In Brasile accanto alle mamme dimenticate da tutti

Marta Versaci

Il Brasile, anzi Crateus, è stata per me “casa”. Ho vissuto in questo piccolo paese per due anni, condividendo con i miei colleghi casa, esperienze, cibo, risate e non poche lacrime.

Erbenia, la responsabile della Caritas locale mi ha accolta una sera di dicembre del 2015, dopo ore di aereo, pullman e auto, con un grande sorriso e le braccia spalancate. Non capivo nulla di cosa mi dicesse (non parlavo portoghese), ma dal calore dei suoi occhi ho capito che quel posto e quelle persone sarebbero state la mia famiglia.

Donne che cercano di arrabattarsi per mettere insieme il pranzo con la cena, che lavorano 10 ore al giorno nei campi e nelle canoe, che aiutano i figli a studiare e si occupano della comunità, ma che guadagnano poco o niente dal loro lavoro. Queste già note ingiustizie sono state ancora più accentuate da questa crisi sanitaria ed economica che ha evidenziato ulteriormente le disuguaglianze, colpendo ancora una volta le persone più fragili.

Per questo, insieme ai miei amici ed ex colleghi, abbiamo deciso di fare qualcosa. Grazie alla Fondazione Specchio d’Italia, dove lavoro, e alla sensibilità di chi la sostiene, abbiamo avviato una gara di solidarietà, che ha già portato a raccogliere quasi 4.000 euro e ci ha permesso di donare oltre 140 spese a donne sole con bambini.

Ma non basta! Aiutateci.