Una nuova serra per i ragazzi di Saonara

Beppe Minello

Il cuore di Saonara, in provincia di Padova, batte tra i volontari che animano la cooperativa sociale Il Glicine che si occupa di disabili, della loro assistenza e del loro inserimento lavorativo. Un cuore ormai trentennale che ha dato speranza e, spesso, una famiglia, a centinaia di persone svantaggiate. Il progetto, curato dalla Fondazione Specchio d’Italia e finanziato da Vittoria Assicurazioni che, per festeggiare il suo secolo di vita ha creato “Grazie 100” con 100 mila euro da distribuire fra le 7 migliori realtà solidali d’Italia, riguarda la creazione della sesta serra dove i giovani seguiti dai volontari della “Glicine” coltivano ogni anno dalle 25 alle 30 mila piante.

“Le coltivano, le lavorano, ne raccolgono la frutta per farne marmellate e poi vendono le talee per poi ricominciare da capo” spiega, orgoglioso, Pierluigi Donà, 56 anni a fine maggio, presidente della coop. E’ lui il motore instancabile del progetto che, alla fine degli Anni ‘80, iniziò ad occuparsi della difficile condizione dei disabili tenuti quasi nascosti dalle famiglie, a volte considerati una vergogna – ricorda Donà -. Da allora abbiamo fatto tanta di strada”.

Prima come “Gruppo speranza” poi, nel 1999, come cooperativa: “Una dozzina d’anni – ricorda dice Pierluigi Donà – durante i quali ci rendemmo conto del drammatico problema del ‘Dopo di noi’, la tragedia cioè che si abbatteva, e si abbatte, sui disabili quando muoiono i genitori. La “soluzione” di Donà, di un problema che lo Stato ha affrontato con una Legge solo nel 2016, fu la creazione di una comunità alloggio che oggi ospita 12 persone alla quale è seguito un “Gruppo appartamento” per l’avviamento a una vita indipendente. E ancora, un “Centro diurno” dove ospitare, dal lunedì al venerdì, 9 ragazzi che hanno la fortuna di avere una famiglia per in segnare loro a lavorare la ceramica e la carta.

Delle serre abbiamo già detto e il reddito che producono va ad aggiungersi alle tante iniziative di raccolta fondi escogitate da Donà & C. . Da “Birrabile” che ha portato alla creazione di una (“Ottima”) birra artigianale con la collaborazione dell’Accademia delle Professioni che forma i mastri birrai italiani, al vino della coop realizzato dalla cantina sociale di Vo. Un’attività inarrestabile che ora guarda al 25 settembre, “quando inaugureremo – spiega orgoglioso Donà – una struttura ricettiva unica in Italia, una locanda senza barriere fisiche e sensoriali gestita da nostri ragazzi”.

 

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