Bologna, il divario digitale si combatte sui banchi di scuola

Giovanni Egidio
La Repubblica, 25/05/2021

Dieci computer portatili elegantemente ultrapiatti,  appoggiati sui banchi dell’aula digitale dell’Istituto comprensivo 10, al cui interno sorgono le scuole medie Besta, propri  al centro del parco Don  Bosco, in viale Aldo Moro. Una  scuola di quarant’anni fa, anche segnata dal tempo, ma spaziosa, attrezzata, con una grande palestra e tantissimo verde intorno. L’abbondante anno solare segnato dalla pandemia, ha stancato molti di questi studenti, ma alcuni li ha decisamente tagliati fuori dalla Dad, la sempre discussa didattica a distanza. Ecco, quei dieci computer servi-ranno a quello, ad aiutare chi si è sentito meno uguale degli altri durante una lezione di scuola.

E sono arrivati qui, su questi banchi, grazie all’iniziativa Digitali e Uguali, promossa da Gedi (il gruppo editoriale   di   Repubblica), da Yoox  (azienda di vendita online di moda e design) con la Fondazione Golinelli e la Fondazione Specchio d’Italia Onlus. «Adesso spero che ci serviranno soprattutto per l’integrazione didattica – ha detto Michele Iuliano, il  dirigente  scolastico, cioè per tutto quel lavoro di sostegno alle lezioni in presenza che ci auguriamo di poter svolgere regolarmente l’anno prossimo. Certo ci saranno utilissimi in ogni caso».

Lo sperano  molto  anche  questi  ragazzi  che   ovviamente  ci  hanno messo un secondo a entrare nel sistema, da nativi digitali quali sono. «Ma il digital divide  resta un problema  da affrontare il prima possibile, e quindi è bene ricordare che la raccolta fondi prosegue e anche con ottimi risultati», ha sottolineato  Antonio  Danieli,  vicepresidente  della Fondazione Golinelli, che ha curato i sistemi operativi di questi chromebook. Sul sito ci sono tutte le spiegazioni e e le istruzioni del caso, e c’è anche un contatore che gira veloce per   aggiornare la raccolta fondi  (ieri si avvicinava a toccare quota 400.000 euro).

Avendo toccato con mano ieri, in questa scuola della prima periferia di  Bologna, possiamo garantire che il progetto sta funzionando decisamente bene. Ed è così in tutta Italia, come potete vedere anche sul sito di Repubblica, oltreché nella pagina web di Digitali e Uguali. «Io me la sono sempre cavata, o usavo il pc di casa o, se era occupato, prendevo quello di mia mamma. Ma ho visto che non per tutti è stato così, c’è anche chi ha avuto problemi», ci ha detto uno degli studenti che ieri per primi hanno sperimentato i nuovi pc. Il divario digitale è una questione centrale e strategica del nostro Paese. E la si potrà risolvere proprio iniziando da qui, da questi banchi, dalle nostre scuole.

A Firenze i pc solidali per colmare la distanza digitale

Giulio Schoen
La Repubblica, 24/05/2021

Sono stati consegnati all’istituto Comprensivo Montagnola-Gramsci del quartiere dell’Isolotto i dieci computer destinati agli studenti, alle scuole e alle famiglie che ne hanno bisogno per colmare “la distanza digitale” aumentata in pandemia.

I pc donati si aggiungono agli altri già consegnati in tutta Italia grazie al progetto “Digitali e uguali”, l’iniziativa voluta da Yoox e Gedi Gruppo editoriale, in collaborazione con Fondazione Golinelli e Fondazione Specchio d’Italia onlus.

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Digitali e uguali, consegnati 10 pc a Palermo

Giorgio Ruta
La Repubblica, 20/05/2021

Dieci computer da destinare agli studenti e alle famiglie che ne hanno bisogno per accorciare la distanza digitale. La consegna è avvenuta all’istituto comprensivo Rita Borsellino, nel quartiere Kalsa di Palermo.

