Per la gente dell’Ucraina

Anche una guerra feroce e tragica come quella che da un anno sta massacrando l’Ucraina e gli ucraini può avere un risvolto umano, di solidarietà, di amore. L’hanno creato quasi 8 mila donatori che, in 365 giorni, hanno permesso a Specchio d’Italia di raccogliere 1,75 milioni di euro.  Denaro che, unito alla fatica e passione dei volontari, ha permesso di realizzare 3 villaggi per profughi a Leopoli, Cernivci e Rivne; ha sostenuto 1200 famiglie ucraine in Italia e fatto arrivare in quella terra martoriata 250 tonnellate di aiuti.

Un’avventura iniziato all’indomani dello scoppio della guerra con il lancio della sottoscrizione attraverso le due Fondazioni vicine al Gruppo editoriale Gedi, cioè Specchio dei tempi, incardinata a Torino e in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e, appunto, Specchio d’Italia, nel resto del Paese. Il primo intervento è stata l’attivazione di navette e pullman per portare in Italia soprattutto donne e bambini in fuga dalla guerra. Famiglie aiutate economicamente in collaborazione con il Consolato ucraino a Torino, e inserite in progetti mirati come “Forza mamme ucraine” che ci ha permesso di assistere 200 madri e 400 bambini.

Già ad aprile 2022, A Cernivci, in Ucraina, 30 chilometri dalla Romania, abbiamo costruito il “Villaggio di Specchio d’Italia”, una tensostruttura di oltre 1000 mq con la capacità di distribuire 1500 pasti al giorno – in collaborazione con i volontari di Remar Sos – e offrire un minimo di assistenza sanitaria, d’intesa con l’associazione Lorenzo Greco,  grazie a 2 Specchiobus con 2 ambulatori medici. E poi, a giugno, un altro villaggio profughi a Leopoli e, a dicembre, a Rivne, una tensostruttura coibentata.

Progetti indispensabili, perché molte famiglie, pur avendo perso tutto a causa delle bombe, non volevano partire e allontanarsi dalla loro terra.  Così come centinaia di profughi accolti in Italia, di fronte all’eroica resistenza dei soldati ucraini che stavano e stanno bloccando l’invasione russa, già a giugno chiedevano di poter tornare in patria. E quindi, per loro è stata messa su strada una catena di pullman navetta da Roma e Torino verso Leopoli: abbiamo trasportato oltre 1500 persone, questa volta collaborando con l’Ambasciata ucraina della Capitale.

Grandi numeri, dunque, che fanno passare un po’ in secondo piano piccole ma straordinarie storie di solidarietà. A Palermo, ad esempio, abbiamo sostenuto la piccola Elisabetta, una bambina con grave disabilità atterrata in Sicilia con la sua mamma dopo lo scoppio della guerra. Oppure il giovane Vlad, che a 16 anni lotta contro la sclerosi multipla: lo abbiamo accompagnato nel nostro Paese e gli abbiamo donato un sussidio e un tablet.

Tutte le iniziative, alle quali si aggiunge l’impegno a sostenere gli approvvigionamenti dei nostri Villaggi Profughi fino a giugno e ad esaurimento delle risorse a disposizione, vengono portate avanti, come già detto, in sinergia tra Specchio d’Italia e Specchio dei tempi, e quest’ultima è stata incaricata dalla Regione Piemonte di coordinare la raccolta fondi e lo sviluppo dei progetti solidali a favore degli sfollati. Specchio dei tempi ha oltre 60 anni di esperienza nei contesti di emergenza.