di Angelo Conti
Il calendario che i lettori di Repubblica e del Secolo XIX trovano oggi gratuitamente nelle edicole di Roma, Genova, Milano e Bari, non è solo un regalo. E’ anche il messaggio della solidarietà che la Fondazione Specchio d’Italia ha portato e porterà su diversi scenari italiani e internazionali: da Arquata del Tronto, il comune marchigiano devastato dal terremoto di quattro anni fa, che non abbiamo mai abbandonato, allo Sri Lanka dove, unica fondazione italiana, assistiamo a riportiamo ad una vita serena decine di bambine violate, al Somaliland, dove abbiamo costruito un ospedale pediatrico con 52 letti, una neonatologia ed un pronto soccorso. Senza dimenticare le 26 scuole costruite nel mondo, compresa quella sulle pendici dell’Everest, per duecento bimbi di etnia sherpa, dopo il terremoto in Nepal di cinque anni fa. Interventi, questi, avviati dalla fondazione Specchio dei tempi e che ora sviluppiamo con una fondazione nata per guardare più lontano, appunto Specchio d’Italia.
L’emergenza Covid fa crescere quelle realtà capaci, in qualche modo, di contrastarlo o di mitigare i suoi devastanti effetti sul tessuto sociale. Così la fondazione Specchio dei tempi, che da sempre aveva avuto prevalenti radici torinesi (pur essendo da decenni attiva in tutte le grandi calamità, sia in Italia e sia nel mondo), forte di quasi 11 milioni di euro di donazioni si è trovata all’improvviso ad operare in tutto il Paese, con bandi a sostegno di centinaia e centinaia di piccole attività in crisi, distribuendo oltre 1,2 milioni di dispositivi di protezione a medici ed infermieri, fornendo due tac e molte decine di radiografi portatili ed ecografi gli ospedali, consegnando 17.000 borse della spesa in 6 regioni e recapitando ben 45.000 cene in queste settimane prima di Natale, pensate per le famiglie più in difficoltà di quattro grandi città. E, di conseguenza, è arrivato il passo successivo: la nascita della Fondazione Specchio d’Italia.
Dopo 65 anni di lavoro prevalentemente a Torino, lo staff di Specchio dei tempi ha così cambiato in parte i suoi orizzonti, iniziando a concretizzare progetti anche in altre città: Roma, Milano, Bari e Genova. Qui sono state replicate iniziative simili a quelle già attuate a Torino nell’ex Villaggio Olimpico Occupato e nei quartieri nord. Specchio d’Italia ha attivato così progetti a Roma (quartiere Bastogi), Milano (Giambellino) ed anche a Genova (Fegino). Progetti che vengono ora raccontati in questo calendario speciale: una raccolta di ritratti, di sorrisi, di volti che donano speranza. Per accompagnarvi e chiedervi di accompagnarci, con la vostra generosità, giorno dopo giorno.