Spese solidali, un aiuto agli anziani di San Basilio

Marta Versaci

Quartiere San Basilio, periferia nord est di Roma. Oltre 20.000 persone vivono qui: alti palazzi logorati dal tempo e occupati a metà degli anni ’90 da migliaia di famiglie in difficoltà. Gruppi di giovani e meno giovani appostati agli angoli delle strade in attesa che si fermi il prossimo cliente. Le auto delle forze dell’ordine circolano senza tregua, ma nessuna si ferma. È qui che la Fondazione Specchio d’Italia, attenta ai bisogni dei quartieri più difficili d’Italia, ha deciso di operare.

“Ciao Tommaso!” grida il signore con il bastone all’amico che torna a casa. Si conoscono tutti, vivono qui da anni e per questo non si è mai soli. “Durante la pandemia c’è stata una grande mobilitazione. I giovani del quartiere raccoglievano gli esuberi alimentari dei mercati e li distribuivano ai più bisognosi. Priorità a famiglie numerose e a anziani” racconta Davide, attivista del Comitato di quartiere. “San Basilio è tristemente nota per essere una delle principali piazze di spaccio del paese. La voglia di riscatto e cogliere nuove opportunità è tanta”. Qualche via oltre la sede del Comitato, si trova la Parrocchia di San Basilio: “Le condizioni di povertà sono profondamente peggiorate: tanti hanno perso il lavoro, ma sono stati gli anziani ad averne sofferto di più” riporta don Luciano Fricano. Specchio d’Italia ha accolto questo grido d’aiuto e avviato il progetto

“Spese solidali: un aiuto agli anziani soli di San Basilio”, ogni mese da maggio 2021 sono 100 gli anziani soli del quartiere che ricevono una spesa solidale del valore di circa 30 euro. Olio, prodotti per l’igiene personale, passata di pomodoro, mascherine. L’essenziale per arrivare al mese successivo con dignità.

Dona una spesa

#ForzaNonni a Roma, per gli anziani di Bastogi

Angelo Conti

A Roma, nel difficilissimo quartiere di Bastogi, Specchio d’Italia assiste una decina di anziani, in condizioni molto precarie. Due volte al mese una spesa, la disponibilità di una colf, l’assistenza telefonica costante, un aiuto psicologico a richiesta, la Tredicesima dell’amicizia a Natale. Tutti modi per dire ai nostri nonni “non siete soli”. Anche a Roma.

Con il supporto logistico di “Amici dei bimbi onlus”.

Forza Nonni, non siete soli

Angelo Conti

“Forza nonni!” è un progetto della Fondazione Specchio d’Italia nato dopo lo scoppio della pandemia. Quando ci si è improvvisamente resi conto che i più anziani erano diventati molto più fragili, e non solo – purtroppo – perché morivano. La loro vita si era improvvisamente complicata e tutto era diventato più difficile: dal fare la spesa a ritirare un farmaco, sino a mantenere un minimo di relazioni umane con i figli ed i nipoti. Solitudini profonde, percorse dalla paura ma anche dalla disperazione. La Fondazione Bersezio ci è stata subito vicina, con un importante contributo, condividendo il progetto con entusiasmo.

E così Specchio d’Italia si è messo in moto individuando gli  “over 80” più deboli e più soli, avviando un programma di assistenza a Milano, Roma, Genova, Bari e Torino che si è concretizzato con la consegna delle Tredicesime dell’Amicizia a dicembre (un assegno da 300 euro per rendere meno triste il Natale), la donazione di due spese al mese lasciate sullo zerbino, l’assistenza per 4 ore al mese di una collaboratrice domestica, una costante presenza telefonica garantita dal gruppo volontari di Specchio d’Italia e, all’occorrenza, anche un supporto psicologico. Inoltre, nell’ambito del programma di Alternanza Scuola-Lavoro, gli studenti degli indirizzi comunicazione di alcuni licei classici raccoglieranno in un volume le “memorie” degli anziani assistiti, così da non disperdere questo prezioso patrimonio di conoscenza ed esperienza. Tutti modi per continuare a dire “Forza nonni! Non siete soli!”. 

Il Presidente di Specchio d’Italia, Lodovico Passerin d’Entreves, ha sottolineato la validità dell’iniziativa: “L’obiettivo non è tanto quello di offrire un supporto economico, che pure viene fornito ed è importante, quanto soprattutto quello di condividere le difficoltà di persone che, troppo spesso, dopo una vita intensa e di lavoro si ritrovano sole. La consegna di una spesa ogni due settimane, la disponibilità di una colf, le telefonate dei volontari, la disponibilità di una psicologa sono tutti elementi capaci di cambiare la vita a persone che non devono sentirsi emarginate”.