Un mese fa il terremoto di Haiti. Il bilancio è davanti a tutti: 2500 morti, almeno quattro volte tanti i feriti, decine di migliaia i senza tetto, 500 persone ancora disperse. Specchio d’Italia si è mosso subito: conosciamo la povertà di quell’isola, anche per averci lavorato a lungo nel 2010, dopo un altro catastrofico sisma. E conosciamo anche le grandi difficoltà di quel sistema sanitario (quasi inesistente) e della rete stradale, già precaria ma collassata dopo le scosse.
Ai nostri sostenitori abbiamo chiesto di darci una mano con tre obiettivi: sostenere l’ospedale Saint Camille di Port Au Prince, aiutare la ricostruzione di Jeremee (il centro più colpito, sulla costa occidentale), essere vicini ai tanti bambini di questa terra, che di fronte alle catastrofi hanno bisogno di ogni tipo di sostegno. Nonostante il mondo (e tutti i media) guardassero in quei giorni soprattutto all’Afghanistan, in tanti hanno accolto il nostro appello.