I pc sono stati donati alla scuola da “Digitali e uguali”, l’iniziativa voluta da Yoox e Gedi Gruppo editoriale (di cui fa parte “Repubblica”), in collaborazione con Fondazione Golinelli e Fondazione Specchio d’Italia onlus. “Digitali e Uguali” ha fatto appello alle aziende e ai cittadini per raccogliere le donazioni e sostenere le scuole che ne fanno richiesta attraverso la piattaforma.

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Digitali e Uguali, la libertà è un computer

Sara Bernacchia
La Repubblica, 14 maggio

La parete del corridoio è dipinta di blu e ospita decine di pesci tutti diversi. È il mare e ogni pesce rappresenta lo studente che lo ha dipinto, perché — si legge in diverse lingue — “siamo pesci diversi in un unico mare”. Il murale della scuola elementare Nazario Sauro, in via Vespri Siciliani, al Giambellino, coglie lo spirito che anima le aule.

«Siamo una scuola di periferia che ha abbracciato il territorio, operando con la parrocchia e varie associazioni.  L’impegno dei docenti e del quartiere permettere di vivere tutte le esperienze possibili a bambini che a casa non potrebbero farlo» spiega la vicepreside Lucienne Porta, che lavora all’istituto omnicomprensivo da 21 anni. Esperienze che sono opportunità: dalla presenza della piscina a quella del laboratorio di robotica, «realizzato grazie alla vittoria di un bando nazionale, che permetterà ai bambini di svolgere le attività richieste dall’Unione europea e ai docenti di formarsi» spiega la preside, Rossana Di Gennaro, arrivata in autunno, nel pieno di un anno ricco di difficoltà. La scorsa primavera non pochi degli 840 studenti del comprensivo hanno seguito le lezioni sul telefono, ma poi ci si è mobilitati: ad oggi i dispositivi, acquistati o ricevuti, dati in comodato d’uso sono quasi 180 e le criticità maggiori sono state risolte, ma c’è ancora una “lista d’attesa” a cui rispondere con nuovi pc. Come i 10 consegnati ieri da Federico Marchetti, presidente di Yoox, nell’ambito della campagna “Digitali e Uguali”, promossa con Gedi, Fondazione Golinelli e Fondazione Specchio d’Italia.

«È bellissimo» si lascia sfuggire Yassa K., 11 anni, allievo della quinta C, tenendo tra le mani il laptop verde acqua appena scartato. «Senza il pc l’anno scorso era difficile seguire tutte le lezioni. Studiando con i miei due fratelli capitava che il cellulare si perdesse tra i libri che riempivano il tavolo» racconta il bambino a cui a settembre la scuola ha consegnato un pc, fondamentale per proseguire il «lungo percorso di studio» che gli servirà per occuparsi di «marketing» da grande.

Il senso di Digitali e Uguali è proprio questo, eliminare le barriere che impediscono di crescere: «I dispositivi sono importanti per il momento che stiamo vivendo, ma anche per il futuro — sottolinea Marchetti — . La tecnologia, se usata bene, può consentire ai ragazzi di esplorare mondi e informazioni, quindi di acquisire sempre più conoscenze». Tutti i pc dati in comodato d’uso saranno ritirati a giugno e riconsegnati a settembre, «perché sono una possibilità di studio in più per noi, oggi tutti devono saper usare il computer» spiega Esther O., 10 anni, classe quarta A, che non apprezzava la Dad per i problemi tecnici. Per lei, allieva di una delle sezioni sperimentali, questo è l’ultimo anno alle elementari: da settembre andrà alla scuola media Rinascita (del comprensivo) per quattro anni. Intanto si è abituata a vivere una scuola diversa da prima, ma non meno coinvolgente.

Nelle aule i banchi a trapezio, ideali per creare gruppi, sono stati messi a distanza, ma nella prima C l’allegria è contagiosa: la maestra, con tanto di corona e bacchetta magica, batte le mani sulla cattedra e fa scattare i bambini sotto i banchi per la “pausa  attiva” che aiuta la concentrazione, perché la Nazario Sauro è polo del progetto Scuola in movimento. «Abbiamo tolto giochi e addobbi per facilitare l’igienizzazione — spiega la maestra Viviana Rindone, avanzando nel corridoio — Prima ogni ambiente era decorato, ora appendiamo i disegni sulla porta delle classi e li togliamo dopo pochi giorni». L’importante, infatti, è trovare un po’ di normalità, a dispetto del Covid.

