Specchio 2021, il valore di una comunità

Angelo Conti

L’ultimo giorno dell’anno, ormai da un decennio, prendo il portatile e scrivo qualche riga per raccontare come sono stati i dodici mesi appena trascorsi di Specchio dei tempi e Specchio d’Italia. Non ho mai voluto sottolineare cifre, perché quelle le vedrò nel primo consiglio di amministrazione di gennaio e so già che, anche quest’anno, saranno tutte cifre belle, sane, positive.

Di solito, al momento di salutare l’anno che se ne andava, ho raccontato di sottoscrizioni, di passioni e di sentimenti. Quest’anno vorrei offrirvi una riflessione sul come questa fondazione, un po’ strana perché nata e coccolata in seno alla più antica rubrica di lettere di un quotidiano italiano, sia soprattutto una straordinaria comunità. Una comunità che si stringe intorno ad una città, Torino, ad un giornale, La Stampa, ad un modo di vivere e pensare che appartengono a gente cresciuta ai piedi di montagne forti, che l’hanno quasi protetta dalla volubilità di un mondo schizofrenico, rendendola così capace di mantenere i valori di una profonda tradizione solidale. Un fenomeno ed un esempio che non sono sfuggiti, in questi ultimi mesi, a chi ci ha chiesto di andare a raccogliere risorse in tutta Italia per replicare, in altre città, il “fenomeno Specchio dei tempi”.

È così nato Specchio d’Italia che ci sta impegnando da Trieste a Palermo, in una avventura che all’inizio ci ha fatto tremare i polsi, ma che ora stiamo affrontando con quell’entusiasmo e quella determinazione che uno staff giovane (negli anni ma soprattutto nella testa) è in grado di mettere in campo. L’obiettivo è di creare altre comunità capaci di aiutare chi soffre, chi sta ai margini, chi non ha spesso nemmeno la forza di tendere la mano. Un bel modo di replicare Torino nel mondo, attraverso un percorso di cui siamo orgogliosi e che ci impegnerà a fondo anche nei prossimi mesi. Mantenendo sempre il cuore, la testa e i sogni, qui sotto la Mole, dove siamo nati.

E, consentitemi, per chiudere questo pistolotto e pure l’anno, di abbracciare idealmente Lodovico, Franco, Anastasia, Marta, Anna, Raffaella, Maurizio, Federico, Vanessa, Carla, Lucy e Lucia. E tutti i preziosi volontari. Insomma, NOI di Specchio dei tempi.

Il nostro 2020, un anno di record

di Angelo Conti, da specchiodeitempi.org

Non ci piacciono i record. Perché, come quest’anno, spesso sono motivati da tragedie, catastrofi, pandemie. Ma i quasi 15 milioni di euro raccolti quest’anno dalla Fondazione La Stampa Specchio dei noi, cioè oltre 3 volte quanto registrato l’anno prima, rappresentano un successo, un importante riconoscimento della nostra credibilità, ma anche una enorme responsabilità. Pensiamo, in questo fine anno di bilanci, di poter dire di aver risposto al meglio a tanta fiducia. L’enorme supporto offerto agli ospedali, alle pubbliche assistenze, agli anziani, alle famiglie in difficoltà, alle piccole e piccolissime attività, è partito a marzo e sta continuando. Noi ci mettiamo tutto il nostro impegno. Il nostro staff è oggi in grado di operare a Torino (soprattutto), in Italia e nel mondo. Con Lodovico, Franco, Carla, Marta, Lucy, Anna, Anastasia, Maurizio, Lucia ormai ci ritroviamo ad occhi chiusi. Un piccolo team che sta diventando capace di muovere montagne.

Specchio dei tempi (ed i piemontesi) sono così diventati un fenomeno da replicare. Così, donazioni giunte su Roma, Milano, Genova, Bari e Sassari, ci hanno portato a sviluppare progetti anche altrove. Siamo fieri, davvero fieri, che il format di solidarietà che Torino ha creato con Specchio dei tempi, oggi possa essere portato lontano. Esempio di un volersi bene concreto, a volte solo sussurrato, che è estremamente piemontese. Quindi forte, solido, concreto. Noi vogliamo essere così, piemontesi sempre, anche sviluppando il nuovo progetto di Specchio d’Italia che ci porterà talvolta lontani dalle nostre montagne, dalle nostre valli, dalla nostra gente. Con un occhio di riguardo, sempre, ai paesi più poveri e più fragili.

Pochi progetti esteri, in Sri Lanka, Rwanda, Birmania, Somalia, ma tutti con lo stesso imprinting, la concretezza. Progetti sempre seguiti passo passo da noi, mai affidati o abbandonati ad altri. In questo c’è l’unicità di Specchio dei tempi, una fondazione che vive di passioni e di sogni, molto prima che di soldi. Fieri, anche per questo. State con noi, anche nel 2021.

[nella foto Randy, una delle 25 bambine abbandonate od abusate, che ospitiamo, assistiamo e facciamo crescere serene, nel nostro villaggio di Ibbawale in Sri Lanka]