Giancarlo Zattoni
“Non mi faccia parlare, non voglio rivivere il passato. La mia vita mi ha riservato soltanto dolore che il ricordare mi dà una grande tristezza”. Gaetana, 82 anni, è originaria di Palermo. Ora vive a Genova nel quartiere di Prà, vicino a Voltri, non lontano dal bacino portuale in cui è stata smantellata la nave da crociera Costa Concordia, e quest’anno riceverà un aiuto di 300 euro a Natale grazie al progetto “Buon Natale Nonni” realizzato dalla Fondazione Specchio d’Italia, ente filantropico di respiro nazionale.
“Vivo con la pensione sociale di 690 euro: tra l’affitto e le spese non mi rimane nulla. In passato sono stata sul punto di morire: ho avuto un forte attacco di cuore, ora vivo con un defibrillatore cardiaco. Cammino incerta, ho le protesi alle ginocchia. Sopravvivo grazie all’aiuto dell’assistenza sociale e del centro di ascolto della chiesa, tramite cui mi sono rivolta a Specchio d’Italia per essere inserita nel programma Buon Natale Nonni, che mi ha offerto un conforto insperato di cui ringrazio i benefattori e il buon Dio”. Gaetana ha avuto cinque figli, ma solo due le sono sopravvissuti e ora risiedono lontani.
“Mio marito Giovanni era bello e simpatico, beveva solo latte. Ci siamo conosciuti a Palermo nel panificio dove lavoravo. Ci siamo parlati per sei anni e poi sposati: dalla Sicilia ci siamo trasferiti a Genova all’inizio degli anni ’60. I figli come ciliege sono venuti uno dietro l’altro. Eravamo una famiglia unita. Poi qualcosa si ruppe. Giovanni incominciò a bere e fu l’inizio della fine. Quando si attaccava alla bottiglia tutto buttava all’aria, diventava violento e pieno di astio”.
Gaetana si chiede ancora adesso quale fosse stato il malessere scatenante di quel cambiamento. Sta di fatto che il marito perse il posto nel cantiere navale dove lavorava. Cominciò la disperazione, la lotta alla dipendenza, le preghiere perché smettesse di bere”. “Come iniziava un lavoro, così lo perdeva. Campavamo a singhiozzo con i soldi che a stento racimolava, la pigione dell’alloggio spesso rimaneva da pagare. Speranzosi di cambiamento ci trasferimmo a Taranto dove abitammo fino al 2004, l’anno in cui Giovanni morì e mise fine al calvario.”
Di notte, Gaetana ancora oggi non riesce a dormire. Nella veglia si rammarica di non essersi rifugiata altrove con i figli, per garantire loro una vita più serena e senza traumi, nonostante si sia sempre sacrificata per il loro bene. “Gli attimi più dolci li ho vissuti da bambina a Palermo. Mio padre era spesso imbarcato sulle navi. Allora il nonno mi portava al cinema insieme alle mie sorelle. Come vorrei tornare a quei tempi, alla serenità della mia umile gente. Eravamo poveri, ma felici di nulla”.
La storia di vita di Gaetana è solo una delle oltre 250 che la Fondazione aiuta grazie al supporto dei lettori e della comunità che ogni dona per il progetto “Buon Natale Nonni”. Più fondi raccogliamo, più nonni abbracciamo.
Come donare per gli anziani di “Buon Natale Nonni!”
Si può versare qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio d’Italia ETS codice Iban IT82 F030 6909 6061 0000 0176 056 oppure con bollettino postale sul conto corrente postale numero 1051722237 intestato a Fondazione Specchio d’Italia, via Brentano 2, 20121, Milano.
Causale: “Buon Natale Nonni!”
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