Marchetti, Yoox: “I nostri pc ai bimbi più svantaggiati, grazie a tutti”

Federico Marchetti
Presidente di YOOX NET-A-PORTER GROUP

Emozionato. Ecco come mi sento oggi dopo aver consegnato personalmente i computer della mia iniziativa #DigitaliEUguali alle bambine e ai bambini di questa scuola, che vivono molto spesso in contesti difficili e svantaggiati e che pur essendo a Milano, la cosiddetta “locomotiva” d’Italia, avevano a disposizione solo pochi PC da dividere con tutti i compagni.

Sono rimasto davvero colpito quando l’anno scorso ho letto le statistiche secondo cui oltre un quarto delle famiglie in Italia non ha un laptop per i propri figli/e da dedicare allo studio, con o senza DAD. Sapevo che dovevo fare qualcosa per aiutarli/e perché questa situazione mette tutti/e in una situazione di grave svantaggio, durante ma anche dopo la pandemia. Oggi sono felice che tanti altri si siano uniti a me in questa iniziativa, dal team Yoox, a Maurizio Molinari, a Massimo Giannini e al Gruppo GEDI, a Specchio d’Italia e Fondazione Golinelli e alle migliaia di privati che hanno contribuito con le proprie donazioni a rendere concreto questo progetto speciale oltre alle aziende amiche come Armani, Moncler, Prada e tante altre.

Che grande emozione oggi, mi sono sentito felice di aver potuto aiutare, riconoscente a tutti coloro che ci hanno supportato e fiducioso per il futuro di queste bambine e bambini. Grazie a tutti!

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Gli Eugenio in Via Di Gioia consegnano i pc solidali a Pinerolo

Antonio Giaimo
La Stampa, 05/05/21

Dopo le grandi città, oggi si comincia in provincia a consegnare alle scuole i computer del progetto «Digitali uguali», un progetto solidale promosso da Yoox, dal gruppo editoriale Gedi, da Specchio d’Italia e dalla fondazione Golinelli.

Grazie ad una raccolta di fondi si è dato il via ad una iniziativa che punta a donare alle scuole dei computer che verranno poi consegnati in comodato d’uso agli alunni che hanno la necessità di ricevere un aiuto concreto per seguire le lezioni.

Da una stima dell’Istat risulta che un terzo delle famiglie non hanno in casa un pc o un tablet e nel Mezzogiorno i numeri sono più allarmanti: il digital divide.

Questa mattina a Pinerolo, nella scuola Brignone, sede dell’istituto comprensivo 1, sono stati consegnati 10 tablet. A questo istituto fanno riferimento 1.150 studenti, compresi quelli della scuola primaria e della materna.

La cerimonia, che si è svolta nel giardino della scuola in via Einaudi, ha visto anche la presenza del gruppo musicale Eugenio in Via Di Gioia.

La scuola in questo momento sta allestendo diversi laboratori mobili che hanno bisogno dei tablet, e da oggi una barriera tecnologica legata alla carenza di computer si è indebolita. E come precisa Federico Marchetti fondatore e presidente di  di Yoox Net a porter Group: «Stiamo contribuendo a colmare il gap digitale e non lasciare nessuno indietro». Aggiunge Maurizio Scanavino, ad Gedi Gruppo editoriale: «Aiutare ogni studente a mettere a frutto il suo talento non solo contribuisce a rendere l’Italia più moderna e innovativa, ma consente ai bambini di oggi di essere domani cittadini migliori, più attivi e partecipi della vita civile e sociale del Paese».

