La storia di Alena: “Mio fratello prigioniero dei russi”

Elisabetta Rosso
La Repubblica, 23/08/22

“La situazione non è buona qui, ci hanno accerchiati”. È l’8 aprile quando Alena sente queste parole. Ha il telefono pressato sull’orecchio, la linea è disturbata. Dall’altra parte c’è suo fratello, Yuri, ha 33 anni e gli occhi azzurrissimi. È un militare dell’esercito ucraino, e quella sarà l’ultima volta che Alena sentirà la sua voce. Cade la linea. A sette chilometri da Mariupol i russi entrano nella fabbrica in disuso dove Yuri e i suoi commilitoni avevano costruito una piccola base militare. Alena ha ancora il telefono in mano quando la linea si interrompe. Capisce, ha paura. 

“Da lì è partita una ricerca infinita”, spiega, “avevo almeno bisogno di sapere che fosse vivo, in qualsiasi modo, e ce l’ho fatta”. Alena è un’insegnante, ha 30 anni, due figli, Lea e Roman e gli stessi occhi del fratello, azzurrissimi. È fuggita a Cernivci con i bambini, ha acceso la sua macchina il sette marzo e ha lasciato alle spalle una Mariupol sfregiata dalle bombe russe. 

“Mio fratello doveva rimanere lì, e così ci sentivamo al telefono quasi ogni giorno. Poi è stato catturato, ma so che è vivo.” Alena lo sa grazie a un video su Youtube, uno dei tanti che i russi hanno caricato sulla piattaforma per mostrare i prigionieri di guerra. “Da quando la linea del telefono è caduta ho cominciato a cercare ovunque qualche traccia, per sapere che fosse vivo, che stesse bene, nonostante tutto”. Giorni con gli occhi incollati allo schermo, volti che passano, ma non sono quello di Yuri.

“Poi, a fine luglio, mentre guardavo l’ennesimo video riconosco mio fratello”, alza gli occhi al cielo e accenna un sorriso, “non sai che gioia. Era prigioniero sì, ma era vivo, e ho guardato e riguardato quel video un milione di volte”, dice stringendo forte tra le mani quel cellulare. Ora sono due settimane che Alena non ha più notizie di Yuri. Lei, Youtube, lo tiene sempre aperto e continua a guardare carrellate di volti sconosciuti. “Sei giorni fa era il suo compleanno, e io devo credere che il prossimo lo festeggeremo insieme. Sarà così.”