Serata solidale con Lino Banfi e Eleonora Giorgi per “Forza Nonni!”

La Repubblica, 24/05/2023

Un momento di festa, di musica e di riflessione. “Specchio d’Italia”, partner solidale del gruppo editoriale Gedi, ha organizzato una serata all’insegna della solidarietà per sensibilizzare e raccogliere fondi da donare agli anziani che hanno bisogno di aiuti economici, cibo, collaborazione domestica, supporto psicologico o più semplicemente di compagnia. “Forza Nonni!” è infatti un progetto ideato da Specchio d’Italia, dopo lo scoppio della pandemia, e pensato per gli over 80 con patologie e in solitudine.

A Roma gli interventi più frequenti sono a San Basilio e Bastogi, ma l’iniziativa è presente in tutta la Capitale e anche in altre città italiane. Ieri nella location del Circolo degli Esteri ospiti d’eccezione Eleonora Giorgi e Lino Banfi, il “Nonno d’Italia”.

Maria, una vita al freddo dopo sei figli

Angelo Conti

Alle spalle ha una vita dura, a tratti durissima e spietata. Maria ha 87 anni e vive a Roma, in una anonima casa popolare del “Serpentone” di via Torrevecchia. Ciociara di Sora ha passato la gioventù in Abruzzo, prima di sposarsi a Roma. Tiene sempre un cappello rosso in testa, anche in casa: “Posso accendere il riscaldamento solo un’ora al giorno, lo faccio di mattina quando mi sveglio. Poi cerco di ripararmi dal freddo con una coperta”.

Il suo mondo sta in un armadio colmo di fotografie, custodite con amore ma in una confusione totale. Fra le dita scorre ogni immagine: “Questo in divisa era mio padre e questa mia madre, quando sono nata avevano 19 e 17 anni. Ma sono morti presto, tutti e due”. Maria è rimasta sola davanti alla vita ed ha trovato un uomo violento. Marito e padre di sei figli, ma anche autore di violenze e sevizie. “Non si fermava nemmeno quando ero incinta”. I figli potevano essere una svolta, ma sono stati un calvario. “Tre li ho già persi, altri due sono spariti. Uno solo si ricorda di me, viene a trovarmi ma non mi può aiutare perché ha tanti problemi anche lui”.

Stiamo sostenendo Maria con Forza Nonni, il progetto con cui la fondazione Specchio d’Italia offre aiuti alimentari, economici e psicologici agli anziani più poveri della capitale. Negli scorsi gironi le abbiamo donato anche la Tredicesima dell’Amicizia, un assegno di 300 euro per pagare il riscaldamento e le spese più urgenti. Un assegno che Specchio distribuisce a migliaia di anziani da oltre quarant’anni: la tradizione è nata nel 1976 in Piemonte, e ora è approdata anche a Roma, Milano, Sassari, Trieste, Bari, Palermo e Genova.

Dona per gli anziani come Maria

La storia di Maria è tristissima. Ha perso due figli nel modo più drammatico. “Paolo beveva, beveva sempre, troppo. Più di una volta l’ho trovato riverso per strada, sull’asfalto, che dormiva. Anche d’inverno. L’alcool gli ha spappolato il fegato. E’ morto per un tumore, che ha tenuto nascosto per anni. Non voleva essere curato. Non voleva stare lontano dall’alcool”. Anche per Lucia la fine è arrivata per una dipendenza: “Si drogava. Si è drogata per anni. Speravo ne uscisse dopo il matrimonio, ma ha sposato uno come lei. E’ stato un disastro. Hanno avuto un figlio, che è entrato in carcere quando era ancora minorenne e c’è tuttora, a trent’anni. Lei è morta ancora giovane, consumata dall’eroina. Guardate quanto erano belli”. E dall’armadio estrae l’ennesima fotografia, quello di una ragazza bellissima, con lunghi capelli corvini e lo sguardo intenso. Poi si volta, verso un divano coperto da bambole e peluche: erano di Lucia. “Non ho mai trovato il coraggio di buttarli”. Anche se il rapporto con questa figlia tanto amata non è stato semplice: “Mi faceva arrabbiare perché mi rubava tutto. Quello che poteva vendere se lo portava via. Lo trasformava in dosi di droga”.

Adesso Maria vive di niente. “Non aspetto più nulla. Il mio contatto col mondo è rimasto soltanto Specchio d’Italia. Due volte al mese viene a trovarmi un ragazzo che mi rassetta la casa: dovrebbe fermarsi due ore ma si ferma sempre di più. E due volte al mese arriva la benedetta borsa della spesa. Per me un aiuto importante e prezioso. Come momenti di pace sono anche le chiacchierate con i volontari di Specchio, al telefono, una volta alla settimana. Ho una pensione microscopica e pago un affitto di 120 euro che è poco per tanti ma che a me sembra una cifra enorme”. Ha giornate tutte uguali, vuote: “Sto sul letto, non guardo più nemmeno la televisione. Raccontano tristezze e non le voglio sentire: ne ho già vissute tante”.

