Stiamo aiutando i profughi ucraini a rimpatriare

Angelo Conti

Oggi Specchio d’Italia ha avviato, insieme a Specchio dei tempi, il programma di rientro in Patria dei profughi ucraini. L’operazione avviene d’intesa con l’Ambasciata d’Ucraina a Roma e con il Consolato dell’Ucraina in Piemonte. Oggi prima partenza da Torino, ma nei prossimi giorni anche altre da Roma e Napoli.

Mio padre è al fronte. I miei due fratelli pure. Il mio posto è in Ucraina, ecco perché sono felice di poter tornare a casa”. Karina Sharipova ha 22 anni ed è di Kiev. È uno dei profughi ucraini che hanno aperto stamattina, con il primo viaggio, il progetto “Io ritorno a casa” promosso dal Consolato dell’Ucraina del Piemonte con il sostegno economico di Specchio d’Italia e con la supervisione dell’Ambasciata dell’Ucraina in Italia. Si tratta della prima iniziativa nazionale per agevolare il rientro in Patria dei profughi con partenze da Torino, Roma e Napoli.

Il pulmino in partenza da Torino

“La scelta della vostra fondazione – ha voluto sottolineare Oleksandr Kapustin, il Segretario Generale dell’Ambasciata – viene incontro ad una richiesta sempre più diffusa fra i profughi che si sono rifugiati in Italia. Il 60% di loro vuole tornare in patria e non ha i mezzi per farlo”. Mancano infatti servizi di linea strutturati verso il confine fra Polonia ed Ucraina e, sul mercato nero, un posto su un pullmino viene venduto anche ad oltre 150 euro. Se pensiamo che quasi tutte le famiglie si compongono di una mamma con diversi bambini, questa spesa diventa non affrontabile con proprie risorse.

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Specchio d’Italia ha così colto, ancora una volta per primo, questa richiesta (ci sono state 180 prenotazioni in appena 4 giorni) ed ha immediatamente attivato le navette di rientro: questa mattina è partita la prima, da Torino, domenica prossima sarà la volta di due pullman da 54 posti mentre nelle prossime ora verranno calendarizzate partenze anche da Roma e Napoli. I profughi vengono accompagnati sul confine polacco, a scelta fra Przemysl (dove possono prendere il treno per Leopoli) oppure alla barriera di Medyka, a pochi metri dall’Ucraina, dove possono essere facilmente accolti da parenti o amici.

Tutti coloro che partono hanno una storia ed una propria motivazione. Come Olena Podpovidna, 41 anni da Kherkasy, che viaggia con il figlio Oleksii, 16 anni: “Torniamo per due ragioni: la prima è che la situazione sembra essere migliorata ed in molte città, come la nostra, la vita è tornata a scorrere in modo quasi normale. La seconda è che io ho lasciato laggiù un posto di lavoro. Per legge non mi possono licenziare, ma è anche vero che molti profughi interni stanno cercando impieghi nelle città lontane dalla guerra e questo potrebbe complicare il mantenimento del mio livello di lavoro”.

I preparativi per la partenza

Nessuno sembra avere paura. Nemmeno Miroslava Biesedina, 7 anni, che appare ansiosa di rientrare a casa, anche se Kharkiv, la sua città, è stata anche di recente attaccata dai russi: “Non vedo i miei compagni da oltre tre mesi e mi mancano. Sì, in qualche modo ci siamo scambiati messaggi, ma ora li voglio riabbracciare, Non mi sembra vero che domani o dopodomani li potrò rivedere. Abbiamo tante cose da raccontarci”.

Niente paura nemmeno per Karina Sharipova, 22 anni, che ha deciso solo sabato di partire: “Kiev nelle ultime settimane è stata relativamente tranquilla, quindi ci sono tutti i presupposti per il mio rientro. Ho preso il posto di un’amica, che ha scelto di restare ancora un po’ in Italia, non se l’è sentita. Io invece voglio stare vicina alla mia famiglia, a mio padre ed ai miei fratelli che combattono. È il momento di avere coraggio”.

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Tutti hanno parole di grande riconoscenza verso l’Italia. Anastasia Bychkova, un’interprete della task force del Consolato di Torino, traduce da tutti le medesime parole: “Grazie Italia! Sia per come ci avete accolto e sia per come ci avete assistito. Torniamo con la consapevolezza di avere trovato alleati ed amici. Non ci avete mai fatto sentire soli”. Da tutti anche una richiesta: “Molti, fra quelli che resteranno in Italia, lo devono fare perché hanno lasciato in Ucraina città devastate e case distrutte. Loro hanno ancora bisogno di tutto il vostro aiuto e di tutta la vostra simpatia”.