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Treviso, computer agli studenti della scuola “Coletti”

Mattia Toffoletto
La Tribuna di Treviso, 05/05/21

La ricreazione alle medie Coletti s’è conclusa da poco. La classe 1ª B ha un’ora di educazione motoria, in programma lezioni teoriche. I banchi sono quelli dell’ex commissario Arcuri, più piccoli per garantire il distanziamento. La spiegazione è appena cominciata, quando entrano la preside Ada Vendrame e la sua vice Stefania Canel. Con loro Fabrizio Brancoli, direttore della Tribuna (e degli altri quotidiani veneti del Gruppo Gedi), e il nostro fotografo Enrico Colussi. Gli occhi dei bambini, incuriositi, si posano subito sul motivo della visita: la consegna di 10 notebook (Chromebook), donazione legata al progetto “Digitali e Uguali”, promosso da Yoox e Gruppo Gedi, in collaborazione con Fondazione Specchio d’Italia e Fondazione Golinelli.

Tutto è nato da un’idea di un gruppo di studenti dell’università di Bologna, obiettivo: colmare il gap digitale messo a nudo dalla didattica a distanza imposta dalla pandemia. La consegna al Comprensivo Coletti è la prima effettuata in Veneto. «Vogliamo stare vicini alle scuole. Che sia solo il primo passo», commenta Fabrizio Brancoli, direttore dei quotidiani veneti del Gruppo Gedi. La donazione ha interessato un Istituto Comprensivo di quasi mille bambini. Un simbolo d’integrazione: il 31% della popolazione scolastica è straniero; bambini, spesso di seconda generazione, con radici che affondano in Nord Africa, Asia o nell’Est Europa.

Quanto al futuro utilizzo dei computer, messi a disposizione grazie al progetto Yoox-Gedi, la preside Vendrame culla un’idea: punta a coinvolgere alcuni scolari dell’attuale quinta elementare, più bisognosi e meritevoli per il profitto scolastico. Studenti che da settembre seguiranno il nuovo percorso scientifico-sportivo voluto dalle medie Coletti: tre ore extra-curriculari, con approfondimenti legati alla Matematica, Scienze e Arte. Tanto che, in collaborazione con il Comune, saranno create due aule speciali per l’Informatica.

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I Chromebook donati come opportunità per sviluppare attività laboratoriali. I bambini intanto ascoltano, si divertono con i saluti per foto e video. Un’alunna più spigliata racconta del progetto sulla legalità portato avanti dalla classe con alcune avvocatesse: «Ci hanno spiegato che senza regole non si riuscirebbe a vivere in comunità. E ci hanno fatto disegnare un aereo, per farci un’idea di cosa voglia dire viaggiare in un mondo senza regole».

Poi la visita si sposta in 3ª B: in corso una lezione d’inglese, i bambini stanno seguendo il film “Brooklyn” in lingua originale. Era un laboratorio per l’educazione musicale, la pandemia l’ha convertito in un’aula canonica per la didattica.

«Per noi è importante essere a fianco degli studenti e di chi lavora nella formazione», sottolinea il direttore Brancoli. La docente Canel anticipa agli alunni «un’analisi del testo» sull’articolo che state leggendo. Gli scolari salutano con un bel “bye bye”.

La dirigente: «Siamo contenti della donazione, orgogliosi di essere la prima scuola in Veneto a riceverli. Cercheremo di premiare alunni bravi, che s’impegnano». Ada Vendrame, da due anni dirigente del Comprensivo Coletti di Treviso, plaude all’iniziativa targata Yoox-Gedi. Obiettivo della scuola è legare a doppio filo la donazione a un altro progetto, per il quale il Comprensivo ha chiesto finanziamenti ministeriali: l’introduzione, da settembre, di un percorso scientifico-sportivo per le medie. «Un percorso che imporrà attività laboratoriali e approfondimenti di Informatica. I nuovi notebook cadono a fagiolo», osserva la preside.

L’idea è di consegnare i pc, nel prossimo anno scolastico, a scolari dell’attuale quinta elementare: «Valuteremo il profitto e le reali necessità, in base ai criteri fissati a inizio anno scolastico per le consegne dei pc in comodato d’uso. Il percorso scientifico-sportivo prevede tre ore extracurriculari alla settimana: spazio alle “Steam”, quindi Matematica, Scienze, Tecnologia e Arte. Per l’occasione, con il supporto del Comune, saranno create due aule speciali per l’Informatica, nei plessi Coletti e Bianchetti. Ma si potrà scegliere pure fra sei discipline sportive». La scuola è un modello di integrazione, la visitò nel 2014 l’allora premier Matteo Renzi. «Il Comprensivo conta 990 bambini: il 31% sono stranieri, la media veneta è del 14% e quella nazionale del 10%. Noi esempio di inclusione».

