Sara Bernacchia
La Repubblica, 14 maggio
La parete del corridoio è dipinta di blu e ospita decine di pesci tutti diversi. È il mare e ogni pesce rappresenta lo studente che lo ha dipinto, perché — si legge in diverse lingue — “siamo pesci diversi in un unico mare”. Il murale della scuola elementare Nazario Sauro, in via Vespri Siciliani, al Giambellino, coglie lo spirito che anima le aule.
«Siamo una scuola di periferia che ha abbracciato il territorio, operando con la parrocchia e varie associazioni. L’impegno dei docenti e del quartiere permettere di vivere tutte le esperienze possibili a bambini che a casa non potrebbero farlo» spiega la vicepreside Lucienne Porta, che lavora all’istituto omnicomprensivo da 21 anni. Esperienze che sono opportunità: dalla presenza della piscina a quella del laboratorio di robotica, «realizzato grazie alla vittoria di un bando nazionale, che permetterà ai bambini di svolgere le attività richieste dall’Unione europea e ai docenti di formarsi» spiega la preside, Rossana Di Gennaro, arrivata in autunno, nel pieno di un anno ricco di difficoltà. La scorsa primavera non pochi degli 840 studenti del comprensivo hanno seguito le lezioni sul telefono, ma poi ci si è mobilitati: ad oggi i dispositivi, acquistati o ricevuti, dati in comodato d’uso sono quasi 180 e le criticità maggiori sono state risolte, ma c’è ancora una “lista d’attesa” a cui rispondere con nuovi pc. Come i 10 consegnati ieri da Federico Marchetti, presidente di Yoox, nell’ambito della campagna “Digitali e Uguali”, promossa con Gedi, Fondazione Golinelli e Fondazione Specchio d’Italia.
«È bellissimo» si lascia sfuggire Yassa K., 11 anni, allievo della quinta C, tenendo tra le mani il laptop verde acqua appena scartato. «Senza il pc l’anno scorso era difficile seguire tutte le lezioni. Studiando con i miei due fratelli capitava che il cellulare si perdesse tra i libri che riempivano il tavolo» racconta il bambino a cui a settembre la scuola ha consegnato un pc, fondamentale per proseguire il «lungo percorso di studio» che gli servirà per occuparsi di «marketing» da grande.
Il senso di Digitali e Uguali è proprio questo, eliminare le barriere che impediscono di crescere: «I dispositivi sono importanti per il momento che stiamo vivendo, ma anche per il futuro — sottolinea Marchetti — . La tecnologia, se usata bene, può consentire ai ragazzi di esplorare mondi e informazioni, quindi di acquisire sempre più conoscenze». Tutti i pc dati in comodato d’uso saranno ritirati a giugno e riconsegnati a settembre, «perché sono una possibilità di studio in più per noi, oggi tutti devono saper usare il computer» spiega Esther O., 10 anni, classe quarta A, che non apprezzava la Dad per i problemi tecnici. Per lei, allieva di una delle sezioni sperimentali, questo è l’ultimo anno alle elementari: da settembre andrà alla scuola media Rinascita (del comprensivo) per quattro anni. Intanto si è abituata a vivere una scuola diversa da prima, ma non meno coinvolgente.
Nelle aule i banchi a trapezio, ideali per creare gruppi, sono stati messi a distanza, ma nella prima C l’allegria è contagiosa: la maestra, con tanto di corona e bacchetta magica, batte le mani sulla cattedra e fa scattare i bambini sotto i banchi per la “pausa attiva” che aiuta la concentrazione, perché la Nazario Sauro è polo del progetto Scuola in movimento. «Abbiamo tolto giochi e addobbi per facilitare l’igienizzazione — spiega la maestra Viviana Rindone, avanzando nel corridoio — Prima ogni ambiente era decorato, ora appendiamo i disegni sulla porta delle classi e li togliamo dopo pochi giorni». L’importante, infatti, è trovare un po’ di normalità, a dispetto del Covid.