Ci congeda commossa, cercando le parole: “Posso solo dire grazie a Specchio d’Italia. E anche arrivederci: vero che resterete per sempre con me?”.

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Il sogno di Mirella: due scarpe nuove

Angelo Conti
La Repubblica, 03/05/21

“Il Papa e Specchio d’Italia: i soli che hanno pensato a me, in questi anni di povertà e solitudine”. Mirella ha 80 anni, vive a Roma, a Bastogi “il quartiere dove non vorrei proprio abitare”. È una degli over 80 che Specchio d’Italia ha adottato nella capitale, per offrire a loro una vecchiaia un poco più serena. E Mirella si commuove quando ringrazia per quella borsa della spesa che arriva ogni 15 giorni e per la Tredicesima dell’Amicizia che quest’anno ha conosciuto per la prima volta: “Ci voleva proprio. Ero spaventata da una maxi bolletta della luce, che non sarei riuscita a pagare”. Poi aggiunge: “Aspetto già il prossimo Natale: con la vostra Tredicesima stavolta mi comprerò un paio di scarpe nuove, sono anni che non lo posso fare”.

E ricorda anche l’aiuto del Papa che, ogni anno, fa avere una piccola somma ai più poveri di quella parrocchia di periferia. “Nessun altro, oltre a Specchio d’Italia ed al Papa, pensa a me e vivere con una pensione di 600 euro al mese è proprio difficile”. Quella di Mirella è stata una vita minata fin dal primo minuto: “Mentre nascevo l’ostetrica ha sbagliato qualcosa: mi sono ritrovata con l’omero spezzato in tre punti, praticamente paralizzato, e con danni irreversibili al nervo ottico, danneggiato anche lui durante il parto”. Un’esistenza in salita, comunque affrontata con coraggio, fra un lavoro e l’altro, tutti in nero, senza l’ombra di un contributo. “Ho fatto la fioraia ambulante, la commessa e la donna delle pulizie. Era difficile pulire le scale con il braccio destro paralizzato, ma sono arrivata a farne persino 19 al giorno. Avevo sei figli da crescere…”.

Dona per Mirella

Di quei sei figli ne sono rimasti cinque. “Ne ho persa una che aveva 40 anni. Mi ha lasciato quattro nipoti. L’ultimo ha voluto farlo nascere rifiutando la chemioterapia ed ha pagato con la morte l’enorme affetto verso un figlio che non ha poi visto crescere”. La famiglia di Mirella è numerosissima con 9 pronipoti e 27 nipoti. “Tanti, ma in realtà sono sola. Ho un figlio che abita a Roma e che mi viene a trovare quando sto male, ma gli altri sono sparsi per l’Italia. Ho ancora un fratello che mi vuole bene, ma lavora e vive in Olanda, troppo lontano”.

A Bastogi, forse il quartiere più difficile di Roma, è arrivata per quello che doveva essere un passaggio di un anno, nel 1994. “Ero in emergenza abitativa. Ho subito fatto domanda per una casa popolare in un quartiere più vivibile, ma sono 26 anni che l’aspetto. A Roma può succedere…”. E racconta di notti di paura, con qualcuno che cercava di forzare la sua porta: “Ho fatto montare un’inferriata ed ora vivo un poco più tranquilla, in giornate sempre uguali”. Senza televisione “perché sono stufa di notizie tristi”, e con il telefonino sempre in mano “perché mi piacciono ancora i giochi, quelli semplici, con le palline, i birilli ed i colori. Un modo per non pensare al mondo là fuori, che non è più il mio”.

#ForzaNonni a Roma, per gli anziani di Bastogi

Angelo Conti

A Roma, nel difficilissimo quartiere di Bastogi, Specchio d’Italia assiste una decina di anziani, in condizioni molto precarie. Due volte al mese una spesa, la disponibilità di una colf, l’assistenza telefonica costante, un aiuto psicologico a richiesta, la Tredicesima dell’amicizia a Natale. Tutti modi per dire ai nostri nonni “non siete soli”. Anche a Roma.

Con il supporto logistico di “Amici dei bimbi onlus”.

Che cosa stiamo facendo a Roma

Angelo Conti

Nell’ex residence Bastogi, che ufficialmente non ha nemmeno la destinazione d’uso abitativa, vivono 2000 persone: famiglie principalmente italiane in condizione di fragilità e difficoltà economica. Si stima che in queste palazzine della periferia romana crescano almeno 300 bambini e adolescenti, molti dei quali non sono mai andati a lezione. In mezzo a queste case stiamo affrontando la sfida più complicata di Specchio d’Italia: la lotta alla dispersione scolastica, alla micro e baby criminalità. Povertà, disagio sociale, abusivismo, violazione degli obblighi scolastici sono gli avversari da battere per dare a decine di bimbi un futuro più sereno, nella legalità.

