Che cosa stiamo facendo a Genova

Lucia Caretti

Il Covid ostacola la scuola, i ragazzi e le famiglie. Diventa sempre più difficile realizzare una didattica utile, a misura di bambino. Mancano spazi, tecnologie e il contatto umano. Così lo scorso settembre siamo intervenuti a Genova, per realizzare un progetto che è di aiuto compiti e doposcuola, ma che vuole anche garantire una presenza accanto ai giovani studenti, ora più che mai soli.

L’iniziativa è stata sviluppata con la collaborazione del CEIS, che ha scelto di operare con Specchio d’Italia nella zona di Fegino, all’interno del Municipio V Valpolcevera. Fegino è un quartiere messo in ginocchio dalla crisi economica, dal crollo del Ponte Morandi e dalla pandemia di Covid-19. Fino a qualche anno fa ospitava importanti attività produttive e adesso sta perdendo terreno rispetto al resto della città. È un’area a rischio, con una edilizia a tratti cadente ed a tratti selvaggia. Un’area che ha bisogno di aiuto.

Qui, nell’oratorio della Chiesa di Sant’Ambrogio, stiamo sviluppando le prime attività: l’aiuto-compiti per bambini e ragazzi della scuola del primo e secondo ciclo, e i laboratori tematici. E in occasione del Natale, abbiamo abbracciato anche gli anziani più poveri e soli, distribuendo la Tredicesima dell’Amicizia: il nostro assegno da 300 euro per gli over70 più fragili. Una iniziativa che ha oltre 45 di storia e ora proseguirà tutto l’anno con la solidarietà concreta del programma “Forza Nonni”.