Digitali e Uguali, Linus consegna i computer a Milano

Sara Bernacchia
La Repubblica, 4/05/21

“L’ideale è registrare la trasmissione senza interruzioni, perché la prima versione ha sempre un effetto magico”. Simone G., che gli ascoltatori di Radio Usb – Unica speciale by Borsi – conoscono come Seville, pseudonimo ispirato a un cartone che amava da piccolo, si toglie le cuffie e lascia la postazione da tecnico dietro il pc soddisfatto della registrazione appena conclusa: Linus, direttore di radio DeeJay, ha risposto alle domande dei giovani speaker della scuola media Ojetti dell’istituto comprensivo Borsi, in zona Bonola, e anche questa volta è stata “buona la prima”.

La timidezza, se c’era, è stata messa da parte – cuffie e pseudonimo d’ordinanza – i ragazzi sono veri professionisti e procedono con domande dirette su temi d’attualità, dalla “questione Fedez” alla violenza sulle donne, alla parità di genere. La soddisfazione negli occhi degli otto 12enni è evidente: “Fare radio con Linus e imparare da lui è stato emozionante” commenta Seville. Certo, “un po’ di preoccupazione c’era – confessa Zippi, Federico Z., allievo di 2F – Quando ti cimenti in qualcosa davanti a una persona che la fa da moltissimo tempo hai paura di sbagliare, perché sai che può capire i tuoi errori”. Così, la visita di Linus, arrivato nell’istituto per consegnare 10 laptop (1.154 in tutta Italia) donati alla scuola della campagna “Digitali e Uguali”, promossa dal gruppo editoriale Gedi e da Yoox, con Fondazione Golinelli e Fondazione Specchio d’Italia Onlus, è stata l’occasione per mettersi alla prova. Accanto allo spazio destinato alla radio, che ha ripreso le attività con il rientro in presenza degli studenti, ci sono i dieci dispositivi acquistati grazie alle donazioni di aziende e privati.

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“La percezione degli italiani è lontana dalla realtà. C’è ancora una grande fetta di popolazione, e quindi di ragazzi, sprovvista della tecnologia che gli permette di stare al passo in un momento come questo che sembrava dovesse durare poche settimane, poi pochi mesi e speriamo che non diventi di anni” spiega Linus, sollevato dalla “sensibilità mostrata da aziende e persone, perché a volte circostanze negative mettono in moto azioni positive”.

I dispositivi, con gli altri novanta circa raccolti a partire da marzo 2020, “saranno collocati in sette carrelli, uno per ogni scuola dell’istituto, e verranno usati (un apparecchio per studente) dalle diverse classi per fare attività in presenza” spiega la preside Milena Ancora, che apprezza il progetto “perché ci permette di continuare a colmare il divario digitale che si è creato a causa della pandemia. I ragazzi sono abituati a gestire le nuove tecnologie, sono nativi digitali, per loro l’uso dello strumento è naturale ma nel primo lockdown ci siamo trovati a non avere dispositivi da dargli”.

Maurizio Molinari consegna i computer di Digitali e Uguali

Giuseppe Serao
La Repubblica, 30/04/21

La campagna “Digitali e uguali”, destinata a donare agli studenti gli strumenti tecnologici necessari per la didattica a distanza e, più in generale, per accedere a un’istruzione scolastica con standard europei, sta trovando i primi risultati concreti.

Nella mattinata di ieri, il direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, ha fatto visita al Quadraro all’Istituto Comprensivo “Viale dei Consoli 16”, per la consegna di dieci computer acquistati mediante la raccolta fondi organizzata da Yoox e Gedi Gruppo Editoriale, in collaborazione con Fondazione Golinelli e Fondazione Specchio d’Italia Onlus.

“Il nostro istituto di ben 65 classi – ha sottolineato la dirigente scolastica Alessia Lo Bosco – ha accolto con grande soddisfazione l’arrivo dei computer. Strumenti più che mai necessari in questi mesi di didattica a distanza. E il nostro ringraziamento va a tutti i donatori che hanno partecipato alla campagna“.

Secondo le ultime ricerche Istat, infatti, un terzo delle famiglie italiane non ha un computer o un tablet in casa e i dati, che nel Mezzogiorno sono più allarmanti, mettono chiaramente in luce il divario digitale che si vive all’interno delle case italiane. Oltre 850 mila studenti non hanno un device per seguire le lezioni a distanza.

“Per sconfiggere le disuguaglianze tra gli studenti, nelle loro possibilità di usufruire degli insegnamenti scolastici, servono strumenti – ha commentato Molinari, nel corso della visita all’istituto del Quadraro – e la campagna “Digitali e uguali” ha voluto far fronte a questa esigenza. Condivisa da una amplissima platea di persone: siamo stati positivamente sorpresi dal grande afflusso di donazioni“.

E nell’istituto del Quadraro il gap tecnologico viene affrontato con solerzia. In una classe multietnica di prima elementare, le bambine e i bambini imparano il posto che deve avere nella lingua italiana la lettera “Q” giocando tra loro con l’ausilio di una lavagna elettronica. Mentre in una classe delle medie inferiori, un gioco a quiz digitale aiuta i ragazzi a capire come è fatto il corpo umano. Ma non c’è solo il digitale nel futuro degli studenti. Nella sala di musica, a conclusione della visita, ragazze e ragazzi, dotati di belle voci e di strumenti musicali tradizionali di ogni tipo, hanno intonato la canzone El pueblo unido jamás será vencido.

Foto Facebook / Maurizio Molinari

Massimo Giannini consegna i primi computer a Torino

Filippo Femia
La Stampa, 29/04/21

«Più studierete e più sarete liberi. La vostra libertà dipende da quante cose avrete imparato». Ieri il direttore de La Stampa Massimo Giannini ha fatto visita all’istituto comprensivo Bobbio-Novaro, in Barriera di Milano: una delle scuole con il maggior numero di alunni (1.400) in tutta la città, la metà di origine straniera. Durante l’incontro sono stati donati dieci computer portatili, nell’ambito di “Digitali e Uguali”, progetto del gruppo editoriale Gedi e Yoox, in collaborazione con Fondazione Specchio d’Italia e Fondazione Golinelli.

L’iniziativa ha l’obiettivo di contrastare il grave gap formativo, aggravato in tempi di pandemia, che si è creato tra chi può avere strumenti digitali e accesso alla didattica a distanza e chi invece ne rimane escluso. Ieri la consegna di strumenti tecnologici è avvenuta in contemporanea in sei città: oltre a Torino, Bologna, Udine, Roma, Torre Annunziata e Roma. «Abbiamo già raccolto 350 mila euro e altri 1.200 dispositivi sono pronti alla consegna in tutta Italia», spiega Angelo Conti, vicepresidente operativo della Fondazione Specchio dei tempi.

Strumenti preziosi per chi è costretto alla Dad, ma anche in ottica futura per colmare il divario tecnologico tra le famiglie più abbienti e quelle con meno risorse: i computer sono di proprietà della scuola ma saranno affidati, in comodato d’uso, ai ragazzi più in difficoltà.

La preside Antonietta Nusco ha raccontato le sfide quotidiane che deve affrontare un istituto in una zona delicata della città: «In queste sei ore di lezione dobbiamo cercare di strappare questi ragazzi ai rischi che ci sono là fuori – ha detto – La nostra filosofia è “Non uno di meno”: diamo un’opportunità a tutti gli alunni, cercando di curare le eccellenze».

Bari, arrivano i pc ed è festa

Silvia Dipinto
La Repubblica, 29/04/21

La delegazione degli studenti si riunisce nel giardino della scuola, che anche per l’estate si prepara a ospitare le attività di chi sceglie o è costretto a restare in città. Un coro sulle note di Imagine dei Beatles, una giovanissima ballerina, un’artista impegnata con tela e pennelli: i ragazzi della media Verga scelgono la creatività per omaggiare l’arrivo dei nuovi computer, a nome dei loro compagni che in questi giorni hanno deciso di restare a casa in didattica a distanza.

La prima consegna pugliese dei pc donati dall’iniziativa “Digitali e Uguali” arriva puntuale nel cuore del quartiere Japigia, nel plesso che ospita la scuola media dell’istituto comprensivo Japigia 1 Verga. Dieci computer destinati alle famiglie in difficoltà, necessari ad affrontare la fine dell’anno scolastico in serenità. «In questo momento abbiamo 197 studenti in presenza e 157 a distanza, che seguono la didattica digitale integrata», racconta la preside Patrizia Rossini, che nell’ultimo anno di pandemia ha distribuito tantissimi strumenti tecnologici alle famiglie che ne avevano bisogno e continua ad avere all’attivo un lungo elenco di necessità.

Un nuovo contributo alla didattica innovativa è arrivato ora da “Digitali e uguali”, l’iniziativa volta a raccogliere fondi per regalare agli studenti italiani i computer di cui hanno bisogno, voluta da Yoox e Gedi Gruppo editoriale (di cui fa parte il quotidiano la Repubblica), in collaborazione con Fondazione Golinelli e Fondazione Specchio d’Italia onlus. “Digitali e Uguali” dallo scorso 19 marzo ha fatto appello alle aziende e ai singoli cittadini per contribuire ad abbattere le barriere che impediscono agli studenti italiani di crescere ed affermarsi – spiegano i promotori della campagna – per colmare il divario digitale che vede l’Italia posizionata al 25esimo posto su 26 Paesi membri dell’Unione europea per competitività e sviluppo tecnologico.

Solo nei primi dieci giorni si sono candidate a ricevere i pc oltre 1400 scuole in tutta Italia, tra cui l’istituto comprensivo barese Japigia 1 Verga, che con 1200 alunni e tre plessi accoglie studenti anche da altri quartieri di Bari e ha trasferito online didattica e laboratori, dalla robotica al teatro. Ad oggi sono stati raccolti 350mila euro, subito a disposizione degli studenti con maggiori necessità. Secondo ricerche Istat, infatti, un terzo delle famiglie non ha un computer o un tablet in casa: i dati nel Sud sono più allarmanti (40 per cento delle famiglie senza pc) e mettono in luce il digital divide che si vive all’interno delle case anche pugliesi.

Oltre 850mila studenti italiani non hanno un device per seguire le lezioni a distanza, centinaia i casi di alunni segnalati a “Digitali e Uguali” da Puglia, Calabria, Campania, Sicilia e Sardegna. «Nell’ultimo anno abbiamo rimodulato continuamente le nostre attività, dovendo alternare o rendere complementari didattica in presenza e a distanza – ha spiegato la preside Rossini – Ci siamo reinventati, ma tante volte mancano gli strumenti all’altezza di gestire queste sfide».

Tutte le classi sono state dotate di computer di ultima generazione, collegati alle lavagne Lim e che nei prossimi giorni dovranno supportare i test Invalsi. Ecco perché i dieci nuovi pc donati da “Digitali e Uguali” vogliono essere un modo per «prendere per mano il mondo della scuola  – per usare le parole del caporedattore di Repubblica Bari, Domenico Castellaneta, che ha incontrato gli studenti – come hanno fatto in questi mesi insegnanti, studenti e le stesse famiglie, creando un patrimonio didattico che non è certamente la normalità, ma sarà un contributo importante nei prossimi anni».

Digitali e Uguali, oltre 2000 donazioni

Angelo Melone
La Repubblica, 29/04/21

«Nessuna vergogna a riceverli i computer, da questa pandemia ne usciremo solo dandoci una mano». Filippo ha 15 anni, frequenta un liceo classico a Bergamo e ha avuto uno dei computer acquistati grazie al progetto, a suo modo visionario, di “Digitali e Uguali”. E quando dice: «Un computer tutto mio mi ha reso indipendente. Finalmente sono riuscito a seguire le lezioni, anche se non vedo l’ora che l’isolamento finisca», fa una perfetta traduzione pratica dell’idea che ha messo in moto questa raccolta fondi: dare a tutti e tutte gli strumenti per essere eguali nella conoscenza.

Ma, a un mese dal suo avvio, il progetto si rivela tutt’altro che visionario: si sta traducendo in una risposta sorprendente. I numeri parlano da soli. Sono arrivate a oggi 2162 donazioni (tutte regolarmente registrate sul sito digitalieuguali.it), gli euro raccolti sono 348.320. Questo vuol dire che già ora, nelle prossime settimane, verranno consegnati 1154 computer tra le scuole elementari e medie che ne hanno fatto richiesta, e via via i laptop verranno poi distribuiti in base ai diversi gradi scolastici. Sono una grandissima parte degli oltre duemila computer chiesti finora da 216 scuole. E distribuiti con un lavoro di confronto con presidi e docenti: una commissione ha vagliato le loro domande, le motivazioni alla base delle difficoltà che hanno segnalato, e così costruito una sorta di graduatoria nelle scelte e nelle assegnazioni. Ma, per quanto clamoroso, è solo l’inizio.

La campagna “Digitali e Uguali” – promossa dal gruppo editoriale Gedi (di cui fa parte Repubblica) e da Yoox, in collaborazione con Fondazione Golinelli e Fondazione Specchio d’Italia Onlus – è un appello alle aziende e ai cittadini per «contribuire ad abbattere finalmente le barriere che impediscono agli studenti italiani di crescere ed affermarsi e per portare il Paese in una posizione di forza in Europa nel grado di digitalizzazione», scrivono i promotori ricordando che il “digital divide” in Italia fa precipitare il nostro Paese al venticinquesimo posto su ventisei membri della Ue per competitività e sviluppo tecnologico.

C’è stato un momento iniziale di questa campagna che ha mostrato quanto una proposta di eguaglianza, come questa, possa colpire ragazze e ragazzi: Repubblica@Scuola ha chiesto agli studenti di inventare gli slogan (anche per i social) con i quali è stato lanciato “Digitali e Uguali”. In poche settimane ne sono arrivati oltre 700, uno dice: «Impediresti mai a uno studente di non entrare a scuola perché non può comprare i libri?». E il preside di uno degli istituti che hanno già ricevuto i computer racconta: «Ho fatto il giro di quelli che ne avevano più bisogno durante il primo lockdown, perché da noi la situazione era drammatica, la mia scuola è frequentata soprattutto da studenti dalla Val Seriana, hanno vissuto la morte di nonni e parenti: non potevo perderne nemmeno uno, era inaccettabile perderli solo perché non avevano uno strumento per collegarsi a distanza». Eccolo, riassunto da uno studente e da un preside, il “digital divide”.

La richiesta viene ora rilanciata con ancora maggior convinzione: tutti coloro che sentono di condividere la responsabilità verso il futuro delle prossime generazioni potranno offrire il loro sostegno. Non è certo “la soluzione”, ma una spinta forte perché si arrivi alla soluzione di uno dei grandi problemi italiani troppo spesso ignorati. Si chiama, appunto, “digital divide” e si può leggere come arretratezza di un Paese, mancanza di opportunità soprattutto per i più giovani che la vivono come imbarazzo e senso di esclusione. «La cosa più bella – ha notato il direttore di Repubblica Maurizio Molinari – sono le piccole donazioni, tante persone che stanno contribuendo con poco ma hanno capito il nostro messaggio».

Insieme a loro le forti donazioni di grandi gruppi come Armani, Habacus, Fondazione Giuliano e Maria Carmen Magnoni, hotel Cristallo, Richemont, Moncler, o privati come Marino Golinelli (che è anche uno dei promotori della campagna). Per tutti i donatori la risposta più bella è contenuta nella motivazione arrivata da una delle scuole richiedenti, che sono anche degli impressionanti messaggi d’allarme da tutta Italia. La docente conclude: «Semplicemente, grazie».