Per essere vicini a questi ragazzi abbiamo distribuito 60 zainetti con prodotti di cancelleria e libri da leggere.Poi abbiamo ottenuto, realizzato e arredato un’aula per ospitare quattro pomeriggi di aiuto compiti a settimana. Il progetto è partito nella primavera 2020, con la preziosa logistica dell’associazione romana Amici dei Bimbi Onlus di Stefano Santini. E comincia a dare importanti risultati di inclusione.

Sempre nell’area Bastogi abbiamo sostenuto gli anziani in difficoltà con le Tredicesime dell’Amicizia, storica iniziativa con cui offriamo aiuto economico ai nonni più soli e più poveri. Un impegno che ora proseguirà con il programma “Forza Nonni”.

Contemporaneamente all’intervento a Bastogi abbiamo finanziato altri due progetti nella capitale. Un’attività di pet therapy a favore dei bambini disabili delle scuole primarie (con Antas Onlus) e la donazione di parrucche alle donne costrette alla chemioterapia nell’Ospedale di Tor Vergata (con la Onlus Arcobaleno della Speranza).

Le Tredicesime dell’Amicizia a Roma

da specchiodeitempi.org

Specchio d’Italia nasce dall’esperienza, lunga 65 anni, della Fondazione Specchio dei tempi di Torino. E’ sbarcato a Roma quest’anno scegliendo di operare subito nel quartiere Bastogi, dove insieme all’Associazione Amici dei bimbi Onlus, ha avviato un progetto contro la dispersione scolastica attraverso attività di doposcuola, aiuto compiti e di formazione. Contemporaneamente ha avviato un’attività di pet therapy a favore dei bambini disabili (con Antas Onlus) ed un programma di donazione di parrucche alle donne costrette alla chemioterapia nell’Ospedale di Tor Vergata (con l’Arcobaleno della Speranza Onlus).

Per questo Natale, Specchio d’Italia estenderà anche a Roma le Tredicesime dell’Amicizia. Una iniziativa solidale che è anche il più recente momento di una lunga storia di amore verso gli anziani più fragili, soli e spesso dimenticati. In questa prima edizione gli anziani beneficiati saranno 30, che riceveranno ciascuno un assegno da 300 euro. Tutti i dettagli sono disponibili su www.specchioditalia.org/tredicesime dove è disponibile anche il format per inoltrare le richieste di aiuto. Le condizioni per ottenere il contributo sono il vivere soli, avere più di 70 anni ed una pensione minima.

Quarantacinque edizioni, 75.546 aiuti consegnati, una raccolta pari a circa 28,5 milioni di euro (attualizzata ad oggi): sta in queste cifre la storia delle Tredicesime dell’Amicizia. Tante le “storie” che costellano questo lungo percorso. Ad esempio, quella di Elena, a cui abbiamo consegnato l’aiuto di Natale per quasi 20 anni, sino alla sua scomparsa, avvenuta a 106 anni di età. O come quella di Jolanda che, prossima alla fine, chiedeva quando saremmo passati a consegnare l’assegno. La facemmo subito, regalandole l’ultimo sorriso, tre ore prima della morte. O come Bea, “intercettata” mentre raccoglieva aranci di scarto dai bidoni della spazzatura e da allora nostra beneficiata fissa. O come Giuseppe, che da 20 anni ci spiega preoccupato di essere malato di cancro, ma che rivedremo, felice lui e felici noi, anche questo Natale.

Ora aggiungeremo altri capitoli nella capitale: altri uomini, altre donne a cui offrire un gesto di amicizia, di affetto e di condivisione. L’iniziativa è di una nuova fondazione, appunto Specchio d’Italia, che ha le radici in Specchio dei tempi, il brand più noto della solidarietà torinese. Specchio d’Italia ha iniziato ad operare anche a Milano (dove ha la sede) e poi a Bari, Genova e Sassari.

Roma, così aiutiamo i bimbi della periferia di Bastogi

Angelo Conti, da specchiodeitempi.org

Specchio d’Italia, la fondazione nata da una costola di Specchio dei tempi, è impegnata in progetti in sei regioni. A Roma la sfida più complicata: la lotta alla dispersione scolastica nel quartiere Bastogi, considerato il più difficile della città. Micro e baby criminalità, povertà, disagio sociale, abusivismo, violazione degli obblighi scolastici sono gli avversari da battere per dare a decine di bimbi un futuro più sereno, nella legalità.

Forti dell’esperienza acquisita all’ex Moi e nei quartieri nord di Torino abbiamo ottenuto e realizzato un’aula per ospitare quattro pomeriggi di aiuto compiti a settimana. E l’abbiamo anche arredata secondo le più recenti norme anti Covid. Con l’associazione Amici dei bimbi Onlus.

Posted by Angelo Conti on Friday, 18 September 2020