Angelo Conti
A Crotone serve un pulmino. Quello attuale, della cooperativa sociale “Shalom”, un nome scelto a fine Anni ’70 dai fondatori dell’organizzazione per ricordare, meglio e più di altri termini, la pace e l’augurio di prosperità, ha 17 anni e non ce la fa più. Trasportare disabili da e per il centro diurno del quartiere popolare di San Francesco, “è diventato un problema” racconta Renato Marino uno dei responsabili della coop attualmente formata da 5 persone attorno alle quali ruota una serie di volontari e collaboratori necessari per seguire, mediamente, 14-15 disabili. “Nella struttura che utilizziamo i posti sono 23 e prima della pandemia – racconta Marino – li impegnavamo quasi tutti”.
La cooperativa “Shalom” e la Fondazione Specchio d’Italia hanno trovato naturale collaborare in questa impresa, importante per una comunità di circa 60 mila abitanti, visto che, insieme, e per la prima volta in questo Natale, hanno portato anche nella città calabrese che si affaccia sul Mar Ionio il progetto della Tredicesima degli anziani. Iniziative raccontate e seguite anche dal giornale locale “Il Crotonese”.
“Servirebbero almeno 19 mila euro – spiega Marino -. Il furgone che utilizziamo da sempre è anche sprovvisto della pedana per consentire una salita e una discesa agevoli a chi è obbligato a muoversi su una
sedia a rotelle”. Il pulmino è uno strumento indispensabile per chi, ogni giorno, deve accompagnare i disabili da casa al centro diurno, ospitato in un edificio della Caritas, oppure per raggiungere i diversi centri fisioterapici della città calabrese.
La cooperativa Shalom, negli anni, s’è creata una solida competenza e svolge le sue attività in convenzione con il Comune di Crotone e partecipa a progetti nelle scuole ovviamente finalizzati all’inclusione dei disabili.