e in altre 7 regioni, grazie alla generosità dei lettori delle testate del Gruppo Gedi di cui fa parte anche Il Secolo XIX.

Un piccolo aiuto, una carezza a persone come Rosetta che, da sole, non ce la farebbero. E poi c’è la vicina parrocchia che, ogni quindici giorni, le fa arrivare un pacco alimentare. “Mangio poco e così mi è sufficiente: sono arrivata a 90 anni, non voglio certo morire per un’intossicazione!”, scherza mentre prepara il pranzo: pisellini secchi e minestra. “Qualche volta ci metto un dado…” sussurra, quasi vergognandosi di quel lusso.

Ciò che, invece, e più di tutto, tormenta Rosetta sono le gambe. “Fatico a stare in piedi, spesso cado e quando non mi faccio male seriamente, impiego più di mezz’ora per riuscire a rialzarmi” racconta. Per questo motivo non esce mai di casa anche se vive al primo piano: “Ci sono scalini così alti che non mi arrischio ad affrontarli”. Per lenire il dolore ai piedi ha bisogno di medicine, creme che “non mi posso sempre permettere”. L’ultima volta che i dolori erano diventati insopportabili “mi sono rassegnata a vendere l’unica collanina d’oro che possedevo – dice, questa volta con la voce incrinata -. Era un ricordo del mio amato Benito. Mi hanno dato 60 euro…”.

Aiutateci a donare speranza.

 

Buon Natale Nonni!

Angelo Conti

Non per tutti Natale è un giorno di festa. Per tanti anziani è anche il giorno in cui più avvertono la solitudine e la povertà. Ed è per questo che la Fondazione Specchio d’Italia (con l’esperienza che le viene dai 47 anni di “Tredicesime dell’Amicizia” di Specchio dei tempi) consegna in tutta Italia a centinaia di anziani poveri e soli un contributo di 300 euro. Da Milano a Roma, da Bari a Crotone, da Genova a Sassari, da Palermo e Trieste.
Quest’anno l’aiuto agli anziani più fragili ha una finalità in più, quella di attenuare l’impatto delle superbollette su economie fragilissime. Quelle di chi ha lavorato tutta la vita e che, spesso per contingenze sfortunata, si trova ora a sopravvivere con pensioni minime e spese sempre più grandi.
Aiutateci a donare speranza.

 

Il nostro Natale nel mondo

Angelo Conti, da specchiodeitempi.org

Natale è sempre un giorno particolare per Specchio dei tempi, e anche un po’ per me. Arrivano, sul telefono e nelle mail, le attestazioni di affetto delle tante comunità che abbiamo aiutato negli ultimi anni, in Italia e nel mondo. Così, dopo le telefonate da Arquata del Tronto (quanto ci è mancata quella del sindaco Petrucci…) e da Cugnoli (dove continua a funzionare bene una delle quattro scuole da noi ricostruite dopo il sisma dell’Aquila), sono arrivati pure messaggi dal nostro Villaggio delle Bambine in Sri Lanka (domani vi mostreremo le foto), da Kigali in Rwuanda (dove abbiamo implementato il nostro progetto a favore degli scolari, come vi spiegheremo presto), dal Messico (dai ragazzi e dalla preside della nostra scuola di Tochimilco).

Tante foto ed una bella lettera anche da Maurizio Barcaro che, ad Haiti, mantiene in vita la scuola LaKay Mwen, non lontano da Port Au Prince. Una scuola che, 10 anni fa, contribuimmo a ricostruire dopo il pesantissimo terremoto, sostenendo poi l’attività didattica dei ragazzi e dei bambini. Qui il Covid ha colpito poco: appena 200 morti in un paese abituato alle stragi del colera… E così i ragazzi hanno voluto preparare uno striscione per dirci “Italia siamo con voi”. Pezzi di mondo, pezzi di Specchio de tempi, che rendono speciale ogni Natale. Anche questo.