Il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti dona 500 spese

Di Angelo Conti e Lucia Caretti
Da specchiodeitempi.org
Cinquecento borse della spesa saranno in distribuzione, dalla prossima settimana, a Asti e provincia, destinate a chi è più in difficoltà. E’ un dono del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti e di Specchio dei tempi che hanno avviato un progetto di sostegno concreto. Da martedì cominceremo a raggiungere, con consegne effettuate direttamente sullo zerbino di  casa (così da evitare ogni rischio di contagio), le prime decine di beneficiati. Famiglie, ma anche anziani, toccati duramente dalla pandemia. L’iniziativa del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti (Banca di Asti e Biver Banca), gestita nel progetto “Specchio d’Italia” della Fondazione La Stampa Specchio dei tempi, interessa, oltre ad Asti, tutti i capoluoghi delle province piemontesi, cinque comuni lombardi fra cui Milano, due comuni veneti ed uno ligure, Genova.
Intanto Specchio dei tempi continua le sue attività sul territorio. Grazie alla solidarietà dei lettori de “La Stampa” sono stati donati sei altiflussi e un software all’ospedale di Asti, per una spesa totale di 55400 euro: un aiuto indispensabile per i reparti Covid del Cardinal Massaia. Migliaia di mascherine, guanti, camici, visiere, tute sono state consegnate alle croci verdi di Nizza Monferrato, Montemagno e Mombercelli; alla Croce Rossa di Villanova d’Asti e alla Pubblica Assistenza di Tonco, Frinco e Alfiano Natta. E in tutto il Piemonte sono quasi 1,2 milioni i dispositivi di protezione individuali già distribuiti da Specchio, insieme a 150 macchinari, tra cui due tac.

 

Due mesi in prima linea contro il virus: ora lavoreremo in tutta Italia

Angelo Conti, da specchidoeitempi.org
Sessanta giorni fa Specchio dei tempi accettava la sfida di una sottoscrizione contro il Coronavirus. Una sottoscrizione completamente diversa da tutte quelle che hanno segnato la sua storia, lunga ormai 65 anni. Questa volta non ci saremmo dovuti impegnare per riparare i danni di una calamità, per ricostruire qualcosa dopo un terremoto o una alluvione, per sostenere qualcuno in un momento difficile. Questa volta c’era da andare in battaglia. Nell’immediato per aiutare chi stava in prima linea, ma pensando anche al dopo, alla ripresa della scuola, della vita delle famiglie, delle attività economiche.
Quella con il mondo della sanità è stata una intesa immediata: abbiamo capito che lo status di fondazione ci consentiva una rapidità operativa inimmaginabile se rapportata alle tempistiche del “pubblico”, costretto e ingabbiato dai giochi degli appalti e dalle difficoltà di approvvigionamento. Così ci siamo gettati nella ricerca dei cosiddetti “dpi”, dispositivi di protezione individuale, in tutto il mondo: dalla Cina a Taiwan, dal Giappone all’est europeo. Cercando di ottimizzare le spese, ci siamo anche resi conto che dovevamo accettare le regole di un mercato impazzito per riuscire a fornire camici e mascherine ai nostri medici, ai nostri infermieri, ai nostri soccorritori che in Piemonte stavano rischiando la vita. E di quelle protezioni ne abbiamo trovate 1,2 milioni, spesso strappandole alla concorrenza di acquirenti di altri paesi, distribuendole in tempo reale a Torino e in Piemonte. Nei nostri magazzini le mascherine, i camici, le tute, i visori sono rimasti sempre pochissime ore. Diciannove ospedali e quasi 200 fra pubbliche assistenze, associazioni di volontariato, rsa hanno ricevuto i nostri scatoloni, colmi di strumenti salvavita e anche di speranza. Mentre arrivavano le tac, le decine di ecografi polmonari, i tanti monitor parametrici, i letti di rianimazione e tantissime altre attrezzature ospedaliere.  
Parallelamente, l’attenzione alla gente. Le 5.500 borse delle spese donate agli anziani, lasciate sullo zerbino di casa da una organizzazione attenta e puntuale, le 1200 consegnate alle famiglie sono state la prima risposta. Ma non ci fermiamo: da ora e sino a dicembre, lo staff di Specchio Point (che da due mesi è attivo da remoto) cambierà il suo modo di lavorare per essere vicino ad un numero sempre più grande di famiglie; 400 al mese, 3000 sino alla fine dell’anno. A ciascuna un aiuto economico ed anche una consistente borsa della spesa, portata a casa.
Le scuole sanno che non le abbiamo mai dimenticate: dai 168 kit di sanificazioni donati a marzo, ai 750 tablet distribuiti pensando ai bambini delle famiglie più povere, alla piattaforma per la didattica a distanza (con Fondazione Agnelli), alla prossima capillare distribuzione di dispenser, disinfettanti e cartellonistica anti covid.
E, proprio questa settimana abbiamo proposto, con un contributo di Reale Group,  anche il bando per aiutare le piccole imprese del Torinese: un aiuto di 5000 euro a 220 di esse. Il mare di domande (già oltre 600) ne dimostra il bisogno. Un aiuto che verrà elargito entro la fine di maggio. Senza perdere tempo.
I programma dei prossimi mesi è fittissimo. L’impegno a favore delle famiglie sarà centrale, insieme all’assegnazione dei contributi previsto dal bando imprese, che potrebbe essere replicato in altre province piemontesi. Con un occhio sempre fisso al mondo della sanità e dell’emergenza.

Il modello Specchio dei tempi, infine, ha fatto scuola. Da domani prende vita il progetto “Specchio d’Italia”. Su richiesta di enti ed aziende che ci hanno messo a disposizione le relative risorse (Reale Mutua, Cassa di Risparmio di Asti) allargheremo le iniziative  di sostegno alle famiglie a diverse aree della Lombardia, della Liguria, del Veneto e del Friuli. Perché se il cuore di Specchio dei tempi è e resterà sempre in Piemonte, crediamo sia giusto trasformare una esperienza straordinaria in una risorsa per tanti, per tutti.