E’ nata da un grande dolore personale l’Associazione “La Casa di Ale”, a Crema, da dieci anni al fianco delle donne vittime di violenza. Paola Freddi, farmacista, ha proseguito l’impegno sociale di sua figlia Alessandra, scomparsa in un incidente, e nel tempo l’associazione ha ampliato i progetti di solidarietà in funzione delle nuove necessità incontrate. “Nelle scuole professionali per Oss dove insegno farmacologia abbiamo colto l’urgenza di dare vita a ‘Ale e l’Arcobaleno’ – racconta la dottoressa Freddi, presidente dell’associazione – , un’espansione della nostra attività, in collaborazione con Arci Ormano Aps, per il sostegno, la tutela e il contrasto alla discriminazione nei confronti delle persone Lgbtqi+”.
Il progetto prevede l’apertura di Casa Arcobaleno per l’accoglienza di persone giovani costrette a lasciare il proprio contesto di vita perché vittime di omofobia, discriminazioni, e spesso anche di violenze subite in ambito familiare. Mentre l’Associazione decideva di ampliare la sua azione in collaborazione con l’Arci, il Comune di Casaletto Vaprio apriva un bando per l’assegnazione di una villa confiscata alla criminalità organizzata. L’edificio è stato così assegnato alle due realtà, costituite in Azienda temporanea di scopo. “Ora stiamo procedendo nei lavori e appena ultimati avvieremo l’accoglienza”, spiega Paola Freddi.
Il progetto “Ale e l’Arcobaleno” prevede anche lo sviluppo sul territorio di uno Sportello di ascolto e supporto sociale, educativo, medico e psicologico per le persone LGBTQI+ e i loro familiari, già attivo dal novembre presso la Casa di Ale. Tra gli obiettivi, percorsi di accompagnamento per gli ospiti della Casa Arcobaleno e gli utenti dello Sportello, per il miglioramento del benessere individuale e familiare, oltre che di integrazione sociale e lavorativa, con possibilità di mediazione familiare e supporto legale.
Il progetto “Ale e l’Arcobaleno” è uno dei nove progetti vincitori del bando AssiCuriamo – Insieme