Come donare per i profughi dell’Ucraina e per i rimpatri

Tutti possono sostenere il rientro in patria delle famiglie ucraine. Si può donare cliccando qui oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio d’Italia ONLUS, codice Iban IT82 F030 6909 6061 0000 0176 056, Banca Intesasanpaolo. Nella causale indicare “Per la gente dell’Ucraina”.

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Dopo l’attacco a Leopoli, il Villaggio di Cernivci è sotto pressione

Angelo Conti

In Ucraina stanno succedendo fatti che Specchio dei tempi e Specchio d’Italia monitorano in continuazione, così da portare più efficacemente aiuti alla popolazione.

Dopo l’attacco di questa mattina nella zona di Leopoli (probabilmente non l’ultimo, considerato che si tratta di area interessata dal passaggio delle armi inviate in Ucraina dall’Occidente) è scontato che il flusso di profughi in arrivo da est investirà ancora più direttamente la zona di Cernivci, nel sud dell’Ucraina, dove Specchio d’Italia sta sostenendo l’attività del Villaggio costruito e reso completamente operativo nelle scorse settimane.

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Cernivci è stata sino ad ora risparmiata dagli attacchi e per questo è considerato rifugio valido per i profughi dalle città bombardate dell’est che non vogliono lasciare il Paese. Nelle foto vedete come il flusso di profughi sia molto alto.

Noi siamo pronti, insieme ai volontari di Remar Spagna e Remar Italia, partner logistici preziosi e puntuali, ad affrontare le nuove attese emergenze. Ma le prossime settimane, se non si riuscirà ad avviare una mediazione fra le parti, si annunciano molto difficili e impegnative. Anche per noi. Dateci una mano, se potete.

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Come donare per i profughi dell’Ucraina

Si può donare cliccando qui oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio d’Italia ONLUS, codice Iban IT82 F030 6909 6061 0000 0176 056, Banca Intesasanpaolo. Nella causale indicare “Per la gente dell’Ucraina”.

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MET Energia Italia sostiene la raccolta fondi per gli ucraini

Redazione

MET Energia Italia lancia una raccolta fondi a sostegno del popolo ucraino insieme alla Fondazione Specchio d’Italia Onlus. Per ogni euro donato sulla piattaforma Rete del Dono, MET Energia Italia aggiungerà un euro.

MET Energia Italia ha deciso di avviare, in accordo con METGROUP, una campagna di donazioni per manifestare la propria vicinanza al popolo ucraino in questo momento di grande sofferenza. I fondi raccolti andranno a supporto delle iniziative promosse dalla fondazione Specchio d’Italia che da sempre lavora nel territorio nazionale e internazionale con tempestività e trasparenza per aiutare le popolazioni in difficoltà.

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Specchio d’Italia invia giornalmente navette, pullman e tir carichi di viveri, medicinali, beni di prima necessità al confine polacco e al confine rumeno. Al ritorno tutti i veicoli accompagnano in Italia le famiglie in fuga. Inoltre, a Cernivci, sul confine tra Ucraina e Romania, la Fondazione ha costruito il “Villaggio di Specchio d’Italia”, una tensostruttura da 1.000 mq che accoglie mille profughi al giorno e fornisce loro accoglienza immediata

Secondo Giuseppe Rebuzzini, Amministratore Delegato di MET Energia Italia, “ci sono momenti in cui gli individui e le organizzazioni devono mettere da parte le proprie legittime aspirazioni e rivolgere il proprio pensiero e le proprie forze verso l’aiuto a chi soffre: ebbene, questo è uno di quei momenti. Il Team di MET Energia Italia, i nostri partner commerciali ed i nostri clienti stanno attivamente supportando la Fondazione Specchio d’Italia Onlus nella sua opera tesa ad alleviare le sofferenze del popolo ucraino in questo difficile momento. Confido che molti altri – singoli individui ed organizzazioni – si aggiungano presto allo sforzo nostro e di Specchio d’Italia”.

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Come donare per i profughi dell’Ucraina

Si può donare cliccando qui oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio d’Italia ONLUS, codice Iban IT82 F030 6909 6061 0000 0176 056, Banca Intesasanpaolo. Nella causale indicare “Per la gente dell’Ucraina”.

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La sclerosi e le bombe a 16 anni: la storia di Vlad

Angelo Conti

Nei giorni scorsi Specchio d’Italia ha anche raggiunto Vlad, un profugo di 16 anni colpito dalla sclerosi multipla che era stato trasferito in Italia da uno dei pulmini della fondazione, che si trova ora ospite del Polo della Protezione civile di Bussoleno, vicino a Torino.

Abbiamo offerto un sostegno alla mamma Natascia e regalato a Vlad un tablet perché si senta meno solo.