Inclusione è la parola d’ordine, infatti il progetto “Sbocciami”, promosso nella città di Milano, non lascia indietro nessuno. Il target sono i più deboli, dai ragazzi disabili agli anziani, e attraverso soluzioni creative la fondazione La Comune costruisce nuovi spazi di incontro.
Il progetto è uno delle 7 iniziative premiate nell’ambito del bando “Grazie 100 – Un aiuto a chi ha bisogno” promosso da Vittoria Assicurazioni a coronamento del centenario della sua nascita. Il bando, lanciato dall’azienda a febbraio del 2022 e sviluppato anche grazie al supporto operativo della Fondazione Specchio d’Italia onlus, ha l’obiettivo di sostenere progetti solidali proposti dai propri agenti, sub-agenti ed impiegati delle numerose agenzie d’Italia. Sono stati 120 i progetti che hanno concorso al bando, ma “Sbocciami” aveva una marcia in più.
“L’idea nasce dal basso, moltissime famiglie in questi mesi ci hanno chiesto di far avvicinare i propri figli con disabilità intellettiva al lavoro verde”, racconta la fondazione La Comune, nata nel 2019 a Milano. “Sbocciami” è un progetto per contrastare la solitudine e l’emarginazione attraverso attività extra-scolastiche. Per farlo la fondazione ha attivato un corso di formazione di 60 ore rivolto ai giovani con disabilità che provengono da percorsi differenti “Le lezioni dureranno fino a giugno e si svolgeranno presso l’Istituto Comprensivo Massaua-Cardarelli e offrirà le fondamenta per avvicinarsi al lavoro verde.
Il corso è tenuto sia da un giardiniere professionista, sia dalle giovani lavoratrici disabili della fondazione, lavorando così nell’ottica peer to peer. Saranno loro a preparare i 6 giovani che, entreranno nelle serre, pianteranno fiori e cureranno ogni nuovo germoglio. L’obiettivo è valutare l’attitudine degli studenti per poi indirizzarli, in base all’età, a scuole professionali o tirocini lavorativi che la fondazione stessa potrebbe attivare.
Ma il cortile della scuola vuole essere aperto a tutti, per questo il progetto “Sbocciami” guarda anche gli anziani che soffrono di solitudine. Fedele al suo Dna punta sull’inclusione intergenerazionale, “proprio per questo abbiamo deciso di collegare, attraverso un cancello, il cortile della scuola a un’area verde frequentata da anziani. Qui saranno presenti due campi da bocce che potranno essere usati liberamente”, spiega la fondazione.
Nei primi mesi sarà presente un attivatore di comunità, un supporto iniziale per innescare il rapporto tra gli anziani e i bambini con le rispettive famiglie. I campi da bocce diventano quindi la scusa per far entrare gli anziani a scuola e inserirli in contesti sociali nuovi e stimolanti. “Cercheremo di far capire a loro che sono ancora importanti attraverso il lavoro sociale, per esempio sorvegliando le attività negli spazi verdi della scuola. Vogliamo che si sentano ricercati dalle nuove generazioni” conclude la fondazione.