Che cosa stiamo facendo a Roma

Angelo Conti

Nell’ex residence Bastogi, che ufficialmente non ha nemmeno la destinazione d’uso abitativa, vivono 2000 persone: famiglie principalmente italiane in condizione di fragilità e difficoltà economica. Si stima che in queste palazzine della periferia romana crescano almeno 300 bambini e adolescenti, molti dei quali non sono mai andati a lezione. In mezzo a queste case stiamo affrontando la sfida più complicata di Specchio d’Italia: la lotta alla dispersione scolastica, alla micro e baby criminalità. Povertà, disagio sociale, abusivismo, violazione degli obblighi scolastici sono gli avversari da battere per dare a decine di bimbi un futuro più sereno, nella legalità.

Per essere vicini a questi ragazzi abbiamo distribuito 60 zainetti con prodotti di cancelleria e libri da leggere.Poi abbiamo ottenuto, realizzato e arredato un’aula per ospitare quattro pomeriggi di aiuto compiti a settimana. Il progetto è partito nella primavera 2020, con la preziosa logistica dell’associazione romana Amici dei Bimbi Onlus di Stefano Santini. E comincia a dare importanti risultati di inclusione.

Sempre nell’area Bastogi abbiamo sostenuto gli anziani in difficoltà con le Tredicesime dell’Amicizia, storica iniziativa con cui offriamo aiuto economico ai nonni più soli e più poveri. Un impegno che ora proseguirà con il programma “Forza Nonni”.

Contemporaneamente all’intervento a Bastogi abbiamo finanziato altri due progetti nella capitale. Un’attività di pet therapy a favore dei bambini disabili delle scuole primarie (con Antas Onlus) e la donazione di parrucche alle donne costrette alla chemioterapia nell’Ospedale di Tor Vergata (con la Onlus Arcobaleno della Speranza).

Dodici mesi di solidarietà con il nostro calendario 2021

di Angelo Conti

Il calendario che i lettori di Repubblica e del Secolo XIX trovano oggi gratuitamente nelle edicole di Roma, Genova, Milano e Bari,  non è solo un regalo. E’ anche il messaggio della solidarietà che la Fondazione Specchio d’Italia ha portato e porterà su diversi scenari italiani e internazionali: da Arquata del Tronto, il comune marchigiano devastato dal terremoto di quattro anni fa, che non abbiamo mai abbandonato, allo Sri Lanka dove, unica fondazione italiana, assistiamo a riportiamo ad una vita serena decine di bambine violate, al Somaliland, dove abbiamo costruito un ospedale pediatrico con 52 letti, una neonatologia ed un pronto soccorso. Senza dimenticare le 26 scuole costruite nel mondo,  compresa quella sulle pendici dell’Everest, per duecento bimbi di etnia sherpa, dopo il terremoto in Nepal di cinque anni fa. Interventi, questi, avviati dalla fondazione Specchio dei tempi e che ora sviluppiamo con una fondazione nata per guardare più lontano, appunto Specchio d’Italia.

L’emergenza Covid fa crescere quelle realtà capaci, in qualche modo, di contrastarlo o di mitigare i suoi devastanti effetti sul tessuto sociale. Così la fondazione Specchio dei tempi, che da sempre aveva avuto prevalenti radici torinesi (pur essendo da decenni attiva in tutte le grandi calamità, sia in Italia e sia nel mondo), forte di quasi 11 milioni di euro di donazioni si è trovata all’improvviso ad operare in tutto il Paese, con bandi a sostegno di centinaia e centinaia di piccole attività in crisi, distribuendo oltre 1,2 milioni di dispositivi di protezione a medici ed infermieri, fornendo due tac e molte decine di radiografi portatili ed ecografi gli ospedali, consegnando  17.000 borse della spesa in 6 regioni e recapitando ben 45.000 cene in queste settimane prima di Natale, pensate per le famiglie più in difficoltà di quattro grandi città. E, di conseguenza, è arrivato il passo successivo: la nascita della Fondazione Specchio d’Italia.

Dopo 65 anni di lavoro prevalentemente a Torino, lo staff di Specchio dei tempi ha così cambiato in parte i suoi orizzonti, iniziando a concretizzare progetti anche in altre città: Roma, Milano, Bari e Genova. Qui sono state replicate iniziative simili a quelle già attuate a Torino nell’ex Villaggio Olimpico Occupato e nei quartieri nord. Specchio d’Italia ha attivato così progetti a Roma (quartiere Bastogi), Milano (Giambellino) ed anche a Genova (Fegino). Progetti che vengono ora raccontati in questo calendario speciale: una raccolta di ritratti, di sorrisi, di volti che donano speranza. Per accompagnarvi e chiedervi di accompagnarci, con la vostra generosità, giorno dopo giorno.