Nonno Vincenzo: una dentiera nuova grazie al vostro contributo

Se affronti la vita con un sorriso, sostiene Vincenzo, non ti mancherà mai né una carezza né un tozzo di pane. Nato a Pisticci 82 anni fa, Vincenzo è una figura iconica nel quartiere Bari, noto come Benny Hill per il suo aspetto e la sua simpatia, una presenza che ha sempre irradiato gioia e positività.

Discendente da una famiglia di contadini lucani, l’infanzia di Vincenzo è stata segnata da giorni trascorsi per strade polverose e cantieri, raccogliendo materiali di risulta per contribuire al sostentamento familiare. Una giovinezza difficile, ma Vincenzo, sempre sorridente e fiducioso nel futuro, ha presto imparato il mestiere di barbiere, un’arte che ha esercitato con passione per tutta la vita.

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L’assegno di 300 euro ricevuto da Specchio d’Italia è stato come un raggio di luce nella vita di Vincenzo. Con gratitudine nei suoi occhi, ha esclamato: “Vi ringrazio. Farò sistemare la dentiera e sarò libero di sfoggiare il mio famoso sorriso. Potrò di nuovo esprimermi, rivolgendomi alle persone con sicurezza. Nel quartiere tutti mi vogliono bene, e stare con gli altri è per me una terapia di vita, un’esigenza.”

Vincenzo è un’icona a Bari, un barbiere che ha offerto consigli e confidenze con grande soddisfazione per oltre 40 anni. Tuttavia, una grave malattia ha messo a repentaglio la sua autonomia. La riabilitazione e l’amorevole cura della moglie Elvira e della figlia Anna sono diventate essenziali per la sua guarigione, complicata da un diabete cronico e da un deficit dell’udito.

La perdita di Elvira nel 2011 è stata un colpo devastante. “Rivivo continuamente il momento in cui ci siamo giurati eterno amore”, confessa Vincenzo. Con il supporto di Anna, ora il suo pilastro, combatte la maculopatia e la distorsione della vista.

Vincenzo, con la sua voglia di vivere, si muove nel quartiere grazie all’aiuto dell’Associazione Eden, sostenuta dalla Fondazione Specchio d’Italia. “Mi dispiace non potermi più gustare un bel film”, ammette con un sorriso nostalgico, ma la sua determinazione a vivere è evidente.

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La storia di Vincenzo è solo una delle oltre 250 vite toccate dalla Fondazione Specchio d’Italia attraverso il progetto “Buon Natale Nonni”. Ogni donazione, ogni gesto di solidarietà, contribuisce a rafforzare il supporto a nonni come Vincenzo, garantendo loro un Natale più luminoso.

Più fondi raccogliamo, più nonni come Vincenzo possiamo abbracciare. La sua storia è un richiamo alla generosità e alla compassione, una testimonianza vivente del potere di trasformare una vita attraverso la gentilezza e l’aiuto concreto.

 

Come donare per gli anziani di “Buon Natale Nonni!”

Si può versare qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio d’Italia ETS codice Iban IT82 F030 6909 6061 0000 0176 056 oppure con bollettino postale sul conto corrente postale numero 1051722237 intestato a Fondazione Specchio d’Italia, via Brentano 2, 20121, Milano.

Causale: “Buon Natale Nonni!”

Tutti i versamenti, eccetto quelli in contanti, sono fiscalmente deducibili.

Da Specchio d’Italia a nonna Franca: sorrisi, compagnia e un sostegno economico.

Giancarlo Zattoni,
La Repubblica, 13/11/2023

“Mi vergogno a dirlo ma sono sola: i miei figli e i miei nipoti non vengono a trovarmi. Sono invalida, mi muovo a fatica con la sedia a rotelle, ho due protesi alle gambe, oltre al diabete. Ma vado avanti, un po’ per tigna e un po’ perché sono abituata a contare solo su di me”.

Racconta Franca, 78 anni, di Roma che anche quest’anno riceve un aiuto di 300 euro a Natale grazie al progetto “Buon Natale Nonni” realizzato dalla Fondazione Specchio d’Italia, ente filantropico di respiro nazionale. Franca si porta il fardello di una vita difficile sulle spalleAbita in un piccolo alloggio popolare assegnatole dal Comune di Roma nel quartiere Primavalle, che insieme alla Garbatella e a Bastogi rappresentano il perimetro geografico dove Franca ha trascorso tutta la sua vita. Quartieri complessi in perenne emergenza abitativa e sociale, oggi in cerca di riscatto ma spesso sinonimo di violente trasformazioni urbanistiche e di masse emarginate.

