Il Natale di Richi: tra dolore e speranza la raccolta continua

Borghi Daniela
La Repubblica, 11/12/21

Sono distrutto, ma vado avanti con l’obiettivo di tornare finalmente a camminare come i ragazzi della mia età. Spero che al più presto potrò avere la gamba bionica che sostituirà quella amputata perchè colpita dal tumore”. Richi ha affrontato l’intervento di amputazione con coraggio: l’obiettivo di liberarsi dal cancro che lo affligge da oltre tre anni è stato il pensiero costante che gli ha fatto sopportare paura e dolore.

A sostenerlo, tanti pensieri affettuosi, e altrettante donazioni, da parte di chi ha imparato a conoscere e a volere bene a questo ragazzo di Sanremo che lotta come un leone, ma sempre con il sorriso, da quando ha scoperto un ostesarcoma alla gamba destra. Dopo la tanto temuta operazione, all’ospedale Cisanello di Pisa, dall’equipe del dottor Lorenzo Andreani, e dopo i primi timidi e difficili passi con la fisioterapista, Richi Battista è potuto finalmente tornare a casa. E’ stato accolto dall’amore della sua famiglia, a Sanremo. E da un regalo fino a pochi giorni prima inaspettato, arrivato nel giorno del suo ventunesimo compleanno: 100 mila euro da Specchio dei tempi e da Specchio d’Italia. Il primo obiettivo della raccolta fondi, che sta continuando e che è intanto salita a 130.000 euro.

II prossimo, e definitivo, step, è raggiungere quota 150 mila euro. La somma di cui Richi ha bisogno per tornare a camminare, e a vivere, dopo la sua odissea. Tanto è necessario per l’acquisto di una gamba “bionica” e per il percorso di riabilitazione. “E’ dura – racconta Richi, seduto nella carrozzina con la quale si sposta grazie all’aiuto di mamma Miriam e della sorellina Silvia – Soffro tanto soprattutto la notte, nonostante i potenti antidolorifici che fanno purtroppo poco. Sento anche forti crampi al cosiddetto arto fantasma: un dolore indescrivibile, che provoca forte nervosismo. Sono molti i momenti bassi, ma la forza di andare avanti non manca mai. Un grazie speciale a Specchio dei tempi e a Specchio d’Italia che si stanno prodigando per aiutarmi nella raccolta fondi per l’acquisto della protesi e a tutti quelli che mi mandano pensieri e preghiere, sostenendomi anche da lontano. Auguro a tutti le feste migliori”.

Dopo l’amputazione Richi aspetta la gamba bionica

Daniela Borghi
La Repubblica, 21 novembre 2021

L’intervento è andato bene: Richi ha affrontato con il coraggio di un leone l’amputazione della gamba destra, colpita da un grave tumore (e dopo l’inserimento prima di un osso e poi di una protesi, che non hanno funzionato). Riccardo Richi Battista, 20 anni, il sanremese che da tre anni lotta contro un osteosarcoma ad alto grado di malignità (un cancro che si è allargato ai polmoni) venerdì pomeriggio è stato operato all’ospedale Cisanello di Pisa, dal dottor Lorenzo Andreani. E’ andato tutto per il meglio, ma da quando è uscito dalla sala operatoria il dolore è sempre forte.

«Per dormire è necessaria la morfina, e ha sempre bisogno di antidolorifici – dice la mamma, Miriam Schinello, che gli è stata sempre vicino anche durante i giorni dell’intervento – Ha avuto bisogno di qualche trasfusione perché, avendo fatto parecchie chemioterapie, il suo midollo non funziona come dovrebbe. Ringrazio tutti per i pensieri positivi che hanno avete mandato e per le preghiere. Ora siamo in una fase critica, di dolore e accettazione, ma spero che questa operazione diventi per lui un punto di rinascita e che il tempo e la futura protesi lo aiutino a guarire anche le ferite dentro di sé, oltre che fuori».

Richi sta cercando di trovare appigli per trasformare questo momento difficile in positivo. Nelle foto ha sempre il pollice alzato: «E’ un suo modo di prendere le situazioni. Ad esempio, lo ha fatto quando la dottoressa non gli ha fatto male a cambiare il bendaggio».

Lunedì, solo tre giorni dopo l’amputazione, ha voluto provare a rimettersi in piedi. A cercare il suo nuovo equilibrio. «Ha iniziato a fare i primi passetti con il fisioterapista e a stare seduto – continua la mamma – Poi ha avuto un crollo emotivo vedendo che aveva una sola gamba. Ieri gli hanno tolto il drenaggio. Per il resto, siccome c’è bisogno di posti letto, hanno detto che se tutto va bene da giovedì o comunque per fine settimana sarà dimesso. Non riesce a dormire dal dolore al moncone, quindi la mattina crolla. Non possono riempirlo di antidolorifici».

