Scuola Bottega, obiettivo licenza media

Francesca Giannotti

Famiglie con un passato difficile, povertà, immigrazione, è da qui che arrivano i ragazzi di Scuola Bottega, un progetto di scuola-lavoro che permette ai giovani del quartiere di Corvetto, a Milano, di ricevere il diploma di terza media e che gli offre gli strumenti necessari per approcciarsi al mondo del lavoro.

Ogni anno, le scuole del quartiere segnalano alla Cooperativa La Strada i ragazzi a rischio di espulsione che, dopo un’attenta selezione, fatta tramite dei colloqui individuali e con i genitori, formano una classe di 15 ragazzi da portare al traguardo. Il 18 ottobre di quest’anno, per il secondo anno consecutivo, Specchio d’Italia ha visto entrare in classe un gruppo di giovani, compresi tra i 13 e i 17 anni, provenienti da famiglie e culture molto diverse tra loro, per iniziare questo nuovo anno di sfide.

Il programma prevede non solo un percorso didattico paritario, con l’obiettivo di raggiungere il diploma di terza media, ma offre loro l’opportunità di mettersi alla prova con dei laboratori di falegnameria e panificazione, iniziati rispettivamente l’11 e il 15 di novembre. Queste attività hanno la funzione di aiutare i ragazzi a mettere in pratica la teoria appresa in classe.

Quest’anno è un anno ricco di novità per Scuola Bottega! Per la prima volta, il team di educatori della Cooperativa La Strada, ha deciso di introdurre nelle classi un nuovo approccio visivo per aiutare i ragazzi a visualizzare come il loro comportamento influisce sul loro rendimento scolastico, con l’obiettivo di far capire loro con più facilità dove e come migliorarsi.

Altra novità: si è aggiunto un sedicesimo studente che segue però solo i laboratori, il percorso didattico invece viene proseguito nella sua scuola di origine. Questo esperimento vuole dare la possibilità a ragazzi, non del tutto a rischio di espulsione, di mettere alla prova le proprie capacità mettendo in pratica quanto studiato sui banchi di scuola.

Non mancano ovviamente i colloqui individuali tra ragazzi e gli educatori, essenziali per aiutare i ragazzi più piccoli (9 studenti) nella scelta del liceo più giusto per loro, e i ragazzi più grandi (quest’anno sono 6) che dovranno capire quale tirocinio è più adatto. Il team di educatori e di docenti de La Strada giocano un ruolo essenziale in questo progetto e nell’aiutare questi ragazzi a trovare la propria via.

 

La squadra dei diplomati di Scuola Bottega

Lucia Caretti
La Repubblica, 01/07/2021

Gianluca ha diciotto anni e un sogno negli occhi: “Da grande vorrei aprire un ristorante, che faccia cucina italiana e cingalese, pasta e riso”. I suoi due piatti preferiti, i suoi due mondi. Gianluca è nato qui, è cresciuto a Colombo, la capitale dello Sri Lanka, ed è tornato a Milano tre anni fa, con i suoi genitori e due fratelli. “Il diploma? Lo dedico a mamma e papà. Credo che saranno orgogliosi di me. Adesso andrò a lavorare per aiutarli e per potermi pagare un corso da cuoco”.

Famiglie travolte dalla povertà, storie di malattia, immigrazione o separazione. I ragazzi di Scuola Bottega hanno tutti la stessa voglia di rialzarsi che ha Gianluca: arrivano da Paesi lontani (Egitto, Bangladesh, Romania, Albania) oppure da periferie vicine. Avevano abbandonato gli studi e finalmente ce l’hanno fatta. Nei giorni scorsi tutti e dodici hanno superato l’esame di terza media, dopo che per un anno intero docenti ed educatori della cooperativa La Strada li hanno presi per mano, con lezioni individuali, esercitazioni in classe e laboratori tecnici. Un progetto contro la dispersione scolastica che ha ormai 16 anni di storia e da settembre 2020 è finanziato dalla Fondazione Specchio d’Italia Onlus.

“Quando non vedi la via, puoi trovare la strada” si legge all’ingresso della scuola in via Piazzetta 2. Ed è proprio qui, in queste aule colorate del quartiere Corvetto, che Gianluca ha scoperto i suoi talenti: durante il corso di panificazione si è innamorato dei fornelli, e grazie al tirocinio in una officina ora avrà un impiego. “Presto inizierà in una carrozzeria, così potrà raggiungere il suo primo obiettivo: l’autonomia economica” racconta la responsabile del progetto Ilaria Dardano. “Ma a lui, come a tutti gli studenti, abbiamo ripetuto tante volte anche un’altra domanda: che cosa ti rende davvero felice?”. La risposta è scritta sull’attestato che ieri Gianluca ha ricevuto durante la cerimonia finale. Niente voti, ma un messaggio personalizzato dai prof, diverso per ciascun allievo: “Ti auguriamo di diventare un grande chef”.

“Qui mi vogliono tutti bene, ormai mi sento a casa” spiega commosso il giovane italo-cingalese. “Andare a Scuola Bottega mi mancherà”. A settembre si attendono i nuovi allievi: il progetto continua e sarà nuovamente finanziato da Specchio d’Italia, grazie anche alle donazioni dei lettori di Repubblica.

La fondazione, nata dall’esperienza della onlus piemontese Specchio dei tempi, è attiva a Milano sin dall’inizio dell’emergenza Coronavirus: ha consegnato migliaia di spese gratuite alle famiglie e agli anziani bisognosi e ogni giorno offre 120 pranzi ai bambini dei centri estivi del quartiere Salomone.