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“Sono nata alla Garbatella 78 anni fa, avevo tre fratelli ma la vita me li ha portati via uno dopo l’altro quando ancora erano giovani. Mi sono sposata nel 1963 con un uomo buono ma fragile di carattere. Faceva il macellaio ma spesso rimaneva senza lavoro. E’ deceduto a causa del fumo nel 2010. Ho avuto tre figli e ho otto nipoti che vedo pochissimo. Nella mia esistenza non mi sono mai risparmiata nel fare il bene e nel ribadirlo a chi voleva fare il prepotente. Avendo sempre vissuto in quartieri ad alta esclusione sociale e di forte disuguaglianza, ho imparato presto a difendermi dalle persone che volevano imporsi con la violenza e il sopruso, spesso a scapito dei più giovani per portarli sulla cattiva via. Così sono stata in grado di sbarcare il lunario, crescere i miei figli e difenderli dai pericoli della strada. Ora vivo di una minima pensione e la mia è una vita modesta. E’ quindi una benedizione l’aiuto che ricevo attraverso il progetto Buon Natale Nonni della Fondazione Specchio d’Italia”.

Ma soprattutto nonna Franca è confortata dalla disponibilità e dalle attenzioni dei volontari della Fondazione nei suoi confronti: “E’ molto bello ricevere un po’ di affetto dopo una vita di sofferenze e di torti. Un sorriso, una carezza, una telefonata, mi rendono la vita più leggera. Un piccolo gesto che vale tanto e che mi dà serenità e speranza per il futuro.”

La storia di vita di Franca è solo una delle oltre 250 che la Fondazione aiuta grazie al supporto dei lettori e della comunità che ogni dona per il progetto “Buon Natale Nonni”.

Più fondi raccogliamo, più nonni abbracciamo.

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Come donare per gli anziani di “Buon Natale Nonni!”

Si può versare qui con carta di credito e Paypal. Oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio d’Italia ETS codice Iban IT82 F030 6909 6061 0000 0176 056 oppure con bollettino postale sul conto corrente postale numero 1051722237 intestato a Fondazione Specchio d’Italia, via Brentano 2, 20121, Milano.

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Un Natale sereno a Giuseppina, 92 anni, grazie al progetto “Buon Natale Nonni!”

Giancarlo Zattoni,
La Repubblica, 5/11/2023

“Come è dura la vecchiaia. Sto a malapena in piedi. Mia figlia mi deve sostenere quando andiamo dal fisioterapista, ma il bastone non lo lascio, finché posso non voglio usare la carrozzina. Ho 92 anni: mi sento fragile in casa e insicura quando mi fanno uscire. Il Giambellino è ormai un quartiere pericoloso per i continui furti e le aggressioni. Mi spaventa”.

Giuseppina possiede una notevole lucidità mentale: racconta e ricorda con trasporto una Milano che non c’è più. La vita di ringhiera. Le piccole case di periferia abitate da gente povera, ma laboriosa, unita attorno al nucleo familiare: il piccolo mondo dove ci si prepara ad affrontare le sfide della vita. Sono gli anni confusi e inquieti che precedono il secondo conflitto mondiale, appena celati da una nebbia che si taglia col coltello.

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“Ho sempre vissuto con mamma e papà, e con i miei fratelli che ora non ci sono più. Nata a Lodi, avevo otto anni quando ci siamo trasferiti a Milano, al Ponte Lambro, quartiere operaio, famoso allora per i suoi lavandai. Il periodo della guerra è stato veramente duro. Non si mangiava dal mattino alla sera. Avevamo paura di non esserci da un giorno all’altro, a causa dei bombardamenti”. Nel dopoguerra la svolta. Si torna a vivere e la famiglia al completo si trasferisce nel quartiere del Giambellino. Giuseppina viene assunta da una ditta di telefoni. Vi lavorerà per dieci anni fino alla nascita della figlia avuta dall’amato Giuseppe, sposato dopo lungo fidanzamento.

Mio marito era operaio e guadagnava il minimo necessario per vivere. Nonostante ciò, decidemmo alla nascita della bimba che il mestiere di mamma veniva prima di tutto. Per accudirla lasciai il posto e persi così la possibilità di maturare la pensione. Non me ne sono mai pentita. Nonostante le ristrettezze, abbiamo vissuto una vita allietata dall’armonia familiare”. Nel 1990 scopre il dolore, sempre attuale, di avere perso un figlio spentosi troppo presto. Ora che anche il marito l’ha lasciata, Giuseppina si ritrova a vivere da sola. “La solidarietà di Specchio d’Italia, che mi segue con il progetto “Buon Natale Nonni!”, mi aiuta non solo a pagare le bollette, ma a sentire vicino il cuore gentile e sensibile dei tanti benefattori”.

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