Intanto continuano i controlli per il tumore ai polmoni (è stato operato due volte): «L’oncologo ha chiamato per avvisare in reparto che deve fare una Tac al torace, prima della dimissione, per vedere a che punto sono le metastasi polmonari. Per il resto va avanti, un po’ con coraggio, un po’ col nervoso e l’ansia di non riuscire, ma con tante idee e progetti futuri. Cose semplici, ma che nella sua testa sono grandi, come tornare in bici appena si sente meglio, ricominciare a fare un po’ di sport», dice la Schinello. Richi è infatti appassionato di downhill, ed è proprio dopo una competizione che ha notato un gonfiore sulla gamba destra: pensava fosse dovuto ad un colpo, e invece, dopo i controlli, la notizia che nessun ragazzo, e nessuna mamma, avrebbero mai voluto sapere: si trattava di una grave forma tumore all’osso.

Richi ha iniziato un percorso lungo e uno dei motivi che lo tengono su di morale è il sogno di una gamba bionica, che gli consenta di vivere come i ragazzi della sua età. Servono 150 mila euro (compresa la riabilitazione), e Specchio dei tempi e Specchio d’Italia, grazie alla generosità di tanti donatori, ha raccolto finora oltre 106 mila euro. E la solidarietà non si ferma. «E’ dura e ci sono anche momenti bassi, ma la forza di andare avanti non manca mai – dice Richi – Ringrazio di cuore chi si sta prodigando per aiutarmi nella raccolta fondi per l’acquisto della gamba bionica».

Tutti con Richi: 70 mila euro raccolti per la gamba bionica

Lucia Caretti, La Stampa 7 novembre 2021

La prima donazione e il primo messaggio sono arrivati da Genova: «Coraggio, ce la farai». L’ultima, proprio ieri, da Taggia, con un augurio: «Che la vita ti sorrida». Da Savona a Ventimiglia passando per Imperia, mezza Liguria si è mobilitata per Richi, il ventenne di Sanremo che lotta contro il cancro. «Non mollare mai – gli scrive un sostenitore – siamo tutti al tuo fianco!». Tutti, tutti con Riccardo Battista, che sognava di fare l’istruttore di mountain bike e ora ha un unico obiettivo: tornare a camminare, dopo che gli avranno amputato la gamba destra. Per lui, una liberazione: da quattro anni convive con i dolori atroci provocati da un osteosarcoma. Un tumore che nonostante le cure si è allargato anche ai polmoni.

Mancano pochi giorni all’operazione, e mancano circa 80 mila euro al traguardo: comprare la Genium X3, una gamba bionica da 150 mila euro. Metà dei fondi sono già stati raccolti, grazie alla solidarietà dei nostri lettori. Si può contribuire donando qui con carta di credito o Paypal, e lasciando anche una dedica. Sono decine quelle già pubblicate sui siti web di Specchio dei tempi e Specchio d’Italia, le due fondazioni sorelle che hanno aperto la sottoscrizione per sostenere Riccardo. Il 24 novembre festeggerà 21 anni e sogna di ricevere la nuova protesi.

«Sei fortissimo, ti auguriamo di esaudire il tuo desiderio» scrive un’azienda sanremese, che ha stanziato mille euro. «Ieri era il compleanno di mia moglie Tiziana. Mi ha chiesto questa offerta come regalo» racconta Edoardo da Rivoli. Luca da Asti manda 100 euro: «Per Richi, per andare in bici al più presto». E Monica, dalla provincia di Torino, ne invia 20 con tanti auguri: «Speriamo tu riesca a ricominciare a vivere».

C’è chi ne può mettere soltanto dieci («Non è molto, ma è con tutto il cuore di una mamma»), e chi sa che ogni centesimo servirà: «Spero di vederti presto correre. Ce la farai!». Poi c’è Francesca, con la sua letterina da Livorno, che ne riassume centinaia di altre: «Caro ragazzo, ti auguro che la tua forza e il tuo coraggio possano riuscire a farti realizzare tutti i tuoi sogni. In bocca al lupo guerriero».

Metà delle offerte provengono dal Piemonte, dove Specchio dei tempi, la storica onlus de La Stampa che ha diffuso l’appello per Richi, opera dal 1955. Ma grazie a Specchio d’Italia, che dal 2020 aiuta chi soffre in dieci regioni, il dramma del giovane ciclista sta commuovendo tutto il Paese. «Ho letto la tua storia – scrive un donatore anonimo – spero con tutto il cuore che dopo tanta sofferenza, tu possa ritrovare un po’ di tranquillità e goderti la vita come meriti».

Richi sogna di camminare: servono 150 mila euro per una gamba bionica

Daniela Borghi

Il mio sogno? Avere una gamba bionica per poter fare una vita normale”. Riccardo Battista, per tutti Richi, capelli rasati per la chemio, una passione per la bicicletta, compirà 21 anni il 24 novembre. “Per quel giorno non avrò più la gamba destra. Me la amputeranno la prossima settimana. Ho una protesi ma non riesco a piegarla: il dolore è insopportabile, e dopo quasi quattro anni di sofferenza per il tumore che si è anche allargato ai polmoni, non ne posso più”.

Lo dice con una calma che spiazza: per lui sarà una liberazione. Sta vivendo un calvario fatto di diagnosi severe, interventi chirurgici, più di cinquanta chemioterapie, un trapianto di cellule staminali, continui viaggi tra Sanremo e Pisa per seguire interminabili cure. E tanto dolore. La notizia dell’amputazione, che nessun ragazzo e nessun genitore vorrebbe mai sentire, è arrivata dopo che, sopra le cicatrici, è uscita un’escrescenza di carne. La gamba non si può più salvare.

Ora Richi si fa coraggio per l’amputazione pensando alla sua nuova gamba bionica. Ma servono 150 mila euro. E la sua famiglia (papà Luigi è muratore, mamma Miriam Schinello faceva le pulizie in un centro commerciale, ma si è licenziata per seguire il figlio e la sorellina Silvia di 12 anni, che ha perso tanti giorni di scuola perché ha dovuto seguirli nei viaggi in ospedale). “Mi sento un peso, non esco più con gli amici: mi sarebbe piaciuto fare l’allenatore di mountain-bike per bambini. Ora spero solo di poter tornare a camminare e, magari, salire su una bicicletta”, dice Richi.

Un ginocchio gonfio: tutto è iniziato con quella che sembrava una banale caduta dalla bicicletta. Era l’aprile 2018: Richi aveva 17 anni e una passione per la bici downhill. Invece erano i primi sintomi di un osteosarcoma ad alto grado di malignità. Un tumore che ha messo fuori uso la gamba destra dopo due complicati innesti (prima con l’osso di un donatore, poi con una megaprotesi) per cercare di salvare la gamba. Le cellule tumorali si sono spostate anche nei polmoni. La sfortuna lo ha fatto crescere troppo in fretta e ora desidera solo tornare a vivere come un ragazzo della sua età. In quasi quattro anni sono stati tanti i viaggi Sanremo-Pisa, ad un centro specializzato per i tumori alle ossa (è stato seguito prima dal professor Rodolfo Capanna e ora dal dottor Lorenzo Andreani e dall’oncologo Luca Coccoli).

Con mamma Miriam sempre al suo fianco, non si scoraggia e guarda avanti. Ha scelto la gamba dei suoi sogni. “E’ la Genium X3 – Richi la indica, sullo schermo del cellulare, e gli occhi gli si illuminano – Speriamo di riuscire a comprarla: costa di base più di centomila euro, ma con gli “accessori”, ossia il piede, l’articolazione della caviglia e la parte da collegare alla gamba, la cifra aumenta. Se aggiungiamo anche viaggi, visite e cure, si arriva a circa centocinquanta mila euro”. Richi abbassa gli occhi. “Da soli non ce la potremmo mai fare”. La sua famiglia ha aperto un blog, “Un cancro all’improvviso”, “per raccontare la realtà di chi convive con un tumore e per condividere l’esperienza con chi può averne bisogno”: “Non esiste prevenzione per questi tipi di tumore – si legge – ma solo una diagnosi precoce e accurata”.

Sapere dell’amputazione è stato un duro colpo per la famiglia. “Un po’ ce lo aspettavamo – ancora la mamma – ma non si è mai pronti per queste cose. Il problema è nato dalla megaprotesi: andrebbe sostituita, non riesce a piegarla, neppure di pochi gradi, sia di notte che di giorno gli fa male. Ma non si può sostituire perché non ha più né tessuto né muscolatura. E’ importante per lui riuscire a rimettersi in piedi e poter tornare a camminare. Aiutiamo Richi a tornare a vivere come un ragazzo di 20 anni: ha già perso quasi 4 anni tra ospedali, chemioterapie e operazioni invasive. Questa amputazione dovrà esser vista da lui come segno di rinascita, anche se non sarà facile, visto che deve anche tenere sotto controllo i noduli nel polmone sinistro. E’ sempre stato un ragazzo pieno di vita: la sfortuna lo ha fatto crescere troppo in fretta”.

Due anni fa è mancata sua nonna Daniela per un tumore: aveva 57 anni – conclude la mamma di Riccardo – Lui ha sofferto molto, ma mia mamma gli aveva detto di lottare. Sempre. Ecco perché è sempre sorridente: perché ha fatto una promessa”.