Angelo Conti
A Cernivci, all’interno dell’Ucraina, costruita in due settimane una maxi struttura con cucina, mensa, brandine e ambulatori medici.
Noi in Ucraina ci siamo. Ci lavoriamo da quasi tre settimane, intensamente, tutti i giorni. E da sabato scorso anche il Villaggio di Cernivci è operativo per assistere, ogni giorno, sino a 1800 profughi.
E’ uno dei progetti che Specchio d’Italia, attivo sin dal primo giorno dopo l’invasione, ha messo in atto per assistere le vittime della guerra, grazie a oltre 6.000 donazioni. Dopo aver pensato, per i primi giorni, a sostenere i viaggi dei profughi verso l’Italia, abbiamo cominciato a notare una diversa propensione di questa gente. Che oggi solo in parte pensa ad espatriare, mentre una fetta importante – forse la maggioranza – preferisce chiedere di fermarsi in quelle zone dell’Ucraina toccate solo marginalmente dalla guerra, e lì attendere il raggiungimento della pace o almeno di un cessate il fuoco e, con essi, la possibilità di ritornare alle proprie case ed al proprio lavoro.
Per queste ragioni Specchio d’Italia (e la fondazione sorella Specchio dei tempi), pur continuando ad agevolare i viaggi verso l’Italia di chi vuol partire, hanno deciso di costruire un villaggio in grado di ospitare in Ucraina i profughi in fuga dalle bombe. Ed abbiamo scelto Cernivci, una città della Bogovina del Nord, baricentrica fra Kiev, Odessa e Leopoli, ad una quarantina di chilometri dal confine dalla Romania e dal confine di Siret. Qui lavoriamo con Remar Spagna e Remar Italia, due onlus internazionali, da tempo partner affidabili delle nostre fondazioni, che hanno offerto la disponibilità di un gran numero di volontari internazionali.
Il villaggio: numeri e strutture
La municipalità di Cernivci ha immediatamente sottoscritto un memorandum con cui ci ha messo a disposizione una centralissima piazza ed una vicina scuola, la prima per attrezzare il campo profughi e la seconda per la logistica e i magazzini. E così, con il consueto slancio, siamo partiti, mettendo in piedi in poche ore, una fitta serie di viaggi di Tir e furgoni, per trasferire in Ucraina il materiale necessario. Specchio d’Italia ha immediatamente acquistato due tensostrutture da 1.500 metri quadrati complessivi che Remar ha montato in 6 giorni (con l’aiuto dei tecnici del comune di Cernivci).
Venerdì scorso è cominciata la distribuzione dei pasti, circa 1800 al giorno, ed è stata completamente arredata come mensa la prima tensostruttura da 500 metri quadrati.
Nelle prossime ora completeremo, con l’invio di decine di brandine Ferrino, anche la seconda tensostruttura. Ed entro la fine della settimana raggiungerà Cernivci anche lo Specchiobus, il Ducato maxi di Specchio dei tempi che ospita, a bordo, due ambulatori medici completamente attrezzati. Ci lavoreranno insieme medici e infermieri italiani e ucraini.
Tutto questo è reso possibile dalle donazioni che ci sostengono in un impegno trasparente, immediato e soprattutto di prima linea. Noi vogliamo fare così e lo raccontiamo, puntualmente, ogni giorno. Aiutaci anche tu.
Come donare per i profughi dell’Ucraina
Si può donare cliccando qui oppure si può versare con un bonifico bancario sul conto corrente intestato a Fondazione Specchio d’Italia ONLUS, codice Iban IT82 F030 6909 6061 0000 0176 056, Banca Intesasanpaolo. Nella causale indicare “Per la gente dell